venerdì, Aprile 19, 2024
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L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE DI VALDEGAMBERI. «Noi a Venezia siamo pronti, ma è una scelta che dev’essere condivisa»

«È un’opportunità anche economica»

Parco naturale del Baldo, ipotesi realizzabile. Possibilità considerata al forum sui Parchi e aree naturali del Veneto organizzato dalla Regione, voluto dell’assessore regionale ai parchi e alle aree protette Stefano Valdegamberi. La manifestazione continua oggi, ma già ieri l’ipotesi di tutelare il Baldo con un parco «ci è apparsa come una fondata speranza, avendo il Veneto deliberato la Carta di Verona», nota Averardo Amadio, per il Wwf a nome anche degli altri ambientalisti. Valdegamberi, parlando di parchi in generale, ha sollevato l’argomento Baldo di fronte anche agli amministratori Baldo-gardesani presenti: i sindaci di Ferrara e di Rivoli, Paolo Rossi e Mirco Campagnari, il vicesindaco di Caprino Moreno dal Borgo, il presidente della Comunità montana Cipriano Castellani. Si dicono in generale «interessati», ma sempre a patto che «il parco non ponga vincoli alle popolazioni, ma le coinvolga», dice Rossi. «Sia vivibile per chi opera nell’agricoltura e nell’allevamento, non impedisca l’attività venatoria, non rallenti l’incremento delle infrastrutture», nota Dal Borgo. «Sia un valore aggiunto e porti contributi economici ai residenti», dice Castellani, ricordando che, «comunque, sia la Comunità sia gli enti locali stanno già ponendo attenzione alle realtà locali». Valdegamebri, che sta lavorando per istituire nella Bassa il parco del Tartaro-Tione e lavorerebbe in questo senso anche sul Baldo, commenta: «L’istituzione di un parco qui sarebbe solo il riconoscimento di uno stato di fatto e un’opportunità, anche perché in futuro proprio le aree dove esiste un parco naturale avranno priorità nell’assegnazione dei finanziamenti comunitari». Agli amministratori Valdegamberi assicura: «Il concetto che vogliamo dare di parco non è quello di un recinto, dove vigono solo norme e divieti. Deve servire a conservare il patrimonio ambientale, ma anche tradursi in uno strumento di sviluppo a vantaggio delle popolazioni locali. Così stiamo lavorando con i sindaci delle aree del Tartaro-Tione e il lavoro per decollare dovrà trovare la condivisione della popolazione e avrà attuazione solo con il consenso delle amministrazioni locali. Sul Baldo, un territorio integro, un parco non porrebbe nessun vincolo nuovo o aggiuntivo, ma si tradurrebbe in uno strumento per promuovere un territorio universalmente riconosciuto per la sua bellezza e unicità. Non dovrebbero nemmeno sussistere i timori delle associazioni venatorie, dato che nella nuova bozza di progetto di legge sulle aree ad alta valenza naturalistica è prevista la possibilità della caccia di selezione nei parchi e nelle aree contigue solo per i cacciatori locali. Per l’agricoltura e l’allevamento, poi, il parco sarebbe un veicolo di promozione. Il suo nome, associato alle produzioni locali, potrebbe rilanciare quelle ora in crisi in quell’area, come il settore lattiero-caseario». «Un parco», prosegue l’assessore, «garantirebbe maggior flusso turistico, attraendo visitatori dal lago di Garda. Non si creerebbe nemmeno un ente nuovo perché la gestione potrebbe essere svolta da un soggetto esistente come la Comunità montana. In ogni caso il parco deve essere un valore condiviso. Da parte mia e della Regione non ci sarà alcuna imposizione. Se al Baldo questa opportunità non interessa ci sono in questo momento altre aree verso cui l’attenzione è dedicata».

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