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Opere di Athos Faccincani e Giorgio Montanari 26 maggio - 24 giugno 2012
Palazzo Callas – Sirmione (BS)

Discorsi intorno ai colori e al lago

È un incontro emozionante quello che sta avvenendo sulle sponde del lago di Garda.  Un appuntamento magico che è fatto di riflessi sull’acqua, luce, musica e arte. La musica è evocata dalla divina Maria Callas, alla quale il Comune ha voluto dedicare questo splendido palazzo che risplende di luce propria. L’arte è la messaggera ideale per evocare questo connubio culturale che si celebra nella splendida Sirmione, nel segno della bellezza e dell’armonia, attraverso i dipinti del Maestro Athos Faccincani e del Prof. Giorgio Montanari. Un’occasione di riflessione intorno alla luce, ai colori ed alla poesia del Lago di Garda, infatti tra i soggetti preferiti di Faccincani, le assolate marine e i porti pieni di imbarcazioni, campi, fiori e alberi, troveremo dipinti dedicati esclusivamente al Lago di Garda, dove i colori emanano un senso di freschezza e di bellezza in una pittura dove la natura e i luoghi presentano il loro volto più amichevole. Vedute ariose e radiose, dai colori forti ma anche straordinariamente dolci, poiché tali sono le sensazioni che i suoi dipinti trasferiscono agli occhi di chi li guarda. Faccincani celebra con gioia l’atto pittorico in sé dimostrando che il valore spirituale di un dipinto può consistere anche solo nel suo essere un “dipinto”. La sua ricerca pittorica è quindi una «sintesi tra colore e luce, e interiorità espressiva» dove l’unione di impressioni puramente visive e espressioni soggettive si armonizzano tra loro e sono felicemente risolte. Faccincani dipinge i paesi e i luoghi più belli d’Italia, in una cornice di fiori dalle forme e dalle tinte sensuali di una natura sempre lussureggiante. La sua pittura è gioia di vivere, inno alla vita, alla luce e ai colori, ma non ci si accorge degli angoli bui e di quanto questi siano importanti e fondamentali, perché senza di essi Faccincani non potrebbe esaltare e cantare la luce, perché il mare non potrebbe brillare di sole se nella zona in ombra non si intuissero gli abissi, perché il girasole acceso di giallo incanta lo sguardo. Il mezzodì che dipinge contiene in sé la mezzanotte e la rugiada che durante il mattino si è asciugata, e la farfalla che è appena passata e ora vola appena al di là della cornice. Faccincani riesce a fondere luce e colore, forza e ombra, buio e speranza, e in questo sta il suo vantaggio: nell’assoluta freschezza della spontaneità e dell’inconsapevolezza; è allora che si spiana la strada alla fantasia. E solo la fantasia ci permette di vedere la realtà per quello che è. La stessa ricerca estetica che troviamo nelle opere del Prof. Giorgio Montanari, una tavolozza nella quale predominano i bianchi, il giallo, l’ocra, il viola. Gli esiti delle ultime opere ricordano, forse, la sfida turneriana di ritrarre l’impossibile e di rubare, se mai fosse possibile, al sole la luce. Ha scritto di Giorgio Montanari il poeta Gino Benedetti già nel 1982 recensendo una sua personale presso la galleria “La Cornice” di Desenzano del Garda:”pittura senza infingimenti poeticamente legata all’uomo in un umano respiro”. E’ la trementina come soffio vitale l’ anima del colore che definisce o crea atmosfere rarefatte ed impalpabili e solleva nella sfera del magico i paesaggi (soprattutto alberi, radici, erbe, fiori) o gli ambienti su cui si accampano talvolta terrestri e silenti immagini di madri, di famiglie, di stupefatti ragazzi. La cifra stilistica delle ultime opere si fa essenziale; Giorgio Montanari si arresta sulla soglia del reale salvato dalla forza espressiva di una scorza d’albero, di un ramo, di una radice disseccata, di una piccola casa lontana, di un cespuglio di ginestre o di orchidee selvatiche, da una lama d’acqua lontana sull’orizzonte, da una nuvola alta nel cielo. E sono soprattutto i cieli e le campagne assolate, i campi gialli di grano maturo, le Venezie a dominare le ultime opere e le nuvole alte, come trafitte da un soffio di acqua o impastate d’aria attraverso l’uso della spatola. E’ la spatola il vero pennello di Montanari. E par di vedere Turner che finiva le opere al momento della esposizione togliendo quanto non appariva essenziale chiedendo per questo soccorso al bianco, al pennello secco, allo straccio, a poveri strumenti di lavoro. Così Montanari potrebbe dipingere lo stesso albero, la medesima zolla, pochi fili d’erba, un campo di grano, un ciuffo di ginestre, una casetta rosa all’orizzonte per tutta la vita perché ogni giorno appaiono diversi in quanto tempo, luce e stagioni con il loro trascorrere e variare superano qualsiasi tavolozza ed alimentano all’infinito la sua ispirazione. Palazzo Maria Callas sorge nella centralissima piazza Carducci nel centro storico di Sirmione. Il Palazzo, che risale alla fine del XVIII secolo, è stato ristrutturato dall’Amministrazione Comunale di Sirmione per essere destinato all’ospitalità di mostre e grandi eventi. Il Maestro Faccincani e il Prof. Montanari saranno presenti all’inaugurazione il giorno 26 Maggio 2012 alle ore 17 La personale, patrocinata dal Comune, resterà aperta fino al 24 Giugno 2012 con il seguente orario: 10-12 e 16-19, chiuso il lunedì.

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