mercoledì, Aprile 24, 2024
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Il Tavolo di confronto tra amministratori, Asl e Azienda di Desenzano delinea la nuova rete ospedaliera. Chiude Fasano, potenziato Gavardo, arrivano i country hospital

Ecco le scelte per la sanità

I servizi sanitari e di emergenza nell’area del Garda e della Valsabbia sono perfettamente in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. L’ospedale Santa Corona di Fasano chiuderà entro il 2005, la struttura di Gavardo verrà potenziata mentre quella di Salò verrà accorpata. Sul medio e alto Garda potrebbero sorgere due «country hospital», detti anche ospedali di comunità. Queste le soluzioni proposte ieri al Tavolo di confronto tenuto nella sede dell’Asl di via Duca degli Abruzzi in città composto dai sindaci, dai presidenti delle Comunità montane e dai direttori delle strutture ospedaliere del comprensorio di Garda e Valsabbia, dai vertici dell’Asl – il direttore sanitario Anna Maria Indelicato (incaricata della relazione tecnica) e il direttore generale Carmelo Scarcella – , dal direttore generale degli Spedali Civili Lucio Mastromatteo e dai rappresentanti sindacali. Obiettivo del Tavolo era discutere sullo stato dei servizi e definire le eventuali iniziative da poter adottare anche nei confronti della Regione. Ebbene i dati presentati sono molto eloquenti: sia per la domanda di ricoveri per acuti che per quella di ricoveri in riabilitazione i distretti sociosanitari 11 (Garda) e 12 (Valle Sabbia) hanno saputo rispondere in modo congruo con prestazioni di qualità. «Questo non significa che non possano o debbano migliorare – commenta Carmelo Scarcella – mi riferisco per esempio agli impianti di climatizzazione o all’espansione diagnositica». Ma, per essere concreti, la legge dei numeri è anche quella del taglione: parlando di riorganizzazione non si esclude la chiusura di determinati presidi o l’apertura di nuovi. «La Regione ha istituito un tavolo tecnico per valutare i progetti di nuove strutture – aggiunge Scarcella -. L’Asl chiede di rivisitare la rete di urgenza ed emergenza sul Garda, tenendo conto anche dell’oggettiva difficoltà di spostarsi sul territorio, soprattutto durante il periodo estivo. Per questo stiamo elaborando un progetto per istituire due strutture, uno sul medio Garda (Salò) e l’altro sull’alto Garda (Gargnano) in grado di gestire le urgenze. Si tratterebbe di una sorta di ospedale di comunità, gestito da medici di base che metterebbero a disposizione la loro professionalità per offrire assistenza». L’ospedale di comunità è già presente in altre regione d’Italia come struttura finalizzata alla cura dei cittadini residenti con malattie croniche, geriatriche, neurologiche, dove l’esigenza non è di tipo specialistica. Un centro che collabora con gli ospedali tradizionali riducendo i ricoveri impropri. Niente da fare per il Santa Corona di Fasano: «I dati confermano che l’attrazione dei milanesi per questa struttura sta diminuendo sensibilmente – spiega il direttore del Civile Lucio Mastromatteo-. Non ha senso ristrutturare un ospedale in cui non va nessuno. I pochi pazienti rimasti verranno convogliati al Domus o al Richiedei. Chiuderemo entro il 2005». Rimane congelato invece il progetto di riqualificazione del presidio ospedaliero di Gavardo. Gianantonio Girelli (presidente dell’Ente comprensoriale della Valsabbia) e Mauro Borelli (direttore generale dell’ospedale di Desenzano) ne sono convinti: è l’unica soluzione ipotizzabile. Ma tutto dipende dai 29 milioni di euro promessi dalla Regione. «Quando arriveranno i soldi faremo progetti» tiene a precisare Borelli. E poi? «Gavardo avrà una nuova area di degenza, come il Satellite».

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