giovedì, Aprile 18, 2024
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Il parroco ha criticato durante le messe la gara di body-painting che ha occupato una zona del porto per due pomeriggi. Il sindaco: «Un’arte particolare: può piacere o meno ma merita rispetto»

Corpi da dipingere, è polemica

È polemica per i seni nudi ma dipinti delle modelle che, venerdì e sabato scorso, sono state «colorate» e disegnate dagli artisti del body painting, a margine del Festival del Garda. Protagoniste inconsapevoli una decina di splendide modelle che, nei due giorni dello scorso fine settimana, hanno prestato i loro corpi sinuosi, sul penel del porto di Torri per le performace di artisti e pittori in gara tra loro. L’esibizione è durata nel pomeriggio di venerdì e in quello di sabato e, di sera, i «quadri» hanno sfilato sul palco del Festival del Garda.In giuria, venerdi sera, anche la presidente della Pro loco, Rosanna Zanolli, componente anche del locale consiglio pastorale. Presenza questa che i bene informati assicurano sia stata duramente contestata dal parroco di Torri, monsignor Luciano De Agostini.Da molti mesi era stato presentato ed approvato il programma del Festival del Garda, la manifestazione itinerante non solo canora del patron Enrico Bianchini che si è guadagnata un posto di rilievo a livello nazionale e la cui serata finale, il 7 settembre a Torbole, sarà anche quest’anno trasmessa da Rai Due. All’interno della rassegna era programmata anche una gara di body painting, forma d’arte che prevede il disegno sui corpi di modelle vestite solamente con un tanga. Ma la cosa non è passata inosservata soprattutto al parroco don Luciano De Agostini che fin dalla messa vespertina di sabato, «indignato» per l’accaduto, ha denunciato pubblicamente dall’altare il fatto. «Denuncio un fatto di moralità», ha detto dal pulpito il monsignore «dato che sul porto, alla presenza anche di bambini, è stata fatta questa iniziativa. Sono stato invitato da tre mamme e da un papà ad interessarmi della faccenda. Invito i responsabili affinchè manifestazioni del genere non si ripetano più».L’intervento del parroco è stato poi ripreso in modo analogo in le messe della domenica. «Ora», afferma il parroco «non voglio commentare oltre questo episodio, che considero chiuso. Ho già parlato con chi di dovere in municipio e mi è stato assicurato che manifestazioni del genere a Torri non accadranno mai più». L’unica ulteriore nota che il religioso ha voluto aggiungere, oltre all’ostinato «no comment», è che «con la signora Zanolli ci siamo chiariti ed è tutto a posto. Il mio intervento ha ricevuto inoltre molti consensi e solidarietà».Chi invece dà l’idea di essere ancora sulla graticola è invece proprio la presidente della Pro loco, Rosanna Zanolli. «Assoluto no comment», si è limitata a dire ieri. Perchè? «Perchè non voglio entrare in polemica con nessuno», ha sillabato prima del commiato finale al telefono.Più che altro perplesso per questa che è considerata una «sparata», l’assessore alle manifestazioni, Agostino Danese. «Se abbiamo offeso qualcuno», afferma serafico «ci dispiace, davvero non era nostra intenzione e chiediamo pure scusa. Il body painting è comunque una forma d’arte, non è volgare e non credo proprio che abbia potuto turbare i bambini. Purtroppo infatti, dalle spiagge alla televisione, si sono abituati ormai davvero a vedere di tutto. Il 7 settembre comunque il tutto verrà registrato a Torbole e, quando la Rai lo trasmetterà, si rivedranno anche le tre splendide modelle che si sono guadagnate a Torri l’accesso alla finale».Dello stesso tono anche le dichiarazioni del sindaco di Torri, Giorgio Passionelli. «Con me, con l’assessore Danese e con altri membri della giunta», precisa «monsignor Luciano non mi risulta abbia parlato. In ogni caso non abbiamo alcuna intenzione di fare polemiche. Questa rassegna a margine del Festival del Garda ci è stata presentata da molti mesi e quindi, già da tempo si sapeva che ci sarebbe stata. Il body painting è un’arte particolare, diffusa in tutto il mondo. Può piacere o meno ma credo che meriti comunque rispetto. A Torri è stata fatta sul penel del porto, un luogo centrale ma defilato, dove solo chi vuole andare ci arriva. E poi le modelle erano dipinte con colori che conferivano una sorta di «abito» e non mettevano certo in mostra oscenità. In ogni caso, questa manifestazione è stata fatta in tutti i paesi del Garda e non è mai successo nulla. Qui è stata evidentemente interpretata diversamente da qualcuno o forse anche strumentalizzata da chi ha voluto fomentare il parroco. Credo comunque che ci siano altri problemi ben più importanti nel tessuto sociale che meritano di essere affrontati».Secco, infine, il commento di Enrico Bianchini, patron del Festival del Garda. «Il parroco di Torri», commenta «non ha la verità in tasca come nessuno di noi. Inoltre non può, a mio parere, permettersi di giudicare amorali o immorali delle ragazze che si fanno dipingere per mestiere e non per diletto. Mi sta bene che dissenta dal nostro spettacolo ma deve avere rispetto per tutti». In paese comunque la gente è parsa più divertita per la polemica che sconvolta dalle visioni dello scorso week end.

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