giovedì, Aprile 18, 2024
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Il Gruppo di impegno missionario ha ricevuto la visita del vescovo bresciano, che dirige l’organizzazione «Hogar de Cristo». E’ mons. Lorenzo Voltolini, che a Portoviejo costruisce abitazioni

Ecco il «Marcolini» dell’Ecuador

Nei giorni scorsi è stato ospite del Gruppo di impegno missionario (Grimm) di Esenta di Lonato mons. Lorenzo Voltolini, vescovo ausiliare della diocesi ecuadoregna di Portoviejo. Il prelato, 58 anni originario di Poncarale, opera nel Paese latinoamericano dal lontano ’79 ed è vescovo dal ’93 di una delle diocesi più povere dello Stato sudamericano. Mons. Voltolini da una decina di anni è diventato il «padre Marcolini» dell’Ecuador: dirige infatti anche l’organizzazione «Hogar de Cristo», creata per la costruzione di case per i più poveri, soprattutto «per coloro che non possono avere un mutuo, perché privi di beni e di lavoro in garanzia», come tiene a sottolineare il vicepresidente del gruppo di volontariato, Mauro Terzi.Le abitazioni realizzate sono già oltre 8.000, di cui 29 costruite dai volontari che lavorano nei cantieri di solidarietà del Grimm. «Non sarebbe stato possibile raggiungere questo traguardo – spiega Terzi – se in numerose occasioni non fossero arrivate le offerte di privati e di organizzazioni caritative bresciane. I nostri volontari hanno compiuto due spedizioni in Ecuador per rendersi conto del lavoro fatto e per dare una mano nella costruzione di alcune casette».Le case realizzate dagli operatori bresciani, in legno e bambù, seppure non definitive, sono pur sempre una risposta concreta a una necessità urgente di dimore dignitose per famiglie in emergenza. «In tal modo – aggiunge Terzi – le famiglie, quasi sempre con un solo genitore, sostenute in genere dalla sola donna con numerosi figli, trovano subito un alloggio, che pagheranno, tutto o in parte, in due anni».«Hogar de Cristo – sottolinea Terzi – non può e non deve regalare case, perché questo sarebbe diseducativo, ma riesce a dare le case, prefabbricate, a rate mensili di circa 20 dollari per due anni. Giova ricordare che l’affitto più modesto in Ecuador supera i 50 dollari mensili».La casa di legno e bambù può durare dai 10 ai 20 anni, a secondo della manutenzione, ma serve perché la famiglia, mentre cresce, si organizzi senza pressioni economiche gravose ed impari l’arte del risparmio, completamente sconosciuta tra i popoli che vivono all’equatore, perché abituati ad avere i beni di prima necessità a disposizione, dalle banane alle patate, dal riso ai pomodori. In una cerimonia semplice ma significativa, ricca di ricordi e aneddoti, svoltasi nella Casa di via San Marco 51 intitolata al compianto don Serafino Ronchi (fondatore del Grimm), mons. Lorenzo Voltolini ha consegnato le miniature delle casette ai benefattori, che con l’offerta di 540 euro hanno sostenuto la costruzione delle abitazioni.

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