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Il conto consuntivo illustrato dal sindaco Massimo Pollini

Con i risparmi del 2001 finanziamenti ai cantieri

Una relazione dettagliata quella del sindaco di Moniga, Massimo Pollini, al rendiconto dell’esercizio 2001. Prima di entrare nel merito delle cifre il primo cittadino si è soffermato ad illustrare a 360 gradi le autonomie locali, non solo italiane. Dai «Comuni e l’Europa» con la conseguente «messa in discussione, dopo l’introduzione dell’euro del ruolo delle autonomie locali», alla situazione di «casa nostra». Per Pollini «la legge costituzionale n.3/2002 ha posto al centro del sistema pubblico le autonomie locali ed in specie il Comune lungo un percorso di devoluzione che aveva preso forma legislativa assai prima, con le leggi finanziarie e la legge Bassanini». A Moniga, le entrate tributarie sono state accertate per un importo di lire 2,020 miliardi, quelle da contributi statali in lire 575 milioni e quelle tariffarie in lire 517 milioni. Le spese correnti sono state impegnate per un importo di lire 3,236 miliardi e quelle di investimento per un importo di lire 2,002 miliardi. L’autonomia finanziaria è pari a 82,10%, quella impostiva al 62,91% mentre la pressione tributaria corrisponde a lire 1.181.620 per abitante. Il patrimonio netto del Comune è pari al lire 4,490 miliardi. Le opere finanziate nel 2001 sono le seguenti: sostituzione serramenti scuola materna 100 milioni, abbattimento barriere architettoniche scuola 30 milioni, abbattimento barriere architettoniche marciapiedi 35 milioni, sistemazione strada via Ghirardi 49 milioni, manutenzione straordinaria 494 milioni, scaletta via Liner 35 milioni, asfaltature via Mazzane, 25 Aprile, via Sottomonte Tapino 115 milioni, marciapiede via Pergola 194 milioni, manutenzioni straordinarie acquedotto 50 milioni, fognatura San Sivino 71 milioni, arredo parchi panchine e giochi per bambini 50 milioni. Dal conto capitale di competenza 2001 risultano accertati oneri di urbanizzazione per lire 1 miliardo e 75 milioni dei quali 610 milioni non destinati nel programma opere pubbliche che verranno riportati a bilancio nel 2002 per finanziare il programma opere di Esercizio. Pollini precisa inoltre che: «Il rendiconto che viene presentato racchiude per circa un terzo la gestione della precedente amministrazione e per circa due terzi la gestione dell’amministrazione in carica». «Voglio affermare – ribadisce – di non provare alcun disagio nel riconoscere alla passata gestione di aver lasciato i conti in ordine, così come in ordine li aveva trovati. I dati finanziari, patrimoniali ed economici, non presentato come abbiamo visto squilibri o deficit. E questa è una grande cosa. Va tuttavia osservato che i dati di bilancio non rappresentano per intero la realtà del «fare» di una Amministrazione comunale che rappresenta una comunità. «Il fare – specifica Pollini – si qualifica anche nel livello dei rapporti con i cittadini, le associazioni e le altre realtà economiche e sociali. E se guardiamo con attenzione, qui il deficit lo troviamo, vasto ed intenso, testimonia le difficoltà che già abbiamo sperimentato soprattutto che ci attendono se vogliamo essere all’altezza della situazione e dei tempi».

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