giovedì, Aprile 18, 2024
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Già tutto esaurito per la serata in programma sabato con i Virtuosi Italiani

Eccezionale: musica d’acqua e fuoco sull’Isola del Garda

Musica sull’acqua e fuochi d’artificio in una cornice d’eccezione. Sabato 5 agosto, per l’Estate musicale del Garda, l’ensemble Virtuosi Italiani terrà un concerto sull’Isola del Garda, uno dei luoghi più incantevoli del nostro Paese, dichiarato monumento nazionale nel 1981 e normalmente chiuso al pubblico. In quest’occasione, grazie alla sensibilità degli attuali proprietari – i conti Cavazza – sarà possibile visitare l’isola ed ammirare le architetture moresco-veneziane della villa neo-gotica che sovrasta uno splendido parco all’inglese e un giardino all’italiana. L’organizzazione ha reso noto che tutti i biglietti sono già stati venduti nei giorni scorsi. Il programma del concerto, scelto in funzione del contesto, include due celebri capolavori di Händel: la «Musica sull’acqua» e la «Musica per i reali fuochi d’artificio». Entrambe le partiture, che prevedono un organico con numerosi strumenti a fiato, furono composte in uno stile fastoso per onorare i sovrani d’Inghilterra. La «Water Music» fu eseguita durante un grandioso party sul Tamigi a cui partecipò lo stesso sovrano Giorgio I con il fior fiore dell’aristocrazia londinese. Un trattato di pace fornì invece lo spunto per l’altra Suite, destinata ad accompagnare lo spettacolo dei reali fuochi d’artificio. L’ensemble dei Virtuosi Italiani ha collaborato con solisti e cantanti lirici di fama internazionale, da Cecilia Gasdia a Katia Ricciarelli, da Giuliano Carmignola a Fabio Biondi. Nell’ambito della musica barocca hanno recentemente eseguito al Festival di Cremona la «Johannespassion» di Bach con la direzione di Michael Radulescu. Il gruppo affronta spesso anche un repertorio di confine: a questo proposito vanno ricordate le collaborazioni con Chick Corea, Goran Bregovic, Michael Nyman e Franco Battiato. L’Isola del Garda ha una lunga storia che affonda le sue radici nell’antichità. I Romani ne avevano fatto una colonia, ma dopo la caduta dell’Impero se ne impadronirono dapprima i Goti, quindi i Longobardi. Nel 1220, all’epoca di Barbarossa, san Francesco d’Assisi visitò questo scoglio per fondarvi un monastero nella parte più alta: in due anni i monaci piantarono olivi, limoni e vigneti. Nel 1817 l’isola passò ai conti Lechi, e, nel 1870, al duca Gaetano de Ferrari, ricco banchiere, che trasformò l’isola nel romantico giardino che è oggi, affidando la costruzione del nuovo complesso, all’inizio del Novecento, all’architetto Luigi Rovelli.

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