venerdì, Aprile 19, 2024
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Energia elettrica dal moto ondoso del Garda.

Energia: le onde del Garda illumineranno i lungolaghi 

È questo il progetto sperimentale più innovativo sul tappeto nel campo delle energie alternative da fonti rinnovabili. Non l’unico perché entro fine anno decolleranno anche le ricerche per la localizzazione di sorgenti geotermiche sia nel lago che nelle zone dell’entroterra. Così la provincia di Brescia, fra le più attive in Italia ad esempio sul fronte del «fotovoltaico», si pone all’avanguardia anche in settori mai esplorati in ambito lacustre, com’è il caso del moto ondoso. Lo farà utilizzando un «ondametro» capace di convertire l’energia dinamica in elettrica.L’energia alternativa è d’acquaSono decisamente rilevanti le novità sul versante delle ricerche per l’utilizzo di fonte energetiche alternative. Sono emerse nel corso del convegno svoltosi nei giorni scorsi a palazzo Todeschini, su iniziativa dell’Istituto di Geofisica e Bioclimatologia sperimentale del Garda. È stato il direttore prof. Gianfranco Bertazzi ad annunciare i progetti sul tappeto, frutto di ricerche ma anche di una convenzione recentemente siglata con Garda uno Spa, la società di servizio dei comuni gardesani.L’incontro ha visto la partecipazione del prof. Alfio Quarteroni, docente al Politecnico di Losanna ed a quello di Milano, uno dei massimi esperti di modellistica numerica, diventato famosissimo dopo aver dato un contributo determinante, con il suo studio del modello della carena, al progetto di Alinghi, l’imbarcazione elvetica che ha vinto la Coppa America. Le relazioni sono state tenute dal prof. Alfredo Mazzocchi docente alla Cattolica di Brescia che ha parlato di fenomeni fisici e simulazioni matematiche, mentre il prof. Quarteroni ha simulato determinate interazioni meccaniche fra il flusso del sangue e le pareti dei vasi, dando origine a complessi problemi di carattere fluido – strutturale, spaziando poi dal campo aerospaziale mediante la simulazione numerica della vorticità, alla modifica degli «stent» coronarici.Partendo da queste premesse, il prof. Edie Miglio, del Politecnico di Milano, ha affrontato gli aspetti di simulazione nel campo idrogeologico, mettendo in evidenza, tra l’altro, la «reazione» del lago ad un sisma il cui epicentro si trovi in prossimità della faglia che da S. Vigilio si protende verso Desenzano.Un accordo con la NasaMa le notizie più ghiotte sono arrivate dal prof. Gianfranco Bertazzi, direttore dell’Istituto di Geofisica e di Bioclimatologia sperimentale del Garda e docente di Limnologia Fisica all’Università Cattolica del S. Cuore di Brescia. Egli ha evidenziato l’importanza dei dati sperimentali in qualsiasi modello. Tanto più sono precisi i dati in entrata, tanto più realistico sarà il modello finale. Sono state indicate alcune ricerche nella rilevazione delle temperature e dei parametri fisico-chimici delle acque del Garda, utilizzando anche il telerilevamento satellitare (l’Istituto di Geofisica è convenzionato con la Nasa).Sfruttare il moto dinamicoÈ stato illustrato un progetto di «ondametro» per lo sfruttamento della energia delle acque del lago. Si tratta di un’iniziativa originale sviluppata in collaborazione con l’ing. Bruno Zardini, e che è argomento di una tesi di laurea in Limnologia Fisica.Il prototipo, in fase di costruzione, è frutto appunto di un’idea dell’ing. Zardini di Desenzano, la parte teorica è stata curata dal prof . Bertazzi, ed è oggetto di studio di tesi di laurea di Laura Lombardi. In sintesi il prototipo dell’apparecchiatura, che è in fase di realizzazione, trasforma l’energia dinamica delle onde in energia elettrica. Si tratta del primo intervento che riguarda il moto ondoso di un lago.Alla conclusione dei lavori, Bertazzi ha annunciato un accordo di collaborazione scientifica fra l’Istituto di Geofisica e l’Azienda Garda Uno per la prospezione geotermica nella parte meridionale del Garda. La ricerca dovrebbe iniziare entro il prossimo mese di dicembre e sarà affiancata dal monitoraggio della superficie del lago con l’uso di immagini ad alta risoluzione prese da satellite utilizzando un accordo con l’Ente spaziale americano.

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