venerdì, Aprile 19, 2024
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Il sindaco Chincarini scettico sulla realizzazione del primo stralcio della variante alla statale 11 che collegherà località Rovizza alla tangenziale

«Diteci almeno quanto dovremo attendere per la strada»

Quali sono i tempi per la realizzazione del primo stralcio della variante alla statale 11, ovvero il tratto che va dal confine tra Lombardia e Veneto, in località Rovizza, sino all’attuale tangenziale del centro di Peschiera? Il quesito non ha ancora trovato risposta e questo vuoto istituzionale ha spinto gli enti che sono maggiormente interessati al problema a stabilire un preciso programma di incontri per concertare una comune linea di intervento. Sabato scorso, a Sirmione, c’è stato il primo di questi tavoli di lavoro, cui hanno preso parte i sindaci della stessa Sirmione e di Peschiera e i rappresentanti delle Province di Verona e Brescia e delle Regioni Veneto e Lombardia. «Abbiamo deciso di incontrarci ogni mese per ricordare periodicamente a chi di dovere che una simile questione non può essere lasciata eternamente in sospeso», dice Umberto Chincarini, primo cittadino arilicense. «La vicenda sulla variante alla statale 11 è sempre stata molto complessa ma anche adesso, quando è stato ribadito che la si farà, restano importanti nodi da sciogliere». «A cominciare da quello sul primo stralcio, almeno per quanto riguarda il Veneto, che è quello che maggiormente interessa il territorio di Peschiera: tempo fa abbiamo restituito all’Anas un progetto che prevedeva l’eliminazione di tutte le strade laterali nel tratto in cui la variante alla statale verrà a coincidere con la nostra tangenziale. In quella zona ci sono realtà produttive importanti e non si può stravolgere la viabilità senza tenerne il dovuto conto», ricorda Chincarini, «e poi non è ancora chiaro se ci sono i fondi per la costruzione di questo stralcio; ma se i soldi non ci sono, qualcuno si decida a dirci com’è la situazione». «Vivere in attesa di una strada che, magari, si farà fra vent’anni non è facile: se ci fossero indicazioni precise sui tempi, anche su quelli di attesa, almeno ci si potrebbe regolare diversamente, mettendo in cantiere interventi alternativi destinati a migliorare la viabilità di questa zona». In una conferenza di servizi convocata a Roma alcuni anni fa era stata prospettata la quasi immediata realizzazione del primo stralcio: i tempi sembravano così veloci da spingere il sindaco di Castelnuovo a chiedere garanzie scritte che il tratto sarebbe stato realizzato solo quando fosse stato pronto l’appalto per il secondo, quello che interessa appunto il territorio castelnuovese. «Il timore, giustificato, era di vedere il centro abitato di Cavalcaselle soffocato dal traffico a scorrimento veloce proveniente non più da una, ma da due strade; oggi questa situazione si è completamente rovesciata: tutto è pronto per appaltare il secondo tratto ma del primo non se ne sa nulla ». «A che cosa serviranno due tronconi di strada scollegati? Difficile da capire, a meno che l’unica risposta sia appunto, nella mancanza di fondi: ma anche in quel caso sarebbe meglio giocare a carte scoperte piuttosto che fare lavori senza logica e, quindi», conclude Chincarini, «senza efficacia». Giuditta Bolognesi

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