Donati due sistemi Mami Voice alle Pediatrie di Desenzano e Gavardo

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Di Redazione

Le Pedi­atrie di Desen­zano e Gavar­do sono state dotate di due dis­pos­i­tivi MAMI VOiCE che per­me­t­tono ai bam­bi­ni nati pre­ma­turi, di ascoltare men­tre vivono all’interno delle incu­ba­tri­ci, la voce del­la mam­ma anche se non è lì accan­to a loro.

Le apparec­chia­ture, dis­tribuite dall’Associazione APS MAMI VOiCE di Bres­cia, sono state donate dal­la Fon­dazione UBI Ban­co di Bres­cia. Il Pres­i­dente, Avv. Pier­francesco Rampinel­li Rota, ed il Con­siglio Diret­ti­vo del­la Fon­dazione han­no rac­colto la seg­nalazione dell’Associazione APS MAMI VOiCE e, dopo aver ver­i­fi­ca­to la valid­ità ed effi­ca­cia del sis­tema ed il rispet­to delle final­ità statu­tarie, han­no deciso di sostenere l’iniziativa ero­gan­do il con­trib­u­to di 10.000 euro.

Dopo essere sta­to per nove mesi in vera sim­biosi con la pro­pria madre, il bam­bi­no, al momen­to del­la nasci­ta, subisce un dis­tac­co net­to e rad­i­cale; questo dis­tac­co diven­ta dram­mati­co per i bam­bi­ni nati pre­ma­turi che, pri­ma degli altri, si vedono pri­vati dell’ambiente e del­la situ­azione accogliente e con­fortev­ole a cui era­no abit­uati. Diven­ta quin­di ter­apeu­ti­co, per il bim­bo, pot­er ascoltare la voce mater­na men­tre vive la sua nuo­va con­dizione fuori dall’utero, in un ambi­ente sat­uro di rumori e suoni non nat­u­rali.

“Ringrazio la Fon­dazione UBI Ban­co di Bres­cia e l’Arch. Alfre­do Bigog­no Pres­i­dente dell’Associazione APS MAMI VOiCE – dichiara il Diret­tore Gen­erale Dr. Carme­lo Scar­cel­la – per ques­ta don­azione che ci con­sente di dotare le Pedi­atrie di Desen­zano e Gavar­do di due apparec­chia­ture inno­v­a­tive utili per ottimiz­zare le cure del neona­to preter­mine, garan­ten­dogli la con­ti­nu­ità del con­tat­to con la mam­ma anche all’interno dell’incubatrice, fon­da­men­tale per assi­cu­rare un adegua­to svilup­po neu­ro com­por­ta­men­tale.”

Il cervel­lo nel peri­o­do com­pre­so fra la 22^ e la 35^ set­ti­mana attra­ver­sa una fon­da­men­tale fase di svilup­po, alla base di molte fun­zioni cere­brali “supe­ri­ori” che con­siste in una con­tin­ua inter­azione con l’ambiente attra­ver­so l’attivazione di canali sen­so­ri­ali (tat­to, olfat­to, gus­to, equi­lib­rio, udi­to, vista).

La qual­ità del­la relazione gen­i­tore-bam­bi­no è una com­po­nente fon­da­men­tale per la qual­ità del suc­ces­si­vo svilup­po psichico e psi­co­so­mati­co del bam­bi­no. Nor­mal­mente questo proces­so evo­lu­ti­vo, di cui sono pro­tag­o­nisti i sen­si, avviene nell’ambiente pro­tet­to e con­tenu­to dell’utero, men­tre nel caso del neona­to preter­mine avviene nell’ambito del­la Patolo­gia Neona­tale, dove gli input che proven­gono dall’esterno non sono mod­u­lati.

