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Der Blitz 2014 – Ricerca, azione e cultura contemporanea

L’Atlante

A cura di Denis Isaia, Federico Mazzonelli

Arco | Galleria Civica G. Segantini

18 maggio – 5 ottobre 2014

Inaugurazione sabato 17 maggio 2014 | ore 18

Anteprima per la stampa sabato 17 maggio 2014 | ore 16.30

In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

Qual è lo statuto poetico dell’opera dell’arte? Come è possibile difenderlo, farlo evolvere, diffonderlo?

Der Blitz nasce nel 2013 come progetto di sostegno per la cultura contemporanea sul territorio dell’Alto Garda. Der Blitz 2014 raccoglie l’eredità del progetto pilota del 2013 e ne amplia la portata complessiva proponendo l’esplorazione di alcuni fra i territori culturali dell’arte contemporanea in Italia, attraverso tre tappe che si dispiegheranno durante l’anno tra Arco, Riva del Garda e Canale di Tenno.

Dopo l’intervento del giovane artista rivano Michele Parisi Dalla finestra entrava il mattino, allestito lo scorso marzo e visibile nella Pinacoteca del Museo di Riva del Garda fino al 2 novembre, con L’Atlante si aprirà dal 17 maggio alla Galleria Civica G. Segantini di Arco, un progetto che vedrà alternarsi al suo interno i lavori di sei giovani artisti, tre spazi indipendenti e tre giovani curatori.

Contemporaneamente, prenderà il via sabato 17 maggio a Canale di Tenno la residenza dei due artisti Evgeny Antufyev e Federico Lanaro, che darà vita a settembre al Museo di Riva del Garda alla mostra Cecità Bianca.

Fra maggio e settembre, nello spazio principale di Der Blitz, la Galleria Civica G. Segantini di Arco, sarà dunque presentato L’Atlante. L’invito, rivolto a dodici giovani professionisti dell’arte, si contestualizza in una serie di esposizioni e comprende l’incoraggiamento affinché le proposte siano in grado di dare risalto al nucleo di ricerca su cui poggiano.

L’Atlante prova a mettersi in asse con alcune fra le ricerche artistiche più interessanti del panorama italiano, tenta di reggerne le costellazioni e le propone al pubblico.

Le dodici realtà emergenti della scena contemporanea italiana presenteranno, attraverso mostre personali e collettive, una serie di progetti in grado di catalizzare i nuclei più rilevanti della loro ricerca.

Con L’Altante, Der Blitz si pone nei confronti delle ricerche invitate come un catalizzatore: più che favorire la sperimentazione, ne accelera i processi fondanti cercando di portare in evidenza il valore generativo che contengono.

 

L’ATLANTE_PROGRAMMA

Silvia Giambrone
18.05
02.06

Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo

La mostra ospita cinque opere che nascono dalla volontà di esplorare il rapporto tra bellezza e violenza, grazia e crudeltà. Il corpus delle opere in mostra è quasi interamente costituito dalle opere concepite per la mostra L’impero libero degli schiavi che indagava il ricamo come una pratica ambigua di creazione di bellezza e al contempo di assoggettamento politico. Attraverso opere apparentemente molto delicate, si disvelano ambiguità dal forte carattere politico.

Jacopo Mazzonelli
18.05 – 23.06
Futures

L’installazione di Jacopo Mazzonelli riflette sul senso delle nostre scelte, sulle opportunità visibili (e invisibili) che ci si presentano nel corso del tempo.

Il titolo, Futures, allude ai contratti negoziabili che si stipulano in Borsa e che hanno una scadenza prefissata. L’opera, che occupa interamente le pareti della stanza, si presenta come una linea ascendente composta da centinaia di chiavi vergini – ossia in attesa di essere duplicate – di diverse epoche e dimensioni. La disposizione rimanda immediatamente sia a un ipotetico grafico lineare di grandi dimensioni che a un’immaginaria linea del tempo, spezzata a un tratto da un’interruzione – una mancanza nella geometria perfetta del disegno, riferimento spaziale alla presenza umana che attraversa, che sospende per un momento il suo corso.

Alessandra Prandin con Melik Ohanian, Alberto Scodro e Cristian Chironi
18.05 – 23.06
Real Track (i luoghi che mi piacciono di più, sono quelli che portano altrove)

In gergo alpinistico, “aprire una via” significa tracciare un nuovo percorso di salita di una parete rocciosa. Appropriandoci del significato simbolico e letterale dell’azione, ecco quello che abbiamo voluto fare in questo progetto di mostra. Real Track è una nuova via di ascesa di un pendio, come nel lavoro di Melik Ohanian, ma è anche un’esperienza, un tracciato che porta a un luogo e a un tempo “altro”, un fuori-luogo. Ѐ anche una e molteplici linee di pensiero che mettono alla prova la nostra lettura della realtà. Track è un sentiero, un’impronta, un brano musicale, un ragionamento, un conduttore di energia, uno spostamento, il seguire qualcosa. Alberto Scodro materializza la sua azione in un segno che taglia lo spazio fisico e simbolico della stanza; una maniera di spostare l’oggetto in un limbo, uno slittamento in uno spazio e tempo alterato, lo stesso che si sperimenta negli stati di dormiveglia. Chironi ci fa entrare nell’oggetto-libro, intervenendo sul flusso narrativo e informativo dell’immagine per condurre la nostra attenzione verso nuove specie ed ecosistemi visivi.

