venerdì, Aprile 19, 2024
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L’Autunno gastronomico propone nuovi piatti. Intanto le castagne sono finite sulle tavole dell’Alto Adige

E adesso tocca al tartufo del Baldo

E adesso tartufo. Dopo i formaggi e i marroni, l’Autunno gastronomico di San Zeno di Montagna, la lunga rassegna enogastronomica che ha preso il via sul finire di settembre, valorizza per tutto dicembre la produzione tartuficola baldense. San Zeno, del resto, pone la propria candidatura a piccola capitale tartuficola del Baldo: il Comune ha infatti deciso di aderire all’associazione nazionale delle città del tartufo, a fianco di località del calibro di Alba, Norcia e Acqualagna. Archiviata con successo la quarta edizione di «San Zeno castagne & vino», coi menù degustazione a base di marroni di San Zeno e castagne del Baldo, ecco dunque adesso al via «Conosci il tartufo del Baldo»?, pure al quarto appuntamento annuale consecutivo. La manifestazione, organizzata dall’associazione I Ghiottoni e da Slow food del Garda veronese in collaborazione con l’amministrazione comunale di San Zeno di Montagna, vede protagonisti i ristoranti Kus, Giardinetto e La Casa degli Spiriti, che proporranno interi menù a base di tartufo nero, in connubio col Valpolicella Solane della Santi. Ma a San Zeno di Montagna c’è già qualche idea anche per un ulteriore sviluppo delle iniziative di promozione del tartufo baldense. «L’obiettivo», conferma il sindaco Cipriano Castellani «è quello di proporre una festa del tartufo, che, così come quella del marrone, induca numerosi visitatori a venire a scoprire il nostro territorio e le nostre offerte gastronomiche». E a proposito di castagne, c’è da segnalare un’altra iniziativa che nei giorni scorsi ha riscosso notevole successo. La Compagnia de la castagna dei Paladini di Cà Montagna, la confraternita fondata a San Zeno di Montagna dall’avvocato Marco Bisagno per valorizzare la gastronimia e le tradizioni del Baldo, è stata infatti in tournée in Alto Adige, ospite della delegazione di Merano dell’Accademia italiana della cucina, guidata da Karl Putz. Ne è nato una sorta di simpatico e cordialissimo gemellaggio, celebrato al ristorante Köstenwaldele di Lagundo (il luogo era più che adatto: il nome tedesco del locale significa «Boschetto di castagni»), con una cena, è ovvio, interamente a soggetto castanicolo: pane di castagne, prosciutto di cervo con mousse di castagne e porri, crema di castagne con knödel di porcini e via discorrendo, sino ad una rarissima grappa di castagne. A guidare la delegazione baldense c’erano, oltre allo stesso Bisagno, nelle visti di Gran Paladino, anche il sindaco Castellani e i quattro ristoratori impegnati in «San Zeno castagne & vino», nonché vari altri Paladini del sodalizio. E a fine serata il poeta veronese Franco Ravazzin, cantore ufficiale della Compagnia de la castagna, ha tracciato in versi vernacoli un elogio della tradizione castanicola baldense e sudtirolese. Ma a Merano è nata anche un’idea che potrebbe trovare attuazione il prossimo anno, sotto l’egida della Compagnia de la castanga: favorire un incontro fra ristoranti del Baldo e di altre aree castanicole italiane, promuovendo serate di degustazione sia in terra baldense che in giro per il territorio nazionale.

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