venerdì, Marzo 29, 2024
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Alcuni fra i più stimati professori italiani creano una fondazione per recuperare la chiesa romanica. Il progetto: centro culturale con master per università e imprese

Docenti in aiuto di S.Domenico

Una Fondazione per recuperare la vecchia chiesetta sconsacrata dei Domenicani e trasformarla in luogo di ricerche. Questo l’obiettivo del «Centro studi Toscolano Maderno» (con sede in via Religione) fondato dalle sorelle Giovanna e Daria Visintini, originarie del luogo. La prima, docente di Diritto civile all’Università di Genova, ne è la presidente; la seconda, medico a Milano, vice. Tra i componenti della Fondazione alcuni nomi illustri, come Vittorio Huckmar, grande fiscalista, esperto di Diritto tributario, e Francesco Galgano, che insegna Diritto commerciale a Bologna. «L’insediamento religioso di San Domenico sorse sul promontorio di Toscolano, probabilmente alla metà del Duecento – ricorda la studiosa Monica Ibsen -. Sulla fondazione e la dedica al santo spagnolo dovette esercitare un peso notevole l’intento di contrastare la radicata presenza sul lago degli eretici. Dal 1170 era ben organizzata la chiesa di Desenzano, uno dei principali gruppi catari italiani, attestato su posizioni più radicali e assai attivo nel proselitismo». Dopo la consacrazione da parte del vescovo Giacomo degli Atti, nel 1371 il priore ottenne la cappella urbana di San Zenone, con tutti i beni. Successivamente acquisì terreni e oliveti in Valtenesi, tra Gardone Riviera e Gargnano. Nell’estate del 1387, durante la guerra tra Visconti e Veronesi, ci furono saccheggi. Nel 1483 Sisto IV unì l’intero complesso al convento di Santa Croce in Venezia, da cui passò ai canonici di San Salvatore, in città. Quando l’ordine fu soppresso, nel 1772, gli immobili di via Religione vennero trasformati in abitazioni, e la chiesa, sconsacrata e chiusa, utilizzata come magazzino. Oggi è fatiscente. Meglio conservato è il massiccio campanile, dalla forma tozza, rispondente alla tradizione romanica bresciana: i grandi ciotoli sono alternati a scaglie di pietra. La navata interna è lunga 20 metri, e termina in un largo presbiterio quadrangolare. Una crosta ricopre le decorazioni delle pareti, simili a quelli di una dimora in piazza Tebaldo Brusato di Brescia, della Sala dei Medaglioni a castel Stenico, del mastio visconteo. Un peccato non ristrutturare un gioiellino dell’architettura romanica e della storia bresciana. «Abbiamo l’intenzione di restaurarla -spiega Giovanna Visintini-, in modo da adibirla a centro culturale. Ci starebbero un centinaio di persone. Potremmo tenere corsi master per giuristi di impresa, amministratori di condominio e quant’altro. La spesa? Un preventivo di massima parla di una spesa di circa 500 mila euro, incluso il recupero degli affreschi. Stiamo reperendo i finanziamenti, e aspettando risposte dalla Soprintendenza ai beni artistici. La Fondazione, composta da illustri cattedratici, sarebbe in grado di studiare ulteriori iniziative in collegamento col Vittoriale, l’isola del Garda, la Comunità montana parco (ad esempio in materia di restauro della limonaie, per trasformarle in giardini d’inverno), e così via». Se son rose, fioriranno. «Noi appoggiamo l’idea, e la sosteniamo con particolare attenzione – commenta il sindaco Paolo Elena-. D’accordo con l’amministrazione provinciale, il Vescovado e i parroci, l’anno scorso ho firmato un protocollo di intesa con i miei colleghi di Gargnano e Tignale per il restauro di una settantina di chiese, chiostri e cappelle della zona. Per ogni edificio i tecnici hanno stilato delle schede, indicando gli interventi urgenti dal punto di vista statico e della sicurezza (primo aspetto), quelli riguardanti le opere d’arte, le tele, gli affreschi, i particolari di pregio o di valenza storico-architettonica (secondo), i lavori necessari per consentire una fruizione adeguata (terzo) e altri di minore importanza (quarto). Un progetto sperimentale, con l’obiettivo di creare un itinerario di culto. In settembre incontreremo l’assessore regionale al turismo Piergianni Prosperini per verificare le possibilità di ricevere finanziamenti, e le strade percorribili. Nell’elenco inseriremo anche l’ex chiesetta dei Domenicani».

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