Giuseppe Gonella
07.06 – 23.06
Mente Locale

IIl progetto espositivo Mente Locale presenta un corpus di lavori inediti appositamente concepiti per Der Blitz, frutto dell’ultimo anno di attività e di ricerca dell’artista durante la sua residenza a Berlino. L’iconografia di questo nuovo corpus di lavori si presenta come una sorta di traduzione visiva della condizione umana contemporanea e dei suoi stati emotivi contrastanti. Attraverso il progetto pittorico l’artista mette in atto un’indagine sulla dimensione di istantaneità e di imprevedibilità dei nostri processi es
perienziali e percettivi, affidando al fare pittorico una narrazione al limite del visionario. Forme e figure sospese, margini, soglie, segni, frammenti di colore nei quali lo spazio e tutto ciò che lo abita quasi implodono su sé stessi, come se la pittura avesse cancellato la forza gravitazionale e avesse rarefatto, insieme ai luoghi che conosciamo, anche lo spessore mnemonico e i consueti processi cognitivi attraverso i quali ne attuiamo un riconoscimento ed ne tentiamo una rappresentazione. Tale pratica di spaesamento, che avviene tanto sul piano emotivo quanto su quello più strettamente legato alla composizione, in uno spazio pittorico che in Gonella è quasi multisensoriale, conserva tuttavia una possibilità di costante reintegrazione, realizzandosi come una sorta di orizzonte continuo il cui equilibrio risulti paradossalmente stabile nella sua precarietà, e del quale solo l’esperienza diviene il vero centro gravitazionale, l’unità di misura alla quale affidarne una possibile pretesa di verità.

Francesco Fonassi
27.06 – 14.07

Canto Minore (Minor Strain)

Francesco Fonassi in collaborazione con Michele Ducceschi – fisico teorico e PHD presso il dipartimento di fisica acustica dell’università di Parigi – presenta Canto minore (modi Von Kàrman_100mq^2), fenomeno acustico generato attraverso un codice che applica modelli fisici non-lineari alla sintesi sonora digitale. Il piatto metallico simulato – che in questo primo lavoro si estende per un’area di 10000mq – viene percosso e messo in vibrazione applicando e modificando le condizioni fisiche in cui virtualmente suona secondo criteri compositivi atti a misurarne e controllarne i modi. Canto minore (Minor Strain) accorpa al lavoro sonoro un video, una partitura incisa su lastre metalliche e un journal che traccia – per accoppiamento e sostituzione – il perimetro di un territorio a venire.

Roberta Pagani
27.06 – 04.08
Lo studiolo

Roberta Pagani sceglie di inserirsi all’interno del contesto del progetto Der Blitz per trasferendosi, per un mese nello spazio a lei dedicato, all’interno della Galleria Civica G. Segantini. Qui stabilirà il suo ‘studiolo’ e svolgerà la richiesta di curatela rivoltale nella formula di una residenza. Lo spazio diventerà l’ufficio entro cui svolgere ricerche, interviste, talk, video call, ricevere professionisti (artisti, curatori), incontrare il pubblico nei normali orari di apertura del Museo. Da un lato la ‘performance’ diventa di per sé, nella formula scelta, la contestazione di una modello e, al contempo, un’occasione di analisi e studio secondo un’appartenenza di natura professionale alla letteratura critica cui il progetto stesso fa riferimento, a proposito delle rincorse alla comunicazione visiva e della pubblicità in atto nell’arte
e al suo statuto da ridisegnare attraverso formule radicalmente nuove di lavoro e produzione, e che vede la necessità di un reale e fattivo mutamento delle sue pratiche più sperimentali.

Fabrizio Perghem

27.06 – 14.07
Errare Humanum est

Con questa installazione Fabrizio Perghem ripercorre attraverso un’installazione il rapporto fra l’ambiente e l’uomo. La modernità ha tracciato dell’esperienza umana nel mondo un quadro fortemente negativo in cui l’agire dell’uomo stesso è fondamentalmente distruttivo. A partire da questa visione si è determinato il binomio natura / cultura ambiente / uomo che distilla in un secco dualismo l’umanità contemporanea. A partire da questi presupposti “errare humanum est” definisce il paesaggio come l’espressione dell’appropriazione geometrica e architettonica del territorio. Di contro l’installazione nello spazio museale pone il visitatore davanti ad una esperienza nomade in cui i punti di partenza e di arrivo hanno un interesse relativo, mentre lo spazio intermedio e`lo spazio dell’andare, l’essenza stessa del nomadismo, il luogo in cui si celebra quotidianamente il rito dell’eterna erranza.

CHAN Arte con Serena Porrati
18.07 – 08.09
Collassao

A partire dai concetti di declino e rigenerazione, decomposizione e forma, che trovano riferimento negli elementi naturali – pietra, acqua, ferro, legno il progetto esplora l’idea di decadimento attraverso la commistione di diversi media tra cui scultura, video e lavori su carta.

Gasconade con Alessandro Carano, Giangiacomo Rossetti e Davide Stucchi

18.07 – 08.09
La Pace Tra Gli Animali

Con il progetto “La pace tra gli animali” Gasconade indaga la relazione tra produzione creativa e lavoro. In particolare l’interesse si concentra su quelle attività che, nonostante conducano ad un output generalmente categorizzato tra i prodotti della creatività, sottendono invece un approccio automatico e meccanico. Pensiamo per esempio al modellismo, o alle tecniche di intreccio del vimini, o alla lavorazione a maglia, attività diffuse in quanto offrono l’illusione di un distacco dalla produzione e un compiacimento del risultato finale.

