martedì, Aprile 23, 2024
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L’Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda si è data, fra gli altri compiti, anche quello di rendere sempre migliori gli standard del servizio offerto ai cittadini

Da tutta Italia a Desenzano per “capire” le malattie autoimmuni

L’Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda si è data, fra gli altri compiti, anche quello di rendere sempre migliori gli standard del servizio offerto ai cittadini. La salute è bene primario e fondamentale e, spiega in proposito il direttore generale dell’Azienda, dottor Angelo Foschini, “sono palpabili in questo senso i miglioramenti pressoché quotidiani della nostra attività. Si va dalla progressiva riduzione dei ricoveri impropri, in particolare quelli comportanti una degenza da zero a un giorno allo lo sviluppo delle iniziative atte ad aumentare la capacità di attrazione dell’utenza proveniente da altre regioni, cosa perseguita anche con la crescita del livello di specializzazione delle strutture di cura”. “Dei successi su questa linea – precisa a sua volta il direttore sanitario aziendale, professor Alfonso Castellani – ci si comincia ad accorgere anche alla luce della crescita delle casistiche caratterizzate da maggiore complessità e incremento della percentuale dei drg con peso superiore alla media regionale”. Il tutto senza contare la complessiva e felice riorganizzazione delle strutture di ricovero e cura, pur dislocate su un ampio territorio, che si mostra in grado di assicurare al meglio l’erogazione delle funzioni mediche, chirurgiche e riabilitative di base nei tre poli territoriali di rispettiva pertinenza. Questo è il quadro nel quale si fa sentire la soddisfazione di chi, pure in mezzo a difficoltà quasi mai percepite dalla popolazione, ma non per questo meno pesanti, è parte attiva nel processo di adeguamento delle strutture dell’Azienda Ospedaliera alle esigenze dei cittadini e del territorio, adeguamento che ha già toccato livelli di eccellenza ragguardevoli. Ed è il quadro nel quale si inserisce, come ulteriore momento di crescita, l’iniziativa voluta, promossa e organizzata dal professor Bruno Milanesi, primario del Dipartimento di analisi dell’AO di Desenzano del Garda (cinque laboratori nei tre presidi dell’Azienda), anche nella sua qualità di consigliere nazionale della Società Italiana di medicina di laboratorio. Si tratta di un corso specialistico residenziale, nell’ambito del programma di formazione permanente – per questo attiva è stata, nella realizzazione, l’opera del servizio di Formazione e Aggiornamento dell’Azienda, diretto dalla dottoressa Rossella Goglioni – sul tema importantissimo della “Diagnostica di laboratorio delle malattie autoimmuni sistemiche”. Si è tenuto nella sede del Centro Congressi dell’hotel Oliveto, a Desenzano, dal 24 al 26 settembre ed era rivolto ai medici che, per altro, hanno risposto da tutta Italia con grande attenzione ed interesse: a fronte di 25 posti disponibili, infatti, le richieste di iscrizioni sono state oltre sessanta. “Per questo – ha precisato con legittima soddisfazione il prof. Milanesi – abbiamo dovuto prevedere una replica del corso fra un mese circa”.Il programma dei tre giorni è stato intenso e altamente qualificato, sia per gli argomenti, sia per la presenza, fra i relatori, di studiosi fra i massimi in Italia.Ricordiamo che l’immunologia è una branca della biologia che studia i fenomeni relativi all’immunità ed è una scienza relativamente giovane che nasce alla fine del sec.XVIII, con gli studi di E Jenner sul vaiolo vaccino, che portò alla sperimentazione della prima vaccinazione. Nei due secoli successivi, ma soprattutto negli ultimi decenni, l’immunologia come anche la biochimica e la genetica molecolare, hanno avuto un grande sviluppo. Basti pensare all’importanza delle vaccinazione che prevengono numerose malattie, alcune della quali sono state in pratica debellate come il vaiolo e la poliomielite. I progressi dell’immunologia hanno avuto un gran riscontro pratico nella diagnosi di molte malattie con gli anticorpi monoclonali, che sono di corrente impiego in tutti i laboratori ; infine ci sono buone prospettive di utilizzare, in futuro, l’immunoterapia, soprattutto nel campo dei tumore, come modalità terapeutica da affiancare alle altre già esistenti: chirurgia e chemioterapia.Su questo sfondo si parla di autoimmunità come patologia che può dipendere o da alterazioni delle cellule immunocompetenti (linfociti) oppure da cambiamenti della costituzione degli antigeni propri, oppure ancora dalla messa allo scoperto di antigeni generalmente nascosti (per esempio sostanze intracellulari ) che, se vengono liberati nella circolazione, vengono considerati come elementi estranei all’organismo. Ne consegue che le malattie autoimmuni sono processi morbosi causati da una risposta del sistema immunitario diretta contro normali componenti dell’organismo, che sono riconosciute come sostanze estranee da anticorpi prodotti dall’organismo stesso.Si comprende facilmente come, contro le conseguenti patologie, sia fondamentale la possibilità di una diagnosi corretta, completa e tempestiva attraverso le analisi di laboratorio.

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