giovedì, Aprile 18, 2024
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Per la settimana dell’arte il Museo delle Grotte esporrà l’eccezionale reperto ed altre antichità.
Trovato un affresco, simile a quello di Pompei, col poeta in toga

Ecco il «ritratto» di Catullo

L’amore di Catullo, grande poeta latino, per Sirmione è cosa nota, soprattutto per i bellissimi versi che descrivono la «perla del Benaco». Ora c’è un’ulteriore conferma della sua presenza nella penisola gardesana e, in particolare, nella villa che lui abitò con la famiglia di origine veronese. In seguito agli scavi eseguiti recentemente dalla Soprintendenza nell’area della villa romana, è affiorato tra gli altri un frammento di affresco, con una figura di poeta nella quale è stato riconosciuto il ritratto di Catullo. Una testimonianza ulteriore della presenza del poeta latino, resa possibile grazie ad un confronto con una pittura della «casa con biblioteca» di Pompei, datata tra il 40 e il 30 a.C., dunque quindici anni circa dopo la morte del poeta latino (54 a.C.), che raffigura le immagini di Virgilio e Catullo. Nella pittura pompeiana, spiegano gli esperti della Soprintendenza lombarda, Catullo è rappresentato con la «toga exigua», decorata di una striscia purpurea, isolato al centro di un’esedra, modalità che attribuisce alla «figura del poeta già defunto un ruolo eroizzato ed un’esaltazione propria di un simulacro divinizzato».Le analogie nelle raffigurazioni di Pompei e Sirmione fanno quindi ritenere con certezza che entrambe riproducano l’immagine di Catullo. Anche nel frammento scoperto a Sirmione si può notare distintamente il poeta veronese con una toga decorata da una striscia purpurea, segno di appartenenza all’ordine dei cavalieri, che regge fra le mani un rotolo.Ieri mattina, in occasione della VII Settimana dell’Arte, in cui è rientrata anche Sirmione con le Grotte, sono stati esposti per la prima volta al pubblico sia il frammento di Catullo sia altri eccezionali reperti, come i corredi della necropoli longobarda scavata nei paraggi della chiesa di S. Pietro in Mavino. Si tratta di un complesso di oggetti di grande interesse storico, che vanno ad integrare il già abbondante materiale di età longobarda esposto nel museo della Grotte di Catullo.Inoltre nel centro storico della cittadina sono state presentate due nuove aree archeologiche: una valorizzata dal Comune attraverso un parco pubblico, l’altra dalla parrocchia di S. Maria della Neve, retta da mons. Evelino Dal Bon, che ha concesso di poter visitare un vasto locale nell’edificio della canonica che costituiva uno degli ambienti della maestosa villa romana.L’area archeologica delle Grotte di Catullo è stata inclusa fra le Top 10 per numero di visitatori fra i musei italiani, con un incremento del 6,5% nel 2006.Alla Settimana dell’arte l’area archeologica di Sirmione è potuta arrivare in forma smagliante anche grazie al contributo della società Terme, che ha sponsorizzato l’intera elegante segnaletica in cinque lingue, ed al Comune che ha investito oltre 600 mila euro per il restyling della piazza antistante la villa romana. Alla presentazione dell’evento hanno partecipato la soprintendente Elisabetta Roffia, il sindaco Maurizio Ferrari, il presidente delle Terme, Filippo Ferné, e altre autorità.

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