venerdì, Aprile 26, 2024
HomeManifestazioniAvvenimentiCon il Wwf contro la cava a Patom
Miori: «Bisogna scegliere: puntiamo sul turismo sì o no?»

Con il Wwf contro la cava a Patom

«Come amministrazione comunale ci premuniremo quanto prima di presentare al Via le nostre valutazioni e perplessità. Ma per quanto mi riguarda non posso far altro che sottolineare tutta la mia contrarietà in merito a tale progetto». Dopo il Wwf anche l’assessore all’ambiente di Arco Fabrizio Miori fa pollice verso nei confronti del paventato ampliamento della cava di Patom.«Premetto che non ho nulla contro la ditta Scavi Chiarani – precisa innanzitutto Miori – la quale non fa altro che chiedere ciò che le spetta legittimamente sulla carta. Il mio appello è indirizzato verso altri lidi. Chiedo che la Provincia rifletta quale sviluppo sostenibile ha intenzione di perseguire in questa maniera. Si parla tanto che il motore dell’economia dell’Altogarda è il turismo, sospinto dalle peculiarità ambientali per certi versi uniche, e poi si consentono sbancamenti di questo tipo». La superficie della cava, secondo il progetto che è ora al vaglio del Via (ufficio provinciale di Valutazione Impatto Ambientale), aumenterebbe di circa quattro volte mentre la capacità estrattiva più o meno si raddoppierebbe. «Oltre all’impatto paesaggistico – prosegue l’assessore – non si deve dimenticare che nelle vicinanze c’è la famosa grotta del “Bus del Diaol”, dalla rilevante importanza speleologica ed ambientale. Ma quello che maggiormente mi preoccupa sono le conseguenze sul traffico. L’ampliamento della cava significherebbe un aumento esponenziale dei camion che partono dalla Moletta e attraversano la vallata per dirigersi al cementificio delle Grazie. Tutto questo deve essere preso in considerazione, proprio ora che si sta discutendo di circonvallazione. Ma non sto dicendo che il futuro collegamento viario a nord di Arco deve essere progettato tenendo conto di queste esigenze, bensì che è meglio fermarsi a riflettere, prima di dare l’autorizzazione per un ampliamento di queste dimensioni. E trovare quindi una soluzione adeguata». «Se fino a 40 anni fa – conclude Miori – aveva un senso la presenza d’industrie pesanti nel Basso Sarca ora dobbiamo rifletterci attentamente sopra. E magari pensare ad una loro futura riconversione, compresi i posti di lavoro agevolando la specializzazione. A meno che, da perfetti ipocriti, non si parli di sviluppo sostenibile ed invece…»

Nessun Tag Trovato
Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video