venerdì, Aprile 26, 2024
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Depuratore del Garda. Il ministro Gian Luca Galletti conferma i contributi statali. La Regione farà la sua parte

“Ribadisco l’assoluta e totale disponibilita’ di Regione Lombardia a collaborare con tutti i soggetti interessati, governo, Regione Veneto e enti locali del
territorio, per sostenere economicamente il progetto del depuratore per il lago di Garda”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi, intervenuta su delega del presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni all’incontro ‘Un Patto territoriale per l’ambiente e la Lombardia’ convocato nella Sala dei Provveditori presso il Municipio di Salo’ promosso dalla Comunità del Garda.

Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Mauro Parolini, il Ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti, l’onorevole Maria Stella Gelmini presidente della Comunita’ del Garda, il sindaco di Salo’ Gianpiero Cipani e amministratori del territorio, l’on. Guido Galperti.

“La sottoscrizione del protocollo d’intesa per il depuratore del Garda – ha anticipato l’assessore Terzi – e’ prevista nel mese di novembre e indichera’ il chi fa che cosa, in base alle normative vigenti, e soprattutto quando”.

“E’ un’opera necessaria – ha proseguito – noi sappiamo bene che oltre ai fondi stanziati dal governo ci sono altri 72 milioni da coprire per la parte lombarda. Regione Lombardia, attraverso i soggetti previsti per legge, conferma che fara’ la sua parte”. “Accanto al depuratore – ha aggiunto – c’e’ l’opera di realizzazione o di ammodernamento di infrastrutture che devono essere riorganizzate in funzione di questa grande opera”

L’assessore Parolini commentando i lavori ha sottolineato che quello di Salo’ e’ stato un “Positivo e autorevole incontro su un tema decisivo per l’ambiente e per il turismo. Ora e’ urgente concludere la progettazione e completare il quadro economico. Il turismo in crescita e i residenti del Garda chiedono rapidita’ nell’intervento per scongiurare rischi che sarebbero esiziali per l’economia e per l’ambiente. C’e’ unita’ d’intenti tra tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali. Ora si deve agire”.

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