giovedì, Aprile 25, 2024
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La crisi del turismo va sotto processo

Domani a Palazzo Callas

Un processo singolare in un’aula del tutto inedita. Alla sbarra la crisi turistica e il calo dei ricavi che ha segnato la stagione appena andata in archivio. Promosso dall’Osservatorio A1, di cui fanno parte numerosi esperti e professionisti veronesi, domani a Sirmione si svolgerà, in due distinti momenti, un dibattito che culminerà con un processo che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe scovare anche i responsabili della crisi. L’aula di giustizia è il palazzo Callas nella centralissima piazza Carducci, il giudice è Alberto Schiappati (della rivista Fuoricasa ), il pm Davide De Corato, il difensore d’ufficio Paola Goldoni. E in veste di testimoni sfleranno parecchi operatori turistici del lago di Garda. Il reato previsto è quello di «flessione di presenze e ricavi in calo». La corte farà il suo ingresso alle 15. L’iniziativa non è bizzarra, semmai è una provocazione quella che ha animato gli organizzatori. Tra di loro i veronesi Leris Marini, responsabile della formazione dello Ial Veneto, Angela Cristalli, specialista in scienze dell’alimentazione, quindi Gastone Barini e Germano Clementi, di Isola della Scala. La giornata si aprirà al mattino con la partecipazione delle rappresentanze di studenti di alcuni istituti superiori della zona, che svilupperanno un dibattito sui temi dell’ambiente del lago di Garda, in particolare sulle possibili strategie future per difenderlo dalle aggressioni del cemento, delle strade e delle linee ferroviarie. Ad organizzare l’evento, con l’Osservatorio A1 (associazione no-profit di cui fanno parte numerosi professionisti provenienti da varie realtà economiche), numerosi enti della provincia di Brescia, la Comunità del Garda e la Provincia di Verona. Con il processo contro ignoti il coordinatore dell’osservatorio, Ezio Campagnola, intende aprire una sorta di processo per scovare cause e responsabili di una stagione turistica che se non è stata una Caporetto poco c’è mancato. Con presenze in caduta libera soprattutto nella zona del basso Garda. Ma con una preoccupazione da parte degli operatori: che possa segnare l’inizio (malaugurato) di una crisi ben più profonda e lunga nel tempo, tenuto conto dell’assenza dei clienti tedeschi. Ignoti, come si diceva, gli imputati. Ora, più di qualcuno si aspetta che davvero dall’aula di giustizia di palazzo Callas escano almeno qualche nome di responsabile o, quanto meno, gli errori più vistosi.

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