giovedì, Aprile 18, 2024
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La musica per «salvare»la torre di Sant’Antonio

Due concerti benefici per l’urgente restauro

Il quattrocentesco campanile della chiesa di Sant’Antonio, a Lonato, è in pericolo. Vistose crepe ne compromettono la stabilità. Un comitato spontaneo di amici guidato da Fabio Terraroli da almeno 10 anni si sta impegnando seriamente insieme alla Parrocchia e il Comune per salvare l’intero tempio dal declino.Qualcosa di importante è già stato fatto per ridare lustro a questa antica chiesa, conosciuta in tutta la provincia per la suggestiva cerimonia della benedizione degli animali che si tiene in occasione della fiera, alla metà di gennaio ogni anno.Il tetto è stato completamente rifatto, le 15 finestre, i pianerottoli, le vecchie scale a pioli e le colonnine della cella campanaria. Molto è stato fatto, come si vede, ma non basta.Ora l’allarme è tutto per il campanile per via di una evidente crepa longitudinale.Il nostro gruppo di volontari – spiega Terraroli – non può farcela da solo ad affrontare la nuova spesa. Non possiamo però rimanere indifferenti. Da qui è nata l’idea di promuovere dei concerti con ingresso ad offerta libera e una sottoscrizione a premi grazie ad alcune aziende del paese. A chiusura, domenica 27 maggio abbiamo organizzato anche uno spiedo che sarà consumato nei saloni della Casa dell’Alpino. Con il Comune abbiamo in corso contatti, in modo particolare con l’assessore alla Cultura Valerio Silvestri, che ha assicurato il sostegno per portare avanti il restauro e la conservazione di questa chiesa. Un ringraziamento va anche agli amici di Campagna che si sono presi l’impegno di cucinare lo spiedo».La chiesetta attuale di Sant’Antonio Abate è stata edificata sulle rovine della precedente, che era costruita a ridosso del quattrocentesco campanile, del quale doveva essere contemporanea e del quale giustificava anche la presenza.Nel 1675 la chiesa fu concessa in uso alla confraternita del Suffragio che nel 1680 iniziò la costruzione di un secondo corpo della chiesa che è l’attuale sacrario dei caduti, comunicante con il corpo centrale per mezzo di un rozzo arco. La confraternita fu poi soppressa e la chiesa passò in proprietà del senatore Ugo da Como quando entrò in possesso della Casa del Podestà e dell’intera Rocca.Nel frattempo la chiesa era caduta in abbandono e venne restaurata a spese del senatore.Il cantiere dei volontari ha poi iniziato ad intervenire a più riprese fin dagli anni ’80, ma resta ancora aperta la «partita» del campanile.Per stasera alle 21 è in programma il concerto per violoncello e cembalo di Giuseppe Laffranchini (primo violoncello dell’Orchestra Filarmonica e dell’Orchestra del teatro La Scala di Milano» e Pietro Pasquini eseguiranno musiche di Vivaldi, Pergolesi, Bach e Hendel. Sia Laffranchini che i cori del concerto di sabato scorso (basilica di Lonato e sotto la torre di Manerbio) hanno rinunciato al compenso devolvendo a sostegno dei lavori per la chiesa.

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