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Da Ovidio a d’Annunzio, miti di metamorfosi e metamorfosi dei miti

Il 2018 è anno di anniversari: il bimillenario della morte di Publio Ovidio Nasone e l’ottantesimo anniversario della morte di Gabriele d’Annunzio offrono lo spunto per un grande convegno al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera.

“Ogni amante è un guerriero” (Militat omnis amans): dieci anni fa mi ispirai a questo verso di Ovidio per il titolo della biografia “Gabriele d’Annunzio, l’amante guerriero”, e da allora ho sempre pensato che sarebbe stato bello un accostamento di studio fra i due poeti. Adesso sono felice che questa idea si realizzi al Vittoriale, grazie all’impegno di Pietro Gibellini” commenta così il Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri.

Venerdì 12 ottobre, il convegno Da Ovidio a d’Annunzio. Miti di metamorfosi e metamorfosi dei miti esaminerà l’eredità delle Metamorfosi di Ovidio e le trasformazioni subite dal mito nel suo passaggio alla letteratura moderna (con particolare attenzione all’opera di d’Annunzio). Ad assistere anche numerosi studenti provenienti da Licei di da Salò, Desenzano, Breno e Sulmona.

Le Metamorfosi di Ovidio rappresentano il principale veicolo attraverso il quale le «favole antiche» sono state tramandate dalla civiltà classica alla letteratura odierna. L’opera ovidiana viene rivalutata nel clima simbolista ed estetizzante di fine secolo, per merito anche di Pascoli e di d’Annunzio, che nei versi di Maia e di Alcyone, nelle scene della Città morta e di Fedra, nelle pagine del Fuoco sul teatro dionisiaco, può considerarsi un vero profeta del ritorno al mito.

Dalle 9.30, dopo l’introduzione ai lavori del Presidente Giordano Bruno Guerri, al via le due sessioni del convegno.

La prima, “Metamorfosi del mito”, è dedicata alla persistenza e alle trasformazioni delle «favole antiche» raccolte nel poema ovidiano e trasmesse alle età successive.

Piero Boitani, docente di letterature comparate alla Sapienza di Roma e all’Università della Svizzera italiana, insignito del Premio Balzan, seguirà le riprese della figura di Icaro che hanno accompagnato la plurisecolare aspirazione al volo dell’umanità.

Paolo Isotta, musicologo e saggista, tratterà di Ovidio in musica, analizzando le Metamorfosi quali fonte ispirativa del melodramma.

Raffaella Tabacco, ordinaria di letteratura latina all’Università del Piemonte Orientale, seguirà le metamorfosi delle Metamorfosi illustrando l’opera dello scrittore scapigliato Giovanni Faldella, ricca di echi ovidiani.

Infine, Roberto Mussapi, tra i più colti e originali poeti contemporanei, presenterà una sua performance intitolata “Riscrivere le Metamorfosi”.

La sessione pomeridiana, “D’Annunzio e Ovidio”, presieduta dalla Docente dell’Università Ca’ Foscari Michela Rusi, verrà aperta da Pietro Gibellini, Presidente dell’Edizione Nazionale delle opere dannunziane e già docente di letteratura italiana all’Università Ca’ Foscari di Venezia, che tratterà di d’Annunzio quale «moderno Ovidio».

Il passaggio della Fedra delle Eroidi ovidiane alla tragedia dannunziana sarà al centro della relazione di Gianni Oliva, italianista alla Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e direttore della collana di studi dannunziani dell’editore Carabba.

Raffaella Bertazzoli, comparatista all’Università di Verona e dannunzista di lungo corso, racconterà del diverso approccio alle fabulae operato dai «fratelli-rivali» Pascoli e d’Annunzio.

Infine, la presenza di numerose e preziose edizioni di Ovidio nella biblioteca del Vittoriale sarà illustrata da Elena Ledda, presidente dell’Ateneo di Salò e a lungo bibliotecaria della Fondazione gardonese.

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