Non dimen­tichi­amo che i gen­i­tori di un pic­co­lo preter­mine incon­tra­no per la pri­ma vol­ta il loro bam­bi­no da dietro l’oblò dell’incubatrice che, se da un lato assi­cu­ra un ambi­ente pro­tet­to nec­es­sario per la soprav­viven­za, dall’altro si pone come un osta­co­lo all’interazione affet­ti­va tra i gen­i­tori e il neona­to.

Tramite MAMI VOiCE è pos­si­bile far giun­gere al pic­co­lo il suono e le vibrazioni del­la voce mater­na all’interno del­la ter­mocul­la sen­za intro­durre apparec­chia­ture, sen­za intral­cia­re il lavoro del per­son­ale medico e infer­mieris­ti­co e sen­za la creazione di campi elet­tri­ci o elet­tro­mag­neti­ci che risul­tereb­bero dan­nosi.

È inoltre dimostra­to che la dif­fu­sione del­la voce del­la mam­ma è di grande aiu­to per ridurre lo stress e la percezione del dolore nel pic­co­lo durante le nec­es­sarie pratiche san­i­tarie cre­an­do un ambi­ente che il neona­to per­cepisce più sicuro.

L’approccio al neona­to preter­mine è basato sul­la “care”e cioè all’insieme delle cure, delle pre­mure, delle sol­leci­tu­di­ni riv­olte al neona­to, il cui obi­et­ti­vo è quel­lo di ridurre al min­i­mo lo stress a cui esso è sot­to­pos­to, agen­do a diver­si liv­el­li: miglio­ran­do l’ambiente, riducen­do le sti­mo­lazioni dolorose, favoren­do i peri­o­di di son­no, riducen­do i peri­o­di di desta­bi­liz­zazione e garan­ten­do il con­tat­to pre­coce con la madre in modo da garan­tire un adegua­to svilup­po neu­ro-com­por­ta­men­tale.

“Il sis­tema MAMI VOiCE – sot­to­lin­ea la Dr.ssa Donatel­la Cattarel­li Diret­tore dell’Unità Oper­a­ti­va Pedi­a­tria Desenzano/Gavardo — ha una fun­zione di sup­por­to alla care, riducen­do la dis­tan­za con i gen­i­tori che, in ques­ta pri­ma fase del­la vita del loro bam­bi­no nato pre­maturo è inevitabile, per­me­t­ten­do la fisi­o­log­i­ca sti­mo­lazione sen­so­ri­ale attra­ver­so la voce del­la mam­ma.”

Come fun­ziona il sis­tema

La mam­ma, ma se lo desider­a­no anche il papà, i fratelli­ni o i non­ni, pos­sono reg­is­trare la pro­pria voce comoda­mente a casa, con uno smarth­phone o un tablet tramite la app ded­i­ca­ta.

Il file viene poi scar­i­ca­to su una chi­avet­ta usb e, tramite il dis­pos­i­ti­vo MAMI VOiCE appli­ca­to alla incu­ba­trice, ven­gono dif­fusi il suono e le vibrazioni del­la voce all’interno del nuo­vo ambi­ente di vita del pic­co­lo.

Il sis­tema è nato in Sardeg­na nel 2005, ma solo nel 2013 è sta­to sper­i­men­ta­to in un Repar­to di Ter­apia Inten­si­va Neona­tale con otti­mi risul­tati pub­bli­cati sul­la riv­ista sci­en­tifi­ca Acta Pae­di­atri­ca.

Ad oggi è in uso nei repar­ti di Ter­apia Inten­si­va Neona­tale degli Spedali Civili di Bres­cia (dove è avvenu­ta la sper­i­men­tazione), al San Raf­faele di Milano, pres­so gli ospedali di Cagliari, Pescara, San­to­bono di Napoli, al Car­i­tas Baby Hos­pi­tal di Betlemme, a Gerusalemme ed a Tel Aviv.

MAMI VOiCe è un Dis­pos­i­ti­vo Medico di Classe 1 reg­is­tra­to pres­so il Min­is­tero del­la Salute al n° 1617070 ai sen­si del­la vigente nor­ma­ti­va 93/42.

 

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