sabato, Aprile 20, 2024
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Un libro della Sopritendenza ha fatto il punto sui ritrovamenti di epoca romana alla Faustinella durante gli scavi durati dal 2004 al 2006

Desenzano, quel gioiello di villa

L’entroterra gardesano continua a svelare rari segreti del passato. Dopo i nuovi ritrovamenti in località Lavagnone, nel corso di alcuni lavori edili per la costruzione di un capannone alla Faustinella, sul confine tra Desenzano e Lonato, sono stati trovati alcuni resti di una villa Tardo Antica. Gli scavi archeologici sono subito partiti nel 2004 per poi concludersi alla fine del 2006 ed hanno portato alla luce, oltre alla villa romana, anche una rara struttura funeraria e alcune capanne altomedievali.I risultati di questi lavori sono stati raccolti nel volume «Dalla villa romana all’abitato altomedievale. Scavi archeologici in località Fastinella – San Cipriano a Desenzano», curato dalla direttrice della Soprintendenza archeologica della Lombardia Elisabetta Roffia.«Desenzano del Garda – ha spiegato la dottoressa Roffia nel corso della presentazione del libro – è nota fra quanti si occupano di archeologia romana e ad un più vasto pubblico per l’imponente villa tardoantica con l’importante complesso di mosaici figurati e geometrici, che sorge poco lontano dalla riva del lago. A circa tre chilometri di distanza da questa villa è stato inaspettatamente scoperto nel 2004, un altro importante edificio romano il cui scavo ha permesso di recuperare dati e informazioni di grande interesse per la storia antica del territorio gardesano».«Grazie alla disponibilità dell’azienda “La Rova” – ha aggiunto la direttrice – che ha finanziato la pubblicazione, si è potuto illustrare in tempi assai brevi la scoperta, dando conto delle significative novità emerse da queste indagini che costituiscono un ulteriore tassello nel quadro generale della ricostruzione storica dell’area gardesana in età romana e altomedievale».Del tutto inaspettata l’alta qualità della villa che si è venuta via via rivelando attraverso lo scavo archeologico. Documentano la ricchezza dell’edificio nella sua fase di prima metà del quarto secolo dopo Cristo la pianta articolata, con un vasto peristilio centrale e grandi vani absidati, dotati di impianto di riscaldamento, i resti di pavimentazioni a mosaico, di pitture parietali, di lastre di rivestimento in marmi pregiati provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.Ma anche in precedenza la villa in località Faustinella doveva essere di una certa ricchezza. Lo dimostra la scoperta, a circa 70 metri da essa, dei resti di una struttura funeraria, una vera e propria tomba di famiglia monumentale, come si potevano permettere solo i personaggi più abbienti. «All’interno del recinto funerario – ha spiegato la direttrice – sono stati trovati alcuni degli oggetti che facevano parte dei corredi funebri: balsamari in vetro, monete, vasi in ceramica; le analisi documentano che durante le cerimonie in memoria dei defunti venivano accesi roghi per bruciare offerte rituali. Di uguale interesse è risultata anche la fase altomedievale, con resti delle capanne che si insediarono nell’area della villa, poco dopo la sua distruzione e l’abbandono».

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