Gabriele Sassone con Angelo Sarleti
08.08 – 05.10


Specific

Specific, il progetto di Angelo Sarleti proposto per Der Blitz 2014, si sviluppa incrociando i dati ISTAT del Comune di Arco con i dati tecnici dell’opera di Giovanni Segantini (Arco, 1858 – Monte Schafberg, 1899) come le dimensioni della tela e la qualità dei pigmenti, la varietà della tavolozza e i diversi passaggi pittorici, dalle pennellate larghe dell’abbozzo alle pennellate filamentose finali. Il risultato di questo
algoritmo terrà conto del contesto economico attuale, riadattando la realizzazione utopica di Specific sulla base del budget messo a disposizione dall’istituzione. L’intervento di Sarleti tradurrà i dati in forme astratte, la cui matericità pittorica aggiunge senso e ne condiziona la percezione. Attraverso un nuovo codice visivo, l’informazione diventerà uno strumento di restituzione estetica in grado di decifrare l’età contemporanea e rendere possibile la collisione di mondi lontani.

Cripta 747
13.09 – 05.10
CONTROMICHAEL

Una mostra che nel titolo porta in se tutto il magnifico di quello che dobbiamo affrontare, andando contro, ed incontro. In uno stato di natura l’uomo si troverebbe contro ogni uomo – homo homini lupus – l’istinto contro la ragione, il genio creativo dell’improvvisazione accostato al nodo della costruzione e dell’ingegno. Michael è stato avvelenato ma ha vinto lo stesso la partita, dicono che sia vivo e sorseggi il suo gatorade all’arancia.

Valentina Miorandi
13/09 – 05/10
Momenti di Piacere

Nell’uomo il meccanismo del piacere è strettamente connesso al meccanismo della riproduzione, nella donna meccanismo del piacere e meccanismo della riproduzione sono comunicanti, ma non coincidono”. Bocche di donne e uomini si alternano leggendo parti del libro di Carla Lonzi dal titolo “Sputiamo su Hegel: la donna clitoridea e la donna vaginale.

 

In occasione delle sei inaugurazioni che si terranno presso la Galleria Civica G. Segantini di Arco, per avvicinare il pubblico ai lavori e trovare nuove chiavi di lettura, saranno organizzate visite guidate per adulti e attività per i bambini: 17.05 ore 18.00; 07.06 ore 18.00; 27.06 ore 18.00; 18.07 ore 21.00; 08.08 ore 21.00; 13.09 ore 18.00.

 

L’ATLANTE_BIOGRAFIE (in ordine di partecipazione)

Silvia Giambrone_Eroina_2012 (1)

 

Silvia Giambrone (Agrigento, 1981) Vive e lavora a Roma. Dal 2007 lavora con video, installazione, scultura, suono, concentrandosi prevalentemente sulla soggettività e sulla relazione tra corpo, linguaggio e potere. Laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, è tra i fondatori di 26cc artist space di Roma. Nel 2008 viene invitata ad Eurasia. Dissolvenze geografiche dell’arte al Mart di Rovereto, dove realizza un’opera site specific. Nel 2009 con il video Eredità viene selezionata da diversi festival europei di video arte tra cui il Festival Miden di Kalamata e il Cross Talk Video Art Festival di Budapest. Nello stesso anno è tra i partecipanti al Corso Superiore di arti visive della Fondazione Ratti, tenuto dal visiting professor Walid Raad. Vince il Premio Epson nel 2009 con il video Translation. Ancora nel 2009 partecipa al progetto Pandora’s Boxes al Museo Centro de Cultura Contemporanea de Barcelona. Nel 2010 viene selezionata dalla Biennale dei giovani artisti di Mosca, mentre nel 2011 ottiene una residenza alla Fondazione Spazio13 di Varsavia e realizza una doppia personale con Liliana Moro alla Galleria Paolo Maria Deanesi di Rovereto. Nello stesso anno è invitata dall’NCCA di Mosca al V International art Symposym “Alanica2011” di Vladikavkaz, mentre nel 2012 partecipa alla mostra Flyers, Oncena Bienal de la Habana.

 

Jacopo Mazzonelli (Trento, 1983) Si diploma in pianoforte e in musica contemporanea presso l’Accademia Internazionale TEMA di Milano. Parallelamente agli studi musicali comincia a realizzare sculture e installazioni attraverso cui indaga spesso l’elemento sonoro (musica e rumore, ritmo e silenzio), pur non includendolo necessariamente come evento uditivo nell’opera. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero (Federico Bianchi Contemporary Art, Milano – Paolo Maria Deanesi Gallery, Rovereto – Fondazione Galleria Civica di Trento – Palazzo Incontri, Roma – CIAC / Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea Castello Colonna di Genazzano – Festival TINA B., Praga – DOCVA, Milano – Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – L‘Ozio, Amsterdam – Galleria Studio 44, Genova – Teatro dal Verme, Milano – Neon>Campobase, Bologna). Le sue opere sono già incluse in importanti collezioni, tra cui AGI Collection – Verona, Caldic Collection – Rotterdam, Unicredit Art Collection – Mart, VAF – Stiftung Collection – Mart, Rovereto, Collezione Fondazione Francesco Fabbri, Treviso.

 

Alessandra Prandin Vive e lavora a Parigi. Dopo gli studi all’Università di Bologna e Paris-Sorbonne, si specializza in storia della fotografia contemporanea presso UCLA, University of California (Los Angeles). Ha partecipato come guest curator a Brighton Photo Fringe e ha lavorato al Dipartimento di Arti Grafiche del Musée du Louvre. Dal 2012 è assistente all’insegnamento p
er l’arte contemporanea presso l’Università della Svizzera Italiana (USI). Nel 2012/13 lavora come assistente curatrice per la mostra America Latina alla Fondazione Cartier per l’arte contemporanea (Parigi). Fa parte del collettivo di curatori about:blank con cui ha curato la mostra Attraversamento (Accademia di Belle Arti di Parigi – ENSBA) e Sans Matières Ajoutées allo CNEAI (Chatou). Nel 2013 è stata direttrice della programmazione artistica per Iris Foundation e il festival sull’isola di New Holland (San Pietroburgo) per il quale ha curato numerose mostre ed eventi. Collabora su diversi progetti con la curatrice canadese Chantal Pontbriand, con la quale ha organizzato il programma di conferenze per Paris Photo 2013.

