giovedì, Aprile 18, 2024
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Non dovranno rimborsare otto milioni di euro, il contributo ricevuto dall’Ue per la sublacuale. Nel 2003 condutture più sicure con il pig

Dodici Comuni tirano il fiato

L’avvenuto collaudo, nei termini ultimativi fissati dalla Regione, della sublacuale Lazise-Peschiera ha fatto tirare un respiro di sollievo alle Amministrazioni comunali gardesane. È infatti venuto così meno il pericolo, per i dodici Comuni dell’Azienda gardesana servizi, di dover rimborsare i 16,5 miliardi di vecchie lire quale contributo ricevuto dall’Unione europea, attraverso la Regione, per la realizzazione della sublacuale. Opera a supporto del collettore a terra per trasferire direttamente i reflui della località Pergolana in Comune di Lazise al depuratore consorziale di Peschiera. Un manufatto in vetroresina lungo all’incirca 8.200 metri, ultimato nel 1993 ma rimasto bloccato in quanto mai andato in pressione (se non in questi ultimi giorni) e per di più al centro di una intricata vicenda giudiziaria. Vertenza che in un primo momento aveva visto l’Ags soccombente, nei confronti della ditta Fondedile di Napoli che aveva realizzato l’opera, in un lodo arbitrale per circa tre miliardi di lire e nello stesso tempo la condotta inutilizzabile. Ma a seguito delle azioni giudiziarie civili, culminate con la richiesta da parte dell’Ags del sequestro conservativo dell’impresa, di un processo penale e la segnalazione dell’impresa napoletana alla Corte dei Conti e all’Autorità per i lavori pubblici, veniva raggiunto un accordo: la Fondedile impegnata a riparare a sue totali spese la condotta e soltanto a collaudo finale favorevole l’impegno dell’Ags a pagare soltanto 900 milioni dei tre miliardi fissati dal lodo arbitrale. «Alla fine però – sottolinea soddisfatto il presidente del consiglio di amministrazione dell’Ags – siamo riusciti ad evitare di pagare anche quest’ultima cifra». «Una volta riparati i danni, una falla probabilmente provocata dall’impresa che era stata autorizzata alla realizzazione del canale di accesso al porto del Campanello in Comune di Castelnuovo e la mancata applicazione di una flangia da parte di una ditta di Chioggia nel frattempo fallita, e avviato il collaudo sia con mezzi meccanici che verifiche elettroniche è emerso – sottolinea Vittorino Zanetti – che la condotta registrava una perdita media di litri 0,23 al secondo una volta in pressione con portata di 540 litri al secondo». «Perdita di alcun impatto ambientale, come certificato dal prof. Bendoricchio dell’Università di Padova – chiarisce Zanetti – e nello stesso tempo considerata tollerabile in quanto le più recenti norme europee per condotte in vetroresina consentono una tolleranza analoga a quella verificatasi nella nostra sublacuale. Ma poichè – puntualizza l’amministratore dell’Ags – nel capitolato d’appalto era prevista alcuna perdita in quanto i tubi dovevano essere in acciaio e non in vetroresina, la direzione dei lavori e i collaboratori hanno ritenuto di non riconoscere all’impresa quanto stabilità nella transazione». Ma non è tutto. «Il collaudo definitivo ha comportato una riduzione della portata della condotta da 628 a 540 litri a secondo alla pressione di 0,48 bar (unità di pressione ndr) per cui – precisa Zanetti – si è avuta una riduzione del valore dell’opera che i collaudatori hanno stimato intorno al 7,5 per cento. Che si è tramutato anche in un risparmio di 600 mila euro per l’Ags». Un insieme di azioni favoreoli che dovrebbero permettere nel corso del 2003 di avviare il sistema di pulizia della sublacuale S. Vigilio-Cisano e quindi risultare utilizzabile anche la seconda tubatura, parallela alla prima, bloccata appunto per l’assenza del «pig», il maialino che scorrendo nel tubo lo mantiene libero da incrostazioni. In preventivo anche la possibilità di aumentare la ricettività del depuratore consorziale di Peschiera attraverso un finanziamento di dieci milioni di euro suddivisi a metà tra la regione Veneto e la Lombardia. «Doveroso credo sottolineare a questo punto – puntualizza Zanetti – la disponibilità e la sensibilità dimostrata da l’assessore regionale Massimo Giorgetti nei confronti dei problemi lacustri gardesani».

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