venerdì, Aprile 26, 2024
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Da oggi a domenica nel quartiere Capolaterra si svolge la tradizionale festa popolare. In programma concerti, tornei sportivi, mostre d’arte e giochi

Desenzano, i tre giorni dell’anitra

È più viva che mai la mitica «Festa dell’Anitra», una tradizione popolare che si perde nella notte dei tempi e che viene riproposta anche quest’anno dalla parrocchia San Giovanni Lavoratore di Desenzano del Garda, patrocinata dall’Assessorato al Turismo. L’antica festa popolare e religiosa si svolgerà in piazza Garibaldi, cuore del popoloso quartiere Capolaterra, da oggi a domenica 2 settembre per ricordare il patrono San Giovanni decollato. Ricco come sempre il programma delle manifestazioni, che prevede una pesca di beneficenza, tombolata, musica, sport, gastronomia, ballo liscio e tanti altri divertimenti. Oggi, primo giorno di festa, alle 19 verrà inaugurata la mostra di Franco Oneta «Tavole originali» e dei disegni dei bambini della scuola materna; alle 21 concerto della Banda cittadina diretta dal maestro Massimo Pennati. Domani pomeriggio alle 14 gli appuntamenti sportivi: il torneo di mini volley «Festa dell’Anitra», il terzo trofeo «Maurizio Manfrin» (iscrizione presso il bar oratorio) e il torneo di bocce trofeo «Don Dino Visentini» (sui campi del Circolino). Alle 19 l’immancabile stand gastronomico, seguito da ballo liscio e «Ragazzi in piazza», esibizione di gruppi emergenti. Domenica mattina alle 10 le finali dei tornei sportivi; dalle 10 alle 12 un’estemporanea di disegno per bambini dai 10 ai 12 anni, con relativa premiazione alle 17 circa nel cortile dell’oratorio. Alle 15 giochi organizzati per bambini. Alle 18 si terranno le premiazioni dei tornei sportivi e la grande tombolata. Alle 21 premiazione del torneo di bocce, ballo liscio e «Ragazzi in piazza». La Festa dell’Anitra trae origine da un’usanza che si è protratta negli anni fino all’ultimo dopoguerra. I contadini a quel tempo dovevano loro malgrado rendere omaggio al padrone, portandogli in dono appunto una bella anitra. Fortunatamente quei tempi duri sono finiti, e la festa di San Giovanni decollato oggi si rinnova senza il sacrificio della «regina del pollaio».

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