 

Melik Ohanian, (Francia, 1969) Vive e lavora tra Parigi e New York. Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali tra cui Galerie Chantal Crousel e Palais de Tokyo, Parigi, South London Gallery, Londra, De Appel, Amsterdam, IAC, Villeurbanne, Galleria Yvon Lambert, New York, Museum in Progress, Vienna, and Matucana 100, Santiago de Chile. Ha esposto in numerose mostre collettive nel mondo, in particolare: Biennale di San Paolo (rappresentate della Francia), Biennale di Sidney e Biennale di Berlino (2004), Biennale di Mosca e Biennale di Lione (2005), Biennale di Gwangju e Biennale di Siviglia (2006). Il suo lavoro è stato esposto alla 52° edizione della Biennale di Venezia (2007) e recentemente alla Biennale di Sharjah (2011). Sta preparando una mostra personale prevista al CRAC di Sète e un lavoro per la Biennale di Montréal in autunno. Il suo lavoro può essere definito in termini di territori concettuali che si focalizzano sul concetto di tempo. Partendo dalla ricerca e da un metodologia scientifica e filosofica, ha sviluppato un corpo di lavoro che si serve di un ampio spettro di media. Le sue installazioni esaminano le modalità operative dell’esposizione e si estendono al di là dei confini normali delle immagini, nella loro dimensione spaziale e temporale. Investendo lo spettatore di un ruolo di esplorazione, l’artista mette in rilievo la complessità degli intervalli di tempo, che, in maniera più o meno ovvia, governa la nostra relazione con il mondo e con gli altri.

 

Alberto Scodro (1984, Marostica). Vive e lavora tra l’Italia e Bruxelles. La sua ricerca si concentra intorno alle connessioni che crea tra diversi elementi, naturali e artificiali, assemblati in costruzioni site-specific uniche. Nel suo lavoro, lo spazio, le sue relazioni culturali e le sue iterazioni fisiche, sono al centro delle sue installazioni che mettono in gioco più spazi allo stesso tempo, o l’interno e l’esterno, il vicino e il lontano acquisiscono un nuovo significato. Dal 2009 al 2010 è stato artista in residenza presso la Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia. Tra le mostre personali si ricordano: Viafarini, Milan (2013); Werkbank, Lana, Bolzano (2013); Villa Dalegno, Villa Dalegno, Brescia (2012); Lete, Spazio privato, Padova (2011); Verso, Monastero Bormida (2011); Fune, Spazio Monotono, Vicenza (2010); Alberto Scodro, Agricultural Centre, Beijing (2010) ; Cardine, Teatro Instabile, Napoli (2008). Ha partecipato a numerose mostre collettive: Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), S.A.L.E Docks (Venezia), A + A Centro Espositivo Sloveno (Venezia), Forte Marghera (Venezia), Galleria Zak (Siena), MLAC (Roma), Viafarini (Milano), Cuulturecentruum (Bruxelles).

 

Cristian Chironi (Nuoro, 1974) Artista visivo e performer. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Si interessa a diversi linguaggi tra cui performance, fotografia, video, disegno e operazioni pubbliche in contesti site- specific. La sua ricerca mira a mettere in relazione una pluralità di livelli: realtà e finzione, memoria e contemporaneità, figura e immagine, conflitto e integrazione, materiale e immateriale. Ha esposto in diversi spazi pubblici e privati sia in Italia che all’estero. Tra le mostre personali: OPEN #1 Broken English, MAN-Art Museum, Nuoro, Cutter Musée historique et des porcelaines di Nyon, Hypnerotomachia Galleria Biagiotti Firenze DK, Art Fall 09 PAC Ferrara. Tra le collettive: Untitled
(As of Yet) Flux Factory New York; Chinese Whispers Cura.Basement, Roma; Far From Where Macro Pelanda, Rome; A History Out of Context The Promenade Gallery Vlorë; Volume Collection Museum of Modern and Contemporary Art Rijeka; Community – The collective rituals before and after the Web Marca – Museum of Arts of Catanzaro; Spectator is a worker Tina-B Contemporary Art Prague, City Limits – Close your eyes and dream, Tongji University Shanghai; International Festival for Arts and Media Yokohama 2009/CREAM Competition Tokyo University of the Arts Yokohama, Serrone – Biennial Young 09 Royal Villa of Monza; To Bring International Videos To Istanbul Akbank Sanat and Istanbul Bilgi University Istanbul; New Italian Epic Brown Project Space Milan, Soft Cell: dinamiche nello spazio in Italia, GC.AC. Monfalcone, Rereading the Image – Photography as storage of meaning (Italy 1970-2009) Prague Biennal Art 4, Casa dolce casa MAN Nuoro. Ha partecipato a festival e rassegne dedicate alla performance tra cui: Performance Voyage 4 MUU Gallery Helsinki; LE FAR° Festival des arts vivants Nyon; Burning Ice Kaai Theater/studio’s Brussel; CORPUS.Arte in azione Museo Madre Napoli; Le soirées nomades de la Fondation Cartier Paris; F.I.S.Co.10 International Festival on Contemporary Show Bologna, Contemporanea 2010 Prato, PerformancesArles, Les urbaines – Festival des creationsémergentes Lausanne,Trama Fundacao Serralves Porto, Carta Bianca Espace Malraux Chambéry de la Savoie, International prize for performance Trento, Mirfestival Atene, transACTION Muenchen, Uovo performing arts festival Milano, Plateaux Festival Frankfurt, Living RoomRaum/Xing Bologna. Tra le residenze si ricordano; Director’s Guest at Civitella Ranieri Foundation, Umbertide / New York e il premio per Artisti visivi, Fondation Le Corbusier, Paris.

