mercoledì, Aprile 24, 2024
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Al lago Lucone progrediscono gli scavi. Il sito attira studiosi da tutta l’Europa

Così rinasce un villaggiodel 2033 avanti Cristo

Non solo paesaggi e vino rendono famosa Polpenazze. Il Lago Lucone e il suo insediamento palafitticolo, infatti, attirano per la loro unicità universitari da tutta Europa. Il Comune ha un progetto per valorizzare l’area archeologica, per il quale ha già acquisito un terreno di 6000 mq e chiesto un contributo alla Regione.I PRIMI SCAVI nella zona un tempo occupata dal Lucone, bonificato nel 1458, iniziano nel 1965 con il Gruppo Grotte Gavardo, tutt’ora protagonista degli scavi. Oltre a vari oggetti dell’Età del Bronzo, torna alla luce una piroga ricavata da un tronco di 4 metri, conservata al Museo civico archeologico di Gavardo. Il sito, tuttavia, era già noto nel secolo scorso, nel 1897 Giuseppe Solitro ne parlava nei suoi studi.Gabriele Bocchio, delle gruppo gavardese, spiega che «la cultura dell’insediamento è la stessa del Lavagnone, vicino a Desenzano, ma questo di Polpenazze è caratterizzato in modo particolare. Anzichè un grande villaggio, ve ne sono cinque piccoli».Soprattutto, qua i ricercatori hanno in mano dati reali grazie all’ottima conservazione dei reperti. «Stiamo trovando case di legno e alzati bruciati, sarà possibile una ricostruzione esatta e ricerche sull’alimentazione degli abitanti». Le palafitte sono presenti ovunque, ma di solito si conservano solo alcuni spuntoni; a causa di un incendio, qua le strutture sono finite in acqua e hanno creato uno strato ben conservato.La fondazione del villaggio viene fatta risalire al 2033 avanti Cristo, e la ricostruzione successiva all’incendio al 1985 a.C.Ecco i dettagli del progetto comunale presentato in Regione, cui è stato chiesto un contributo di 166 mila euro (i rimamenti 51 mila rimarrebbero a carico delle casse comunali) L’obiettivo è valorizzare e rendere di pubblica fruizione un sito archeologico di consolidato interesse scientifico. Creare insomma una sorta di «Archeoparco» visitabile.LA FASE DI INDAGINE archeologica, ipotizzata di due anni, sarà affidata al Museo Archeologico, che dal 2006 ha ripreso le ricerche dell’abitato. In particolare, lo scopo delle nuove ricerche e del progetto stesso è definire forma e caratteristiche di uno dei cinque villaggi del Lucone, individuarne gli elementi architettonici e la pianta e, infine, proporne una visione ricostruttiva. Questa ripresa delle ricerche è nata grazie alle sinergie tra Museo e amministrazione di Polpenazze, che, infatti, è intenzionata ad allestire una zona museale. Nello stesso spirito nasce anche la collaborazione con La.Cu.S., per organizzare visite guidate alla scavo.Per tutelare la zona e per creare alcune strutture di supporto alla ricerca, il comune ha intanto acquistato 6000 mq attorno al sito. Intanto la Soprintendenza per i beni archeologici di Milano si è già espressa favorevolmente sul progetto.Inoltre, l’area alpina dei siti palafitticoli potrebbe presto essere candidata come patrimonio mondiale dell’Unesco, in cui potrebbero rientrare sia Polpenazze che il Lavagnone a Desenzano.

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