giovedì, Aprile 25, 2024
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Sequestrato agli albanesi in Puglia, sarà utilizzato dalla Guardia di finanza. Raggiunge i 70 nodi e servirà a controllare i natanti

Era il gommone degli scafisti

E’ giunto da un paio di giorni, è uno splendido gommone sequestrato agli albanesi, è stato messo a disposizione della Guardia di Finanza di Salò. Dispone di due motori Mercury da 250 cavalli ciascuno, e può raggiungere una velocità di 70 nodi all’ora, vale a dire 110 chilometri. «Nemmeno il tempo di fumare una sigaretta – dice Bruno Marelli, direttore alla Canottieri -, e si arriva sulla sponda veronese. Un’imbarcazione coi fiocchi, velocissima: un gommone d’altura a chiglia stretta. La ospitiamo nel nostro nuovo porto, e qui verranno prossimamente alloggiati lo scafo in vetroresina, da tempo a Portese, e la piccola pilotina». Dal trasporto dei clandestini sul mare all’attività di controllo sul lago. Un’autentica virata. Per l’estate 2003 i vari corpi stanno rafforzando le dotazioni. La Guardia costiera ha già confermato la sua presenza. La motovedetta, lunga 13 metri, è in grado di eseguire operazioni di salvataggio in qualsiasi condizione meteorologica. Messa a disposizione dal ministero dei Trasporti, può contare su un organico di dodici marinai, che garantiscono una copertura 24 ore su 24, lavorando a turni. Come negli anni precedenti, la base sarà a Bogliaco di Gargnano, in una località equidistante rispetto al resto del lago. Si presume che la motovedetta possa giungere il 1 giugno da Chioggia, dove si trova alloggiata nel periodo autunnale e invernale. Rimarrà sul Garda fino al 30 settembre. A bordo, ed è questa la grossa novità, ci sarà un operatore sanitario professionale, in grado di prestare assistenza immediata, senza dover attendere lo sbarco. La Comunità, presieduta da Pino Mongiello, è riuscita a ottenere la disponibilità dell’imbarcazione in forma sperimentale. Non esiste infatti una normativa nazionale che renda obbligatoria la presenza della Guardia costiera in acque interne. Un disegno di legge sottoscritto da alcuni parlamentari giace nei meandri della commissione Trasporti. Nel 2002 gli uomini del maresciallo Marino Diomede hanno soccorso 67 persone e 27 natanti, uscendo 45 volte (3.661 le miglia percorse, 293 le ore di navigazione). A dire il vero le segnalazioni erano state molte di più, ma spesso si è trattato di falsi allarmi. Il velocissimo gommone fornito ai finanzieri di Salò (il nucleo è situato a piano terra dell’Agenzia delle Entrate, proprio alle spalle della Canottieri, in attesa di un edificio più ampio, che sembrava essere stato individuato nell’ex macello di via Rive) va dunque ad arricchire la qualità del servizio offerto ai turisti. Consentirà infatti di intervenire in caso di necessità, assieme ai Volontari di Gianfranco Rodella, ai Carabinieri, ai Vigili del fuoco, alla Polizia, alla Guardia costiera. Ma potrà essere utilizzato anche per effettuare controlli sulla navigazione, le boe, gli attracchi, le concessioni portuali ed extra. Verificare, insomma, se i privati pagano regolarmente i canoni. Dal mare al lago, quindi, passando dalle mani di chi calpesta la legge a chi cerca di farla rispettare. Dal trasporto di albanesi, curdi ed extracomunitari a una navigazione «lecita». In questi anni il gommone è servito per abusivi viaggi della speranza, conclusi (a volte) in maniera drammatica. Adesso diventa un mezzo di soccorso per i vacanzieri.

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