 

Giuseppe Gonella (Motta di Livenza, 1984) vive a lavora a Berlino. È stato titolare dell’atelier della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, dove ha esposto in diverse collettive tra cui 89ma collettiva giovani, 2005; Atelier 8 x 12, SS.Cosma e Damiano; I borsisti della 89ma, 2006, Spritz Time, 2007 e Suspense, 2010. È stato finalista e ha ricevuto diversi premi nazionali e internazionali tra cui: Premio Terna per l’Arte Contemporanea, Premio Celeste e Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee.

 

Francesco Fonassi (Brescia, 1986) Vive e lavora a Brescia. Dopo la formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, è stato artista residente presso il Palais de Tokyo di Parigi (2012-13), Fondazione Pastificio Cerere di Roma (2011-12) e Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (2010). Tra le recenti mostre personali Kollaps, Aufstieg. (MACRO, Roma, 2012) e Crocedomini (Monotono Contemporary Art, Vicenza, 2011). Tra le mostre collettive: La mé- thode Jacobson (Palais de Tokyo, Parigi, 2013); The 338 Hours Cineclub (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2013); Theatre of Life (CoCA, Torun, PL, 2012); Premio LUM per l’arte contemporanea (Teatro Margherita, Bari, 2012).

 

Roberta Pagani (Milano, 1983) si trasferisce a Torino nel 2009, dove vive e lavora. Consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) e termina gli studi all’ENSBA (Parigi) specializzandosi in fotografia, installazione multimediale e video art. Dal 2011 promuove progetti curatoriali indipendenti con un’attitudine critica verso le forme di comunicazione e le dinamiche di fruizione da parte del pubblico, con particolare attenzione alla scena delle arti visive dell’ultima generazione. Con il progetto info-numeri inaugura a Torino una serie di appuntamenti, con cadenza mensile, che coinvolgono artisti del territorio e internazionali in location dissimili e allestimenti site specific. Nel 2012 è invitata a ideare e curare il progetto di residenza Be Clear!, in occasione del Festival dell’Economia, ospitata nel polo culturale e industriale Opificio delle Idee di Rovereto e, lo stesso anno, progetta e cura la mostra site specific On Air_Radio Raee all’interno del polo smistamento rifiuti di Asti. Nel 2013 idea la residenza HOTEL (per artisti e pubblico), un intervento situazionista e interpretativo del sistema dell’arte (Castello di Rivara, centro internazionale per l’arte contemporanea); con la collettiva Public Arena (Associazione Barriera, Torino) indaga il fenomeno europeo dell’urban intervention e l’azionismo della public&street art. Dal 2013 è parte del comitato scientifico e della direzione artistica del progetto The Others Fair, fiera off alle ex carceri Le Nuove a Torino. Ha curato mostre personali e collettive e la direzione artistica dell’allestimento di progetti espositivi in Italia e all’estero, tra cui: Plastitype, Van Der (To); Still, Galleria In Arco (To); Nuoto da camera e altre discipline olimpiche, Venus Gallery; N°3, GlogauAIR (Berlino); XI/XII/XII/XIV° Premio Cairo, Palazzo della Permanente (Mi); World!, Galleria Ermanno Tedeschi (Tel Aviv); MTV/Brand New Art, MAMBo (Bo), Lanificio Factory (RO), Centro Pecci (Prato), Fondazione Puglisi Cosentino (Ct), Palazzo della Permanente (Mi); Graphic Journalism, MIUMUR (Tolentino); L’arte del sogno, Galleria Nazionale dell’Umbria (Pg).

 

Fabrizio Perghem (Rovereto,1981) Si diploma in Arte Grafica Pubblicitaria, Cinetica e Fotografica a Rovereto, in seguito si laurea con una tesi in antropologia culturale presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Partecipa a diverse mostre in Italia e all’estero in città quali Venezia, Lugano, Bari, San Paolo; realizza diverse installazioni site-specific in spazi antropizzati, come in cave dismesse o su frangiflutti posti in mezzo al mare. Negli ultimi anni la sua ricerca si è concentrata sulla relazione tra il paesaggio e l’uomo, e sulle pratiche di intervento di quest’ultimo sulla natura. Nella concezione dell’artista, le azioni intraprese e il nuovo materiale visivo prodotto devono mirare non a creare un ulteriore luogo, ma a produrre delle interferenze che consentano di captare forze non immediatamente visibili in un ambiente.

 

CHAN nasce nel 2009 a Genova come associazione no-profit per promuovere l’arte contemporanea e il lavoro di artisti, critici, curatori emergenti.   CHAN è un gruppo di lavoro versatile che oltre a gestire un proprio spazio, organizza e segue la realizzazione di progetti più ampi; attiva costantemente collaborazioni per confrontarsi e sperimentare. CHAN è aperto a molteplici linguaggi; ad oggi si è interessato soprattutto a percorsi che coinvolgono temi sociali, politici e ricerche legate allo spazio. CHAN vuole avvicinare l’arte contemporanea a pubblici diversi e utilizzare una comunicazione semplice. CHAN diffonde la ricerca artistica anche attraverso la sua attività editoriale. Nei cinque anni di attività CHAN ha collaborato con curatori, artisti, spazi indipendenti, istituzioni. Tra questi Motel b (Brescia), Sottobosco (Venezia), DisorderDrama (Genova), Nopsswrd (Genova), Care/of (Milano).

