sabato, Aprile 20, 2024
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Gli sgravi fiscali e le esigenze abitative. Da una affollata riunione pubblica emergono appelli e nuove proposte. In primo piano il problema di un alloggio per le famiglie meno abbienti

Dopo il sisma un dramma sociale

Sf ollati e risarcimento danni. E’ uno dei temi affrontati nel corso del dibattito pubblico al cinema teatro Cristal di Salò. «Cosa può significare – chiede Giampaolo Comini, preside delle scuole medie della Valtenesi, ex assessore comunale e provinciale – distribuire 10mila euro per la riparazione degli appartamenti senza tenere conto del reddito delle famiglie? E’ un criterio equo? Inoltre mi meraviglia che non sia stato previsto un fondo di rotazione nel bilancio del municipio, per integrare gli stanziamenti dello Stato e della Regione». «Inoltre – aggiunge – c’è il discorso della vocazione turistica, che continua a chiedere la disponibilità di nuovi alloggi. L’espulsione degli inquilini dalle case è un fatto grave: a rimetterci sono soprattutto gli anziani senza risorse o alternative. Un fatto da seguire attentamente, magari in collaborazione con i medici di base». Comini chiude con una riflessione sull’Iva: «Su riparazioni e costruzioni si paga il 10 per cento di imposta. Sarebbe opportuno che lo Stato restituisse alle zone colpite dal sisma i soldi incassati dall’Iva». Vincenzo Zambelli, ex consigliere diessino, interviene sostenendo che «è importante effettuare una indagine per sapere quanti, ora, vivono in paesi vicini, e se hanno la possibilità di rientrare. Molte famiglie stanno vivendo un autentico dramma sociale. Defiscalizzare gli alloggi per un anno rappresenterebbe una misura importante. Un provvedimento che dovrebbe riguardare anche i proprietari di seconde case affittate, e gli immobili utilizzati per le attività. Fuori della nostra zona del terremoto non si parla. Ma i danni sono molti, e le situazioni gravissime. Mi chiedo: non sarebbero stati opportuni dei prefabbricati? Avrebbero aiutato le famiglie a basso reddito». «Mi auguro – interviene Aurelio Nastuzzo, presidente degli «Amici del golfo» – che chi ha lasciato le loro masserizie nell’abitazione inagibile ottengano un giusto riconoscimento finanziario». Forte anche il richiamo di Cinzia Goffi, capogruppo della lista sulle posizioni dell’Ulivo: «I fondi stanziati sono pochi: solo i danni di Salò ammontano a 70 milioni. Chiediamo un Comitato di garanzia per la trasparenza nell’erogazione. Riteniamo inoltre insufficiente la proroga fino al 28 febbraio per il pagamento della rata di dicembre dell’Ici: occorre tempo per valutare le esenzioni totali da concedere alle famiglie. Appena 35 nuclei hanno stipulato contratti di affitto utilizzando lo schema in deroga alla legge sull’equo canone, predisposto dal comune. Gli altri si sono arrangiati, magari senza registrare il contratto: corrono il rischio di non ricevere l’indennità di autonoma sistemazione. Proponiamo di costituire un Ufficio di consulenza legale, in grado di dare risposte a inquilini sfrattati (alcuni proprietari di case rifiutano di effettuare i lavori di risanamento), anche perchè molte fasce deboli non possie dono adeguati strumenti culturali». «Non credo che saranno molti i salodiani costretti a cambiare località – replica il sindaco Cipani – e stiamo avanzando alcuni progetti. Due per costruzioni convenzionate: una a Villa, l’altra nel vecchio stadio di Campoverde (ceduto all’asta a un gruppo che si è impegnato a vendere o affittare a prezzi concordati 4 mila dei 12 mila metri cubi realizzabili). Poi il fabbricato di edilizia sociale a Gasia, per il quale abbiamo un buon contributo regionale, e i mini alloggi protetti che sorgeranno vicino alla casa di riposo». Per quanto riguarda le risorse, il sindaco ricorda che «fin dalla mattina del 25 novembre il responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha detto: «mettete a posto gli edifici, noi vi faremo avere tutti i soldi». Ora Silvio Lauro, il braccio destro del commissario Buscemi, sta predisponendo il piano di rimborso dei primi 20 milioni di euro (10 dello Stato e altrettanti del Pirellone), ma in futuro ci saranno altre ordinanze e altri fondi».

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