giovedì, Aprile 18, 2024
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Toscolano Maderno e Gardone firmano un protocollo all’insegna della riduzione dei consumi. Case ecologiche obbligatorie da luglio. Scatta la campagna informativa

Edilizia, l’avvenire è «bio»

di In futuro si potranno costruire solo edifici a basso consumo di energia, all’insegna della cosiddetta bio-edilizia o eco-architettura. E sul Garda non perdono tempo per adeguarsi, preparando in contri informativi, ipotizzando sgravi sugli oneri per chi comincia da subito a progettare e costruire in modo ecologico. Del resto l’obbligo di legge in futuro varrà per tutti. Meglio pensarci subito.Proprio ieri nella sala di Palazzo Benamati di Maderno è stato illustrato l’accordo tra i Comuni di Toscolano e di Gardone Riviera per preparare il terreno all’«avvento» della bioedilizia.«In seguito al protocollo di Kyoto – ricordano i due sindaci, Paolo Elena e Alessandro Bazzani, entrambi ingegneri -, l’Italia si è impegnata a ridurre i consumi energetici, tanto che dal 1° luglio tutte le nuove costruzioni di superficie superiore a mille metri quadri dovranno rispettare determinati parametri. Ogni edificio verrà poi certificato, come già succede per gli elettrodomestici. Sarà importante decidere se applicare la normativa anche alle ristrutturazioni. Da noi ci sono già un albergo, il Villa Santa Maria di Fasano, e una villa, a Morgnaga, realizzati secondo tali criteri. Ed è già l’ora di dare l’avvio a un cammino da percorrere congiuntamente».Si tratta innanzitutto di diffondere la buona novella: «Nelle prossime settimane intendiamo organizzare una serie di incontri specifici, riservati a progettisti, costruttori, tecnici, e altri rivolti ai cittadini».«Ci attiveremo per reperire i finanziamenti – concludono i sindaci-, e studiare agevolazioni per chi si colloca in quest’ottica. Alleggeriremo gli oneri di urbanizzazione primari e secondari, o autorizzeremo una volumetria maggiore. Aspetti da valutare».Toscolano Maderno ha già installato il fotovoltaico sul palazzo municipale, per 8,5 chilovattora, e ora ha iniziato i lavori, sul tetto delle scuole medie. Più avanti toccherà all’immobile della Protezione civile e dell’emergenza.Il progetto vede la partecipazione del Consorzio Inntec, che fa capo alla Facoltà di ingegneria dell’Università di Brescia, del Gruppo impresa finance e di Lavoro & innovazione. Rappresentati, nella circostanza, da Romano Miglietti e Luca Gnali. «Il tema principale – ha detto Gnali- riguarda la bioedilizia, rivolta al residenziale, al settore pubblico e al settore turistico ricettivo, ricorrendo alle fonti rinnovabili (solare, geotermico) e a un uso più razionale dell’energia. La normativa, recepita dallo Stato e dalla Regione, entrerà nelle norme di attuazione degli strumenti urbanistici locali. I comuni stabiliranno incentivi per le nuove costruzioni o penalizzazioni per chi, invece, decide di continuare con i materiali tradizionali».Carlo Magnoli, della Servitec, ha illustrato le caratteristiche di alcuni fabbricati a basso impatto ambientale, dove il consumo annuale è di 50 Kwt. per metro quadro, rispetto ai normali 250, spiegando come il «Kilometro lanciato», l’edificio della Brembo a fianco dell’autostrada, nei pressi di Dalmine, sia stato inserito in classe A (esprime il massimo della qualità).«Un rapporto dell’Unione europea spiega che gli immobili consumano, a livello mondiale, il 16-17% di acqua potabile – ha spiegato Magnoli -, il 20% del legno delle foreste, il 40% di energia elettrica, il 50% dei materiali estratti dalla crosta terrestre. Oltre al 20% di tutti i rifiuti, rilasciano nell’atmosfera il 40% di anidride carbonica e il 25% delle emissioni di cloro, floro, carburi. Da qui la necessità di correre ai ripari, e di invertire la tendenza. Ogni anno la richiesta di energia aumenta del 12%, e negli ultimi tre anni ci sono stati ben dodici black out. Considerato che, in Italia, una casa consuma per il riscaldamento cinque volte più che nella fredda Danimarca, è evidente che ad oggi c’è qualcosa che non quadra».

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