 

Serena Porrati (Milano, 1981) Nei suoi lavori ci parla del mondo naturale, vissuto, isolato, manipolato e tradito dall’uomo. La ricerca, come lei stessa ha sottolineato, è piuttosto una indagine su come i sogni dell’uomo possano fisicamente realizzarsi e modificare l’ambiente circostante anche solo disseminando lo spazio naturale di segni. Serena Porrati, utilizzando mezzi espressivi differenti (fotografia, video e scultura) interpreta e analizza, con l’interesse dei primi naturalisti, luoghi e forme dell’eterno conflitto tra natura e cultura.

 

Gasconade è uno spazio no profit fondato nel 2011 a Milano. La programmazione proposta è focalizzata sulla presentazione del lavoro dei più giovani artisti che lavorano a Milano e dei loro colleghi stranieri.

Alessandro Carano (1984, Gallarate (VA); vive e lavora a Milano) Diploma di Laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano (in corso). Mostre collettive: Federico Vavassori, Milano, 2014 (forthcoming); Guest, Roma, 2014; La Triennale, Milano, 2012; Galleria d’Arte Moderna, Milano, 2012.

Giangiacomo Rossetti (1989, Milano (MI); vive e lavora a Milano) Mostre collettive: Guest, Roma, 2014. Progetti: Viafarini, Milano, 2013 ; Nofloor, Parigi, 2013; Selador #3, MACRO, Roma, 2014.

Davide Stucchi (1988, Vimercate (MB); vive e lavora a Milano) Diploma di Laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Programma LLP Erasmus, Koninklijke Academie voor Schone Kunsten, Anversa, Belgio. Mostre personali: MACRO, Roma, 2014; Premio Furla, Bologna, 2013; Spazio Cabinet, Milano, 2012; Plusdesign, Milano, 2012; UniCredit Studio, Artissima 18, Torino, 2011. Mostre collettive: Guest, Roma, 2013; Shanaynay, Parigi, 2013; Federica Schiavo, Roma, 2012; La Triennale, Milano, 2012; Galleria d’Arte Moderna, Milano, 2012; 1m3, Losanna, Svizzera, 2012; Villa Romana, Firenze, 2011; UniCredit Studio, Milano, 2011. Progetti: Co-fondatore e co-curatore dell
o spazio espositivo Gasconade, Milano.

Gabriele Francesco Sassone (1983) Collabora con Flash Art, Camera Austria, Mousse, Agma Magazine e Alfa+più. Ha lavorato come editor per Postmedia Books. Dal 2012 coordina il Dipartimento di Arti Visive NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano.

Angelo Sarleti (Reggio Calabria, 1979) Vive e lavora a Milano. Tra i suoi più recenti e significativi progetti espositivi, le personali MAMMONA (2012), Bilionaires (2009) e Not here (2006), realizzate presso la galleria ARTRA di Milano; mentre tra i progetti collettivi, nel 2011 Becoming rather then being presso NABA Nuova Accademia di Belle Arti (Milano), Careof DOCVA (Milano) e Vessel (Bari), nel 2008 Arrivi e Partenze, Mole Vanvitelliana (Ancona), e nel 2004 Empowerment Cantiere Italia, Museo d’arte contemporanea di Villa Croce e Palazzo Bombrini (Genova). Tra i programmi di residenza e workshop internazionali a cui ha preso parte, Centre International d’Accueil et d’Echanges des Récollets nel 2006 presso la Dena Foundation for Contemporary Art di Parigi e Networking, Prato nel 2003 (visiting professor Meshac Gaba). Dal 2011 Angelo Sarleti si occupa di realizzare e curare le infografiche per l’annuario scientifico dell’IRCCS Fondazione Don Gnocchi, Milano.

Cripta 747 è uno spazio culturale no profit per la ricerca nel campo dell’arte contemporanea, fondato nel 2008 da Renato Leotta, Alex Tripodo ed Elisa Troiano.

Valentina Miorandi (Trento, 1982) è laureata in Teorie e Pratiche teatrali presso l’università di Bologna. Ha frequentato, con altrettante borse di studio, il master in regia cinematografica alla New York Film Academy (2006) e il master in direzione della fotografia della Escola Superior de Cinema y Audiovisuales de Catalunya (2007) – Barcellona. E’ stata visiting professor presso la Universidad Complutense (Madrid e Cuenca) ed ha diretto, a partire dal 2007, esposizioni multimediali presso spazi museali (FMST, Museo MAG, Kultural Bersntol Institut). Ha collaborato con artisti di reputazione internazionale come Rosa Barba, Elisabetta Benassi, Stefania Galegati Shines, Marinella Senatore. E’ vincitrice della sezione FAI del MilanoFilmFestival 2010 con uno dei suoi film-documentari. Recentemente uno dei suoi lavori è entrato a far parte della collezione
del Museo MART ed è ancora visibile nella mostra La Magnifica Ossessione. Nel 2013 vince il Premio Euromobil dell’Arte Fiera Bologna.

