giovedì, Aprile 18, 2024
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Saltano gli emendamenti per i comuni di confine. «Restituiremo la fascia»

Finanziaria «avara» Bagolino è in rivolta

Fra l’Associazione dei comuni di confine e lo Stato è guerra aperta. Il presidente dell’Associazione e sindaco di Bagolino, Marco Scalvini, sta preparando una protesta che il primo dicembre dovrebbe portare a Roma almeno 100 pullman e 700 trattori.La furia si è scatenata ieri dopo che in Parlamento sono stati bocciati i 15 emendamenti, proposti da schieramenti sia di centro destra che centro sinistra, che chiedevano di estendere i benefici dei Comuni di confine anche alle realtà confinanti con l’Austria e ai comuni limitrofi a quelli di confine. Se a questo si aggiunge che a più riprese il sindaco di Bagolino ha cercato un contatto con il ministro Linda Lanzillotta, ma senza alcun successo, ecco spiegata la decisione drastica di interrompere le trattative e di protestare in maniera decisa.Marco Scalvini il prossimo 21 novembre sarà a Latina dove si incontreranno i comitati di protesta dei cittadini che faranno fronte comune con i Cobas del latte e agricoltori provenienti da tutto il Paese, che intendono marciare su Roma.«I politici che ci rappresentano – incalza Scalvini, molto risentito per quanto è accaduto – non hanno sicuramente mai fatto gli amministratori, non hanno idea di cosa significhi lottare ogni giorno per mantenere dignitosa la qualità della vita nelle nostre comunità, ma noi ci faremo sentire».E non solo Scalvini arriverà in piazza Montecitorio con pullman e trattori, ma la prima forma di protesta partirà il 25 e 26 novembre a Milano in piazza Duomo, dove i sindaci dei 174 comuni che aderiscono all’Associazione dei comuni di confine si incontreranno per spedire al Presidente Giorgio Napolitano le fasce tricolore.«Al nostro Presidente della Repubblica spetta la funzione di garante e noi lo invitiamo a venire a gestire i nostri comuni, per rendersi conto delle difficoltà».Gli emendamenti proposti da Verdi, Lega, Udeur e Alleanza nazionale a sostegno dei Comuni di confine sono stati dichiarati inammissibili e anche sul finanziamento, previsto dal decreto 31/2007 che quest’anno ha portato 20 milioni di euro nelle casse dei comuni di confine, non è stata data nessuna garanzia per il 2008, ma Scalvini non ha intenzione di arretrare un millimetro dalle richieste avanzate in questi mesi di rivendicazioni.

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