giovedì, Aprile 25, 2024
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A una svolta l’annosa questione dello smaltimento delle precipitazioni Il nuovo progetto prevede di incanalare le acque verso il lago senza impiegare la grande vasca già creata e mai usata

Cunettone, pronta la soluzione per evitare allagamenti e guai

«Abbiamo tenuto – annuncia il sindaco di Salò, Giampiero Cipani – un incontro per trovare una soluzione al problema dello smaltimento delle acque meteoriche di Villa, Cunettone e dintorni, affidando all’ingegner Avanzi dell’azienda Garda Uno il compito di redigere un progetto di massima. In tempi brevi dovrei ricevere l’elaborato. Poi ci daremo da fare per reperire i finanziamenti. Si parla di una spesa di almeno 4-5 miliardi di vecchie lire. Un intervento da realizzare a medio-lungo termine. Lo smaltimento avverrà nel lago, lungo il declivio delle Zette». Viene quindi abbandonata l’ipotesi di incanalare le acque piovane a fianco della strada che porta a Manerba e Desenzano. Ma il grande vascone già scavato tra Cunettone e Raffa servirà come «polmone» da utilizzare in caso di deflussi imprevisti. La vicenda, che si trascina da anni, dovrebbe quindi trovare uno sbocco definitivo. L’eccessiva cementificazione, legata alla costruzione dei capannoni artigianali, di supermercati e attività commerciali e, sulla collina di Burago, delle case economico popolari delle cooperative, ha creato numerose complicazioni, per cui gli abitanti devono convivere con gli allagamenti. Una questione che il Consiglio comunale di Salò ha esaminato pure in occasione della discussione sul bilancio. «Il tema è reale – ripete Renato Cobelli, della Margherita -. E a fine novembre il responsabile Urbanistica del municipio, Giovanni Ciato, ha avviato un provvedimento, che mi permetto di ricordare. L’intero territorio comunale di Salò riveste particolare fragilità dal punto di vista idrologico, con situazioni di rischio per la presenza di numerosi corsi e linee di impluvio che, in occasione di forti precipitazioni, apportano grandi quantità di acqua e di detriti. «Le strade si trasformano in torrenti, che trasportano a valle enormi quantità di materiali. La situazione è stata evidenziata in un incontro con la popolazione. Le urbanizzazioni diffuse non hanno tenuto conto del pericolo nel tombinare fossati e ridurre le sezioni dei rii. Le numerose asfaltature hanno ridotto le superfici permeabili, con l’aggravio di un accelerazione della velocità dell’acqua e quindi della capacità di erosione. Senza dimenticare la mancanza delle manutenzioni dei vari corsi. «Il cambiamento del clima con temporali di sempre maggiore intensità in tempi ristretti ha messo in evidenza una serie di problemi, che non vanno ignorati. Gli abitanti di Villa e Cunettone hanno manifestato le loro preoccupazioni: temono che i periodici allagamenti possano in un futuro causare danni maggiori, come il decesso avvenuto a Raffa nell’89, quando un’anziana morì annegata nella propria camera. Da qui la necessità di effettuare una puntuale verifica delle situazioni, un confronto aperto fra tutte le parti interessate, prendendo in considerazioni i piani attuativi ultimati, in corso o ancora in fase di istruttoria: lottizzazione artigianale di Cunettone, comparto del Noce, Burago, Valene, interventi di edilizia economica-popolare, ecc. Ciato intende aprire procedimenti amministrativi per verificare se gli impegni assunti sono stati mantenuti». Cobelli, a suo tempo responsabile dell’Ufficio tecnico, aggiunge che «la soluzione non consiste nel costruire vasche di laminazione (o pozzetti) per scaricare l’acqua sotto terra. La prima ipotesi è di farla defluire fino al lago, all’altezza del cimitero, scendendo dalle Zette. Ma prima di cementare ulteriormente il territorio facciamo uno studio serio delle tombinature». Gianluigi Pezzali, della Fiamma tricolore: «Nell’ottobre ’99 presentai un’interpellanza su questa zona ad alto rischio: Villa, Cunettone, Valene, fino alla Raffa. La maggioranza rispose che, avendo appena preso in mano il governo di Salò, avrebbe esaminato la questione nel 2000». Vincenzo Zambelli, diessino: «Di questo tema si discute da un sacco di tempo. E io, per le critiche espresse sulla lottizzazione a Cunettone, mi sono preso anche una denuncia alla Procura della Repubblica, archiviata immediatamente. Ma dove sono finiti i 700 milioni stanziati dalle precedenti amministrazioni?». «I soldi sono stati utilizzati per lo smaltimento delle acque bianche», replica l’assessore Nicola Scotti. Alberto Colombo, assessore all’Ecologia: «Nel 1980 c’era un progetto dell’ingegner Tagliaro. Nel ’94 l’ing. Veronese ne predispose uno diverso. Ma il comune di Puegnago non vuole ricevere le acque della vasca di laminazione». Il sindaco Cipani, di Forza Italia: «Il problema dura da almeno trent’anni, ed è serio. In seguito alle istanze della popolazione, ora l’abbiamo preso decisamente in mano, con l’obiettivo di risolverlo. La nostra strategia parte dal provvedimento dell’Ufficio tecnico, e prevede il coinvolgimento di tutti quanti devono ancora intervenire su quel territorio. Dei 150 mila euro stanziati per le progettazioni 2004, ne spenderemo 15 mila per questo studio, come proposto da Cobelli».

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