Der Blitz 2014 – Ricerca, azione e cultura contemporanea

A cura di Denis Isaia, Federico Mazzonelli

In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

Der Blitz 2014, nella sua complessità si pone come un tentativo di lavoro sul presente attraverso il filtro dei linguaggi dell’arte. Per dare conto di avanguardie e resilienze, è un tentativo che comprende uno sguardo rivolto a ciò che verrà, ma vigile anche a ciò che sta immediatamente alle nostre spalle. Il carotaggio storico su cui si basa Der Blitz 2014 prende avvio dalla tesi che sia possibile individuare i contorni delle espressioni che rincorrono la spaccatura segnata dalla crisi socioeconomica che ha coinvolto l’Occidente. È possibile individuare a partire dai cambiamenti che viviamo sulla pelle le caratteristiche del periodo 1990-2010. Il riassunto del ventennio che ci guarda da dietro è raccolto nel movimento espansivo successivo alla caduta del muro di Berlino. La grande festa avviata dalla vittoria del capitalismo palesa i contorni del sistema dell’arte, certifica il protagonismo dell’arte contemporanea nella corsa al protagonismo mondiale dei territori e dunque ne esplicita le necessità di pubblica fruizione; ne autentica l’autoreferenzialità e quindi porge il destro alle speculazioni, siano esse di natura intellettuale o economica. Le ricerche espressive si intrecciano in maniera ricorsiva a questi presupposti, li definiscono e ne vengono definiti, tanto da esserne lo specchio e il faro. Seguendo lo schema proposto da Terry Smith, è possibile individuare le ombre lunghe che tali ricerche gettano sul nostro tempo: remodernist, retro-sensationalist, sectacularist / transnational transitionality / DIY art (art-like output) sono tre macro categorie sui cui fare leva per una lettura adeguata del territorio presente dell’arte. Si tratta di caratteri generali che possono essere esplicati e in parte sciolti seguendo le interazioni che ogni categoria intrattiene con linguaggi appartenenti a discipline affini. Le relazioni pericolose scoprono per un verso un metodo di lavoro che apre una finestra sull’ibridazione, ma ancor prima, aiutano a enunciare altri caratteri specifici dell’arte presente e forse appena passata. Emergono così alcuni fra gli stilemi più comuni alla letteratura critica: le rincorse con la comunicazione visiva e dunque i linguaggi della pubblicità e della comunicazione di massa; le felici comunanze con le ricerche accademiche di stampo post-colonista e la riscoperta nostalgica delle fondamenta visive della modernità, in cui architettura e design giocano un ruolo di primo piano. Siamo entrati nel secondo decennio del secolo con l’ombra di queste colonne avendo di fronte, almeno a queste latitudini, l’alba di una richiesta di rinnovamento, figlia, a sua volta, dei tentativi di rimodulazione di un modello sociale, economico e culturale. Le scosse che tale rimodulazione porterà, e la resilienza dell’esistente, costituiscono la base riflessiva di Der Blitz 2014.

Ai professionisti invitati chiediamo di rispondere spingendo la propria ricerca verso la sua identità più stretta. La richiesta richiede la massima valorizzazione della propria pratica, ovvero Der Blitz si propone come un uno spazio in cui le ricerche possano rispondere quanto più possibile al proprio statuto.

Der Blitz 2014 sarà accompagnato da un catalogo che conterrà l’intera esperienza di Der Blitz nell’anno in corso, comprensiva degli interventi ad Arco, Riva del Garda e della residenza presso Canale di Tenno. All’interno del catalogo sono previste le documentazioni dei progetti, testi e interviste con i professionisti invitati.

L’Atlante

Arco | Galleria Civica G. Segantini
18.05 – 05.10 2014

Silvia Giambrone | Jacopo Mazzonelli | Alessandra Prandin con Alberto Scodro, Cristian Chironi e Melik Ohanian | Giuseppe Gonella | Roberta Pagani | Francesco Fonassi | Fabrizio Perghem | Chan Arte con Serena Porrati | Gasconade con Alessandro Carano, Giangiacomo Rossetti e Davide Stucchi | Gabriele Sassone con Angelo Sarleti | Cripta 747 | Valentina Miorandi

Dalla finestra entrava il mattino

Michele Parisi

Riva del Garda | Museo

12.04 – 02.11 2014

Il giovane artista di Riva del Garda interviene con un suo lavoro all’interno della Pinacoteca del Museo di Riva del Garda, andando a innescare un dialogo con le opere storiche della collezione del MAG attraverso gli strumenti del linguaggio contemporaneo. «Nella ricerca di Michele Parisi – spiega il curatore Federico Mazzonelli – fotografia e pratica pittorica danno vita a un atlante di immagini sospese nelle quali lo spazio della realtà, con le sue forme, i suoi profili, i suoi volumi, viene calato in una dimensione narrativa “orizzontale”, come sottratta alla dimensione del tempo, immersa nell’evanescente concretezza della luce e dei pigmenti. Il titolo dell’intervento presentato presso il Museo di Riva del Garda, Dalla finestra entrava il mattino, si rivolge proprio al momento dell’ideazione e della creazione di un’immagine catturata e dipinta mediante la luce lungo la superficie di una lastra. La tecnica utilizzata è infatti una trasposizione fotografica mediante gelatine fotosensibili su carta velina che l’artista successivamente rielabora manualmente attraverso l’utilizzo di pigmenti naturali. Operazione alchemica, delicata epifania, grazie alla quale l’apparecchio fotografico non rileva semplicemente la natura formale dei luoghi che ci circondano, ma li indaga e li ricrea in quanto sistemi di segni, di visioni, di immagini significanti. L’intervento si inserisce nella sezione del Museo dedicata al paesaggio sette/ottocentesco, dove le vedute dell’acqua sono molteplici e dove essa diviene l’elemento attorno al quale si organizza la composizione di molti dipinti. L’artista presenta, occupando una sala del percorso espositivo permanente, una serie di lavori nei quali le acque del Garda sono trasposte in immagine secondo diverse scansioni temporali, trasformandosi così in paesaggi al limite dell’astrazione, immersi in una sorta di densa oscurità, attraversata e resa mobile, quasi fosse “respirata”, da una luce che il pigmento pittorico trattiene e lascia progressivamente filtrare verso l’esterno».

Michele Parisi (Riva del Garda nel 1983) Dopo aver conseguito la maturità all’Istituto d’Arte F. Depero nel 2001, si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Il suo lavoro artistico nasce e si sviluppa in questi anni attraverso uno studio meticoloso della pittura e della fotografia, partecipando a varie mostre in spazi pubblici e privati (Bologna, Milano, Mod­ena, Monaco di Baviera, Roma, Trento, …). Nel 2003 espone alla Fondazione Mattia Moreni a S. Sofia (FC) per il 47° Premio Campigna. Nel 2004 partecipa al Premio Lissone (MI) e sempre dello stesso anno è la personale nella galleria 64 di Baricella (BO). Ne
l 2006 espone alla Galleria Lorenzelli di Milano in occasione della settimana della moda. Nel 2007 espone nella Kunstlerhaus di Monaco di Baviera e nella chiesa sconsacrata di S. Paolo a Modena. Successivamente espone nella mostra Aniconica alla Fondazione Zap­petini di Chiavari (2008). Nel 2010 partecipa al concorso internazionale Centro-Per­iferia a Roma, vincendo il primo premio del comi­tato scientifico, esponendo successivamente in una personale presso il Teatro dei Dioscuri, sempre a Roma. Nel 2011 espone in una personale, presso la galleria Il Castello di Trento, il nuovo ciclo di lavori intitolato In silenzio. Nel febbraio 2012 tiene il workshop d’artista presso il Mart di Rov­ereto intitolato Con la luce, replicato a settembre presso la Fondazione Pinacoteca Agnelli di Torino in occasione dei dieci anni di ap­ertura al pubblico. Nel 2012 espone ancora al Premio Lissone e nel 2013 tiene un altro workshop d’artista presso il Mart di Rovereto intitolato Mirabilia. A settembre 2013 espone presso la Kunsthalle Eurocenter di Lana con delle opere site specific. Tra il 2013 e i 2014 lo spazio progettuale Upload Art Project di Trento gli dedica la personale intitolata Stanze imparate a memoria.

Cecità bianca

a cura di Chiara Ianeselli

Federico Lanaro e Evgeny Antufyev
Canale di Tenno, Casa degli Artisti | residenza
17.05 – 23.05 / 12.09 – 19.09 2014

Riva del Garda, Museo | mostra
19.09 – 02.11 2014

Artisti e curatrice trascorreranno due settimane in residenza nella zona dell’Alto Garda. Durante la prima settimana andranno a conoscere le peculiarità di quest’area. Durante l’estate elaboreranno una ricerca incentrata su quanto approfondito durante la residenza. Nel corso della seconda settimana di residenza presenteranno i frutti del loro lavoro e realizzeranno insieme una mostra che verrà presentata al pubblico negli spazi della Museo di Riva del Garda.

Chiara Ianeselli (Trento 1989) è una curatrice indipendente con base a Trento. Laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi di ricerca su Roberto Crippa, annovera tra le attività recenti il ruolo di curatorial assistant dell’artista Marcos Lutyens per l’Hypnotic Show e del progetto The Worldly House a dOCUMENTA (13). Nell’edizione di Artissima 19 a Torino ha ricoperto l’incarico di assistente a Francesca Bertolotti, responsabile dei progetti curatoriali. Ha curato la personale white di Fogarolli, collaborando con l’artista al workshop Go into yourself al Mart nell’ambito della Magnifica Ossessione. Ha lavorato come assistente al padiglione condiviso di Lituania – Cipro (meritevole della menzione d’onore) e del padiglione del Cile per la 55. Biennale di Venezia. Recentemente si è dedicata alla curatela della prima personale italiana di Marcos Lutyens in collaborazione con Kristupas Sabolius, dal titolo Social pharmakon, a Boccanera. Da menzionare una seconda collaborazione con il team di Vessel, dopo l’International Curatorial Workshop, con Viviana Checchia, Francesco Scasciamacchia e Anna Santomauro. Recentemente ha seguito una performance di Lutyens nell’ambito di una personale alla Galleria Alberta Pane in collaborazione con il Centre Pompidou.

Evgeny Antufiev (Kyzyl, Tuva Republic (Russia), 1986) Vive e lavora tra Tuva e Mosca.
Comincia i suoi studi nel 2008 presso l’ Institute of Contemporary Art di Mosca e nel
2009, vince il Kandinsky Award come «Young Artist. Project of the Year». Principali mostre personali: Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials. , Moscow Multimedia Art Museum, 2014; Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials , Reggio Emilia, Collezione Maramotti , 2013; Material Research: Absorption, REGINA Gallery, Moscow, 2012; Shining (with Ivan Oyuon), Gallery White, Moscow, 2011; Bones, Gallery White, Moscow, 2010; Wings of Horror, Navicula Artist Gallery, St. Petersburg, 2010; Myths of My Childhood, Globus Gallery, Loft Project ETAGI, St. Petersburg, 2009; Objects of Protection, «Start» space at Winzavod Center for Contemporary Art, Moscow, 2008. Principali mostre collettive: The empty pedestal, museum of archeology, Bologna, 2014; Ostalgia, New Museum, New York, 2011; Needle Work, Proun Gallery, Moscow, 2009.

Federico Lanaro (Rovereto TN, 1979) si è laureato nel 2004 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le sue opere, dalla pittura alla
scultura all’installazione, sono caratterizzate da temi trasversali e da un nomadismo linguistico, che riflettono la sua esperienza personale del mondo che lo circonda. I tipici elementi della sua arte sono i colori fluo, la sintesi del segno, i soggetti e le inquadrature che invitano ad osservare il mondo da un diverso punto di vista, le figurazioni semplici, dirette ed immediate che attingono sia dalla cultura elevata, sia dal mondo semplificato della grafica. Anche per questo motivo, la sua arte si presta a diversi livelli di lettura, a seconda dell’interpretazione e della sensibilità personale dello spettatore. Il suo lavoro è fatto di tante sfumature, come l’arte
ecosostenibile, l’attenzione all’universo green, le ibridazioni tra mondo animale e umano, tra individuo e massa, tra naturale e soprannaturale, il legame con la sua terra, l’interpretazione dei comportamenti umani.

 

 

 

 

 

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