sabato, Aprile 20, 2024
HomeAttualitàForza Italia in ritiro a Tratto