Comune, associazioni e Sovrintendenza contro due imminenti operazioni edilizie

E adesso Puegnagoha paura del cemento

06/05/2008 in Attualità
A Salò
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Di Luca Delpozzo
Enrico Grazioli

Frut­to di scelte risalen­ti agli anni ottan­ta e novan­ta, due inter­ven­ti di cemen­tifi­cazione potreb­bero seg­nare ulte­ri­or­mente il ter­ri­to­rio di Pueg­na­go, che oggi rimane anco­ra tra i più ver­di del­la zona.Uno è il piano di lot­tiz­zazione det­to «Pa 14» sopra la col­li­na dietro la Chiesa inser­i­to nel Piano rego­la­tore del paese nel lon­tano 1982 e ora vici­no a «mat­u­razione». L’al­tro è il com­p­lesso com­mer­ciale San­ta Chiara sul­la ex statale a Raf­fa inser­i­to nel Piano rego­la­tore adot­ta­to nel 1994.Gli ambi­en­tal­isti lamen­tano la rov­ina di un «cor­done» di colline moreniche da tute­lare, e anche l’at­tuale ammin­is­trazione comu­nale non è d’ac­cor­do con questi inter­ven­ti, decisi anni addi­etro. E men­tre il vicesin­da­co lan­cia un acco­ra­to appel­lo ai pri­vati, si schiera la Sovrin­ten­den­za che denun­cia gli «orrori architettonici».Il «Pa 14», approva­to pochi anni fa, è frut­to di un accor­do che portò alla ces­sione gra­tui­ta del castel­lo. Sono pre­visti poco meno di 18mila metri cubi per una ses­san­ti­na di appar­ta­men­ti. L’area inter­es­sa­ta è inseri­ta nel­la dor­sale moreni­ca che da Salò scende a sud e dom­i­na come da un bal­cone il Gar­da. L’am­bi­ente, dove sono inser­i­ti i laghi di Soveni­go, è di grande pre­gio paesaggistico.Oltre alle crit­ic­ità ambi­en­tali, c’è il tim­o­re che si ripro­pon­ga un mod­el­lo urban­is­ti­co neg­a­ti­vo già attua­to nel vici­no Bor­go Alto. Ovvero che diven­ti un com­p­lesso di sec­onde case con una con­no­tazione pura­mente spec­u­la­ti­va. «Sem­bra che qua — com­men­ta Giu­liano Donà pres­i­dente di Vivi­amo Pueg­na­go — si sia solo capaci di fare edilizia di bas­so conio».Neppure dal­la Soprint­en­deza per i beni architet­toni­ci e pae­sag­gis­ti­ci escono pareri favorevoli. «Il Pa 14 è un inter­ven­to molto impat­tante — com­men­ta il sovrin­ten­dente Luca Rinal­di -. Il cen­tro stori­co del paese è sostanzial­mente ben con­ser­va­to, con castel­lo e vista lago. Così si intac­ca la val­let­ta e la col­li­na con un inter­ven­to di notev­ole super­fi­cie. Questo va con­tro le ten­den­ze abit­u­ali di con­teni­men­to di espan­sione urban­is­ti­ca residenziale».Il com­p­lesso di San­ta Chiara, invece, fu inser­i­to nel Piano adot­ta­to nel 1994, poi tolto dal­la Regione in fase di approvazione, ma rein­ser­i­to nel 2004 in segui­to a un ricor­so al Tar. Questo si inserisce in una delle poche zone ver­di resid­u­ali sul­la Sp 26. L’as­so­ci­azione pre­siedu­ta da Donà in col­lab­o­razione con Italia Nos­tra, Legam­bi­ente, Comi­ta­to colline moreniche e Roverel­la ha mes­so per iscrit­to un parere asso­lu­ta­mente neg­a­ti­vo per due «inter­ven­ti che non rispet­tano il pae­sag­gio del paese».Alcune set­ti­mane fa il sen­a­tore Aventi­no Frau, pres­i­dente del­la Comu­nità del Gar­da, com­men­ta­va che in quel trat­to di Sp26 «non c’è dif­feren­za da una stra­da del­la per­ife­ria milanese». E un altro aspet­to lo sot­ti­lin­ea il soprint­en­dente Rinal­di: «La Provin­ciale è la sin­te­si degli errori urban­isiti­ci e degli orrori architet­toni­ci. San­ta Chiara è in zona a cav­al­lo tra Salò e Pueg­na­go dove c’è anco­ra un rap­por­to tra spazio verde e colline».Per quan­to riguar­da Pueg­na­go, anche l’am­min­is­trazione non è con­tenta. «Non siamo d’ac­cor­do su quelle aree inserite nei due PRG – spie­ga il vicensin­da­co Ade­lio Zeni – Noi non le avrem­mo messe, ma ora ce le subi­amo. Siamo uno dei pae­si che più ha preser­va­to il verde. Qual­cuno dovrebbe com­prare queste due aree per ten­er­le ver­di. Per il Comune costano trop­po, ma sti­amo acquisendo altre aree anco­ra agricole».[FIRMA]

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