giovedì, Aprile 18, 2024
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Nell’auditorium di San Giovanni l’incontro promosso da Regione e Comune. Tecnici e amministratori a confronto per trovare strategie condivise e fondi per il futuro del Garda

Come salvare il lago. Oggi un convegno

«Problematiche ambientali del lago di Garda. Approfondimenti e proposte di risanamento». È il titolo del convegno previsto per oggi alle 10, nell’auditorium della chiesa di San Giovanni, promosso dalla Regione in collaborazione con i comuni del lago. Al centro dell’incontro – cui parteciperanno enti di primo piano quali il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Arpav, l’Istituto agrario di San Michele all’Adige, l’Ags, l’Università Ca’ Foscari e l’Istituto per lo studio degli ecosistemi di Pallanza – sarà un’ analisi della situazione ambientale, turistica, edilizia ed edificatoria del Garda.In questi anni, il lago non è stato certo risparmiato da speculazioni edilizie che, come denunciato anche dai comitati ambientalisti, hanno portato al consumo di risorse e territorio in cambio di nulla. Nuove paventate strade di accesso foriere di massiccia viabilità, diversi casi di «residence turistico- alberghieri», rivenduti come seconde case grazie ai buchi di una parte della legge sul turismo, la numero 33 del 2002 della Regione, vanno a completare un «quadro simil-disastroso», come evidenziatodallo scrittore Vittorio Messori in un incontro a Cisano.«Il lago», ha detto l’assessore regionale all’ambiente Giancarlo Conta, promotore dell’iniziativa con il sindaco di Torri, Giorgio Passionelli, «si presenta come cerniera tra Regioni. Ognuna ha legiferato in modo autonomo. Una politica ambientale non sempre univoca unitamente a una pressione antropica crescente rischiano di compromettere la qualità dell’area gardesana. L’assessorato alle politiche ambientali del Veneto vuole riqualificare la zona costiera. L’obiettivo è quello di predisporre una normativa regionale di pianificazione e tutela, in analogia alla legge regionale15 del 2007 per l’ Adriatico, garantendo ai comuni l’accesso a fondi di finanziamento». «Vogliamo», ha concluso Conta, «istituire una commissione tecnica permanente di studio e concertazione degli interventi», con il compito di supportare le scelte programmatiche. L’auspicio è che queste iniziative siano condivise con Trentino e Lombardia. Vedremo quindi se l’incontro di oggi saprà essere un momento di utile sintesi per garantire la salvezza del più importante bacino d’Italia. E, soprattutto, si capirà se, tanto gli amministratori locali quanto quelli regionali, oltre a parlare ai convegni, vorranno dare disponibilità e mettere sul piatto proposte concrete e realizzabili.

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