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La commemorazione dei Martiri del 28 giugno

«Il 21 aprile 1945 qui, al Rócol dei Gorghi, i comandanti partigiani, coordinati da Giovanni Parolari, concordarono il piano di battaglia decisivo per liberare l’Alto Garda dall’oppressione nazi-fascista. A memoria della lotta partigiama e dei caduti per la libertà, nel settantesimo anniversario della strage del 28 giugno 1944. Le amministrazioni comunali di Arco, Riva del Garda e Nago-Torbole». Così recita la targa posta presso la nuova stele dedicata ai partigiani dell’Alto Garda, che sarà inaugurato sabato 28 giugno, nell’àmbito delle celebrazione dei Martiri del 28 giugno 1944.

Svolta come tradizione in modo congiunto dai Comuni di Arco, Riva del Garda e Nago-Torbole, la cerimonia si svolge quest’anno ad Arco. Sabato 28 giugno la memoria sarà dunque ai tragici fatti del 1944, quando alcune decine di militari delle SS agli ordini del maggiore Rudolf Tyrolf, comandante della polizia tedesca di Bolzano, eseguirono una spietata azione repressiva: tra Riva del Garda, Arco, Nago e Torbole furono assassinate undici persone e compiute decine di arresti. La memoria di quelle giovani vite spezzate, degli ideali per cui combatterono e della violenza inaudita che si abbattè su di loro e sulle città dell’Alto Garda è sempre vivo nelle comunità, che anche quest’anno ne celebrano solennemente il ricordo.

La giornata di commemorazioni inizia alle 8 del mattino a Riva del Garda con i rintocchi della Renga, la torre civica cittadina, presente il sindaco Adalberto Mosaner, parte della Giunta municipale e del Consiglio comunale con il presidente Massimo Accorsi, oltre ad una rappresentanza delle forze dell’ordine e della associazioni combattentistiche e d’arma, presenti infine alcuni ex partigiani e parenti delle vittime (nella foto, l’anno scorso). Si ricorda che l’iniziativa è nata dalla proposta di un gruppo di cittadini rivani, accolta all’unanimità dal Consiglio comunale nel settembre del 2003, a ricordo perenne dei Martiri. Come tradizione, ai rintocchi della torre civica fa sèguito la deposizione delle corone di alloro alla lapide nella Loggia pretoria, alla stele nel parco della Libertà e alla tomba dei Martiri nel cimitero del Grez.

La cerimonia congiunta inizia alle 9.30 ad Arco, nel cortile del municipio, dove si trova la targa dedicata ai Martiri del 28 giugno, presenti i sindaci di Arco Alessandro Betta, di Riva del Garda Adalberto Mosaner e di Nago-Torbole Luca Civettini, le rappresentanze delle Giunte municipali e dei Consigli comunali, delle forze dell’ordine, delle associazioni combattentistiche e d’arma.

Alle ore 11.15 in località Gorghi a San Giovanni al Monte (nel Comune di Arco) si svolge infine la cerimonia di inaugurazione della stele e della targa dedicate ai partigiani dell’Alto Garda, con la partecipazione del coro Castel della sezione SAT di Arco e con la collaborazione organizzativa del comitato San Giovanni al Monte. Inoltre la sezione Alto Garda dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia propone «Il percorso dei partigiani», una passeggiata sul Sentiero dei Santi, quello che i partigiani percorrevano per raggiungere San Giovanni al Monte da Varignano; con partenza alle ore 8 dal parcheggio in via Libertà a Varignano di Arco (arrivo previsto in località Gorghi verso le ore 11, in tempo per la cerimonia d’inaugurazione della stele e della targa).

Cenni storici

Dopo l’8 settembre 1943 la provincia di Trento, insieme a quelle di Bolzano e di Belluno, fece parte dell’Alpenvorland (zona di operazione delle Prealpi) e venne posta da Hitler direttamente sotto il dominio del Gauleiter di Innsbruck, Franz Hofer. A causa di questo stretto controllo, i partigiani si impegnarono nella Resistenza ma senza non ebbero grandi occasioni di scontro armato, salvo che negli ultimi giorni di guerra, quando la brigata Garibaldi «Eugenio Impera» e i battaglioni degli operai Fiat (interi reparti erano stati trasferiti dopo l’8 settembre da Torino nelle gallerie della Gardesana occidentale) in tre giorni di combattimenti misero in fuga la guarnigione tedesca e i fascisti, salvando l’Alto Garda (ed in particolare la città di Riva) dal bombardamento americano.

L’attività partigiana aveva avuto comunque grande fermento fin dal 1943, con gruppi di combattenti in clandestinità sulle montagne intorno all’Alto Garda, ma anche con un’azione diffusa di un consistente gruppo antifascista costituitosi nella zona del Basso Sarca, in particolare del gruppo studentesco legato ad un insegnante del locale liceo, il professor Guido Gori: gruppo poi divenuto formazione partigiana, guidata dal tenente degli alpini Gastone Franchetti e praticamente distrutto dalla repressione nazista all’alba del 28 giugno 1944. In quella data, infatti, reparti delle SS operarono decine di arresti e assassinarono nel Basso Sarca 11 persone, tra cui i giovani studenti Enrico Meroni ed Eugenio Impera, cui fu poi intitolata la Brigata partigiana Garibaldi dell’Alto Garda.

I gruppi partigiani armati e organizzati militarmente erano in quegli anni rifugiati sulle montagne dell’Oltresarca (sul Monte Velo, specialmente) e in numero ancor maggiore nella zona di San Giovanni al Monte. Qui, in località Gorghi, si trovava un rifugio partigiano che ospitava anche una stamperia clandestina, dove trovarono rifugio diversi comandanti e attivisti partigiani. Fra di loro, si ricorda in particolare Giovanni Parolari, commissario politico per il Basso Sarca e contatto con la rete partigiana nazionale, che coordinò le azioni dei comandanti partigiani per la liberazione dell’Alto Garda alla fine della guerra, ma che per tutto il ventennio fascista era stato impegnato in attività di opposizione al regime che gli erano valse il carcere ed il confino. Parolari, nato l’11 ottobre del 1909 a Chiarano, sopravvisse alla guerra e alla Resistenza, impegnandosi negli anni successivi a ricordare e testimoniare gli eventi e i valori che avevano ispirato le azioni dei partigiani. Di grande intere è il volume «Antifascismo e lotta di liberazione nella valle del Sarca. 1920-1945» che lui ha scritto e pubblicato con la casa editrice Temi nel 1975.

 

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