giovedì, Aprile 25, 2024
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Il sindaco ha annunciato di sottoporre la questione al Consiglio

Comunità del Garda: Meschi propone di uscire dall’ente

Verso una clamoroso abbandono. Il centro lacustre, da sempre uno dei pilastri della Comunità del Garda, sta meditando di uscire dall’ente interregionale di stanza nel bresciano, a Gardone. Nell’ultima riunione di maggioranza il sindaco Pietro Meschi ha paventato l’intenzione di sottoporre l’argomento all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. Se così fosse non sarebbe certo per confermare una adesione che dura da più di trent’anni, vale a dire dal 1972, quando la Comunità, nata nel 1955 come comitato permanente per lo studio ed il coordinamento dei problemi economici, turistici e amministrativi, si trasformò in ente. Occorre quindi attendere la prossima convocazione del Consiglio comunale, presumibilmente il 28 0 il 29 novembre, per vedere se tra i punti all’ordine del giorno figurerà o meno il capitolo dedicato alla Comunità: decisiva diventa quindi in questi giorni l’opera di persuasione del presidente Aventino Frau.Il fatto che il sindaco Pietro Meschi abbia voluto annunciare alla Comunità, tramite lettera, la sua «manifesta intenzione di sottoporre l’argomento all’attenzione del Consiglio comunale» rappresenta non solo un atto di cortesia ma un vero e proprio monito. O la Comunità cambia strategia o anche Bardolino romperà il legame con l’ente interregionale per seguire la strada già da anni intrapresa dai Comuni di Peschiera, Castelnuovo, Malcesine e Lazise. «È vero, ne abbiamo parlato in maggioranza ma nessuna decisione definitiva è stata assunta», ammette l’assessore Francesco Marchiori stupito della fuga di notizie. Ma cosa indurrebbe l’amministrazione a lasciare la Comunità del Garda? «Ci sono troppi paesi e realtà istituzionali che poco o nulla hanno a che spartire con le problematiche connesse al più grande lago d’Italia. Inoltre, a fronte dei circa ventimila euro che paghiamo come quota associativa (due millesimi delle entrate di parte corrente del Comune, ndr) non abbiamo alcun servizio», conclude l’assessore Marchiori. Di certo la decisione del sindaco Pietro Meschi di paventare l’uscita dall’ente di Gardone Riviera arriva a pochi giorni dal summit a porte chiuse svolto a Bardolino tra i primi cittadini dell’intera sponda del Benaco. In quella sede, erano presenti anche il sindaco di Brenzone, Torri e Peschiera, sarebbe emersa la richiesta di un maggiore peso politico all’interno della Comunità dei paesi che si affacciano sul lago rispetto a quelli dell’entroterra e la possibilità di trasformare la stessa Comunità del Garda da ente a consorzio. Rimarrebbe poi forte la tentazione di liquidare la Comunità del Garda e puntare sempre più sulla conferenza permanente dei sindaci.

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