mercoledì, Aprile 24, 2024
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In vista una «rivoluzione» nel sistema di collettazione e depurazione con investimenti per 100 milioni

Depuratori, cambia tuttoMaxi progetto per il lago

Il collettore che smaltisce gli scarichi fognari dell’intera sponda bresciana del Garda è destinato ad andare in pensione. Al suo posto, l’azienda Garda Uno che lo ha costruito e gestito da oltre trent’anni intende costruirne uno nuovo. E c’è di più: in aggiunta si vuole realizzare un ulteriore depuratore, specifico per servire i soli comuni bresciani con un maxi investimento di 100 milioni.Il vecchio collettore è ormai saturo, le sue condizioni, dicono gli esperti, sono al limite.[FIRMA]LA NUOVA IPOTESI sul tappeto è stata presentata venerdì nell’assemblea di Garda Uno, presenti i sindaci gardesani, ed è stata trasmessa all’Ambito territoriale ottimale (Ato), presieduto dall’assessore provinciale Enrico Mattinzoli. Spetta, infatti, all’Ato valutare se sotto il profilo tecnico e della pianificazione,questo progetto possa essere accolto. I tecnici delineano, comunque, una situazione non certo idilliaca e valutano con realismo i possibili interventi capaci di dare soluzione ai problemi nell’arco dei prossimi 30 anni, fino al 2031.Lo studio di fattibilità è stato illustrato dal presidente di Garda Uno, Mario Bocchio, che è anche sindaco di Lonato, il quale ha spiegato le novità.Come la previsione del passaggio dal sistema di depurazione centralizzata a Peschiera, per le due opposte sponde bresciana e veronese, ad un’organizzazione separata. Vale a dire un collettore e un impianto di depurazione riservati ai comuni della costa bresciana.IL NUOVO DEPURATORE verrebbe localizzato in territorio di Lonato o forse in un’altra località del basso Garda, inviando poi i reflui attraverso un canale lungo 9 chilometri, da costruire, fino al fiume Chiese.Il futuro depuratore sarebbe capace di adattarsi alle diverse portate, elevate nei mesi estivi del turismo, ridotte in quelli invernali. Con un’importante possibilità di uso degli scarichi trattati e depurati da conferire, nel periodo irriguo, ai numerosi consorzi operativi in zona che fornirebbero acqua e nutrienti all’agricoltura.Lo studio indica poi i costi stimati in circa 53 milioni e mezzo di euro per il nuovo sistema di collettamento, fra i 25 e i 39 milioni a seconda delle soluzioni tecnologiche per il depuratore ed altri 10 milioni per il canale con il Chiese. In sostanza, il progetto prevede la posa del nuovo collettore diviso in tre sistemi: l’alto lago fino a Salò, il medio lago fino a Lonato e quello meridionale per Desenzano e Sirmione con una tubazione lunga 90 chilometri.

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