mercoledì, Aprile 24, 2024
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Tagli alla sanità gardesana. La decisione degli Spedali Civili comunicata ieri a sindaci e sindacati. I 28 posti letto verranno trasferiti alla «Richiedei» di Gussago

Fasano, addio all’ospedale

L’ospedale di Fasano chiuderà presto i battenti. I 28 posti letto destinati in prevalenza alla riabilitazione di cardiopatici verranno spostati alla clinica «Richiedei» di Gussago. E già si parla di ricollocazione del personale che, garantiscono gli Spedali civili, dovrebbe comunque essere assorbito dalle aziende pubbliche e private delle zone limitrofe.Questa la «doccia fredda» impartita ieri a sindaci e sindacati dal direttore sanitario degli Spedali civili di Brescia, Alfonso Castellani, al Tavolo di confronto per il riordino della rete ospedaliera e dei servizi di urgenza ed emergenza tenutasi nella sede cittadina dell’Asl. Una riunione dove si è parlato di riorganizzazione e gestione provinciale dei pazienti psichiatrici e dializzati, ma dove il piatto forte è risultato essere il destino dei presidi ospedalieri gardesani. Su questo punto il dibattito tra il sindaco di Salò Gianpiero Cipani e il direttore generale dell’Asl Carmelo Scarcella è stato particolarmente aspro. «Di fatto solo il 16 per cento dei pazienti di Fasano è composto da gardesani -ha esordito Castellani-. I bresciani bisognosi di riabilitazione cardiochirurgica scelgono in prevalenza l’Ovest bresciano, dove trovano reparti di qualità. L’ospedale di Fasano è in una splendida posizione, ma è passato in pochi anni da 100 a 28 posti letto (…). Le analisi epidemiologiche dimostrano che la gente del Garda ha meno bisogno di cure cardiache rispetto ad altre zone della provincia».Ecco spiegata la scelta (fino ad ora confermata solo da voci di corridoio) di spostare i posti letto di Fasano alla clinica privata «Richiedei» di Gussago. Il destino del servizio di Fasano sarebbe terminato con il sisma di due anni fa. «Ora sposteranno i posti letto, venderanno le strutture incamerando decine di milioni di euro» commentavano sindaci e sindacati nella riunione di ieri.L’Asl non conferma e non smentisce la destinazione gussaghese dei posti sottratti a Fasano, formalmente chiuso da due anni a causa del sisma che ha colpito la zona salodiana del Garda.Polemiche e scintille tra i vertici dell’Asl e il sindaco di Salò Giampiero Cipani, che ha criticato la programmazione portata avanti dall’azienda sanitaria, colpevole – a suo dire- di aver impoverito il Comune salodiano e le zone limitrofe di tutti i presidi sanitari, puntando tutto sull’ospedale di Gavardo senza che quest’ultimo fosse dotato delle strutture necessarie. «Negli ultimi 15 anni Fasano è stato totalmente abbandonato -spiega Cipani-. Se la struttura fosse stata curata per tempo, forse non si sarebbe verificato il calo di posti letto e di richieste di degenza». Dopo aver aperto il balletto delle polemiche, il sindaco di Salò ha proposto l’istituzione di un tavolo di confronto che coinvolga gli amministratori del Garda, gli Spedali Civili e l’azienda ospedaliera di Desenzano per recuperare almeno uno dei presidi tra Salò e Fasano.«Opportunità per l’ospedale di Salò ce ne sarebbero -spiega Cipani-: si potrebbe mantenere il servizio di comunità aperta (sospeso causa sisma fino al mese prossimo, ndr), oppure dare il via ad una sperimentazione di ospedale di Comunità come fatto ad Orzinuovi. Sono pronto anche ad un project financing: abbiamo un ospedale enorme, una parte può essere data in permuta per essere messa a posto e dotata di servizi particolari». E qui è iniziato il valzer di numeri. I posti letto gardesani (per la riabilitazione sono più di 160 tra pubblico e privato), secondo i dirigenti dell’azienda sanitaria sarebbero sufficienti. «Per la programmazione che abbiamo portato avanti in Lombardia -afferma Scarcella- pubblico e privato hanno lo stesso valore, fornendo all’area almeno 80 posti letto tra il presidio di Lonato e le sperimenatzioni portate avanti dalle cliniche di Villa Gemma e Villa Barbarano».

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