venerdì, Marzo 29, 2024
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In sala solo il consigliere anziano Chincarini, due le cordate ma con poco scarto tra i candidati Schena e Passionelli. Disertata l’assemblea che doveva nominare il nuovo presidente dell’ente

Comunità montana senza guida

Fumata nerissima al consiglio della Comunità montana del Baldo. Doveva essere un incontro decisivo, con all’ordine del giorno anche l’elezione del presidente, invece l’altra sera, mercoledì, a Villa Nichesola, si è presentato soltanto un consigliere, su 27 aventi diritto. C’era infatti solo Dario Chincarini, consigliere anziano, di Malcesine, che il 20 gennaio aveva convocato l’assemblea. Alle 20,30 la sala illuminata a festa era completamente vuota e alle 21,15 i cancelli venivano già chiusi. L’ordine del giorno resta lo stesso: verifica delle condizioni di eleggibilità e convalida degli eletti alla carica di consiglieri della Comunità montana del Baldo, in rappresentanza di otto comuni (il nono è proprio Malcesine che darà mandato ai nuovi consiglieri tra due anni), presentazione del documento programmatico, dibattito sulle dichiarazioni del candidato, o dei candidati, alla carica di presidente, approvazione del documento programmatico ed elezione del presidente e della giunta della comunità. Dario Chincarini aveva convocato il consiglio dopo che, a dicembre, l’avvocato Piergiorgio Schena, vicesindaco di San Zeno di Montagna, candidato alla presidenza della Comunità, aveva presentato proprio un documento programmatico, sottoscritto da 14 consiglieri. Dalla sua parte figurano i nomi di Pietro Sabaini, vicesindaco di Brenzone, Roberto Franceschetti, capogruppo di maggioranza a Caprino, Virgilio Asileppi, sindaco di Brentino, Alberto Tomei, consigliere a Torri del Benaco, Michele Lombardi, consigliere a Malcesine, Giambruno Castelletti, consigliere a Ferrara di Monte Baldo, Franco Comencini, consigliere a Costermano. Accanto a questa cordata ce ne sarebbe un’altra che, ufficiosamente, presenterebbe come candidato presidente Giorgio Passionelli, sindaco di Torri che, con meno consiglieri in appoggio (13), «conta però su cinque maggioranze», ha dichiarato Passionelli. Sarebbero Ferrara di Monte Baldo, Malcesine, Torri, Costermano e Rivoli. Ma ora, a conti fatti, tra maggioranze risicate e non, la posta resta aperta e il carrozzone della Comunità montana continua ad andare avanti da sé o, piuttosto, a restare paralizzato. A meno che non siano in corso accordi di più larghe vedute, la Comunità si trova in situazione di stallo. E i programmi che parlano immancabilmente di promozione di agricoltura e turismo, salvaguardia del territorio, miglioramento delle strutture turistiche, rilancio e potenziamento delle infrastrutture suonano come slogan.

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