Sos per il Santuario della Madonna del Carmine di San Felice del Benaco. Da qualche tempo l’antico edificio, sorto su una originaria cappella dedicata alla Madonna delle Grazie ed edificata a partire dal 1452, rivela qualche problema di carattere strutturale. Nelle pareti si sono aperte alcune fessure, che da un anno a questa parte vengono monitorate con opportuni sensori, ma è necessario – dicono i tecnici – intervenire rapidamente per consolidare l’intera struttura. «In particolare sono state scoperte alcune crepe – affermano i padri carmelitani che sono rientrati cinquant’anni fa nel santuario gardesano, dopo un’assenza duranta quasi due secoli – soprattutto sulle pareti di ingresso e del presbiterio, sulla volta e nell’abside. Vi sono anche alcuni problemi agli affreschi quattrocenteschi di straordinario pregio che ’’patiscono’’ l’umidità soprattutto nella parete di nord-est». Per realizzare l’intervento di consolidamento, di messa in sicurezza strutturale e di sistemazione degli affreschi occorrono almeno ottocento milioni di lire, solo in piccola parte già reperiti. I progetti esecutivi sono invece già pronti e per partire a questo punto mancano soltanto (si fa per dire!) i fondi. E proprio a questo scopo si è costituita un’associazione ’’Amici del santuario della Madonna del Carmine’’. Questi in sintesi gli interventi da effettuare: «Sono state riscontrate carenze – affermano i componenti del gruppo – nello stato di conservazione del campanile, manca un sistema di impermeabilizzazione ed isolamento della copertura della chiesa». A tutto questo va aggiunto «un intenso quadro fessurativo che interessa la volta a crociera dell’abside e la parete che divide quest’ultima dal presbiterio. Vi è inoltre presenza di umidità crescente e carenze nell’apparato per la raccolta e smaltimento delle acque piovane. Il ciclo degli affreschi presenta frequenti distacchi (l’affresco di sant’Alberto) diffusi depositi di sali solubili e di inquinanti sotto forma di effluorescenze e patinature biancastre. Ora ci si propone di effettuare un sostanziale intervento conservativo dell’edificio». Come detto, servono almeno 390-400 mila euro. «La sensibilità e la generosità degli estimatori di questo santuario – riferiscono ancora i promotori dell’iniziativa – possono concretizzarsi con somme da versarsi presso il santuario stesso oppure mediante bonifico bancario presso: la Banca di Credito Cooperativo del Garda, agenzia di Puegnago del Garda. Codice Abi: 08676. Codice Cab: 55590. Numero di conto: 131864-41». «I sensori applicati alle antiche pietre che sostengono il santuario – affermano ancora i padri carmelitani – documentano un lento ma inesorabile processo di deterioramento delle strutture. Per questo noi ci aspettiamo il sostegno di tutti, enti pubblici, privati, e persone qualsiasi che vogliono offrire il loro contributo per la salvaguardia di questo bellissimo capolavoro di storia, di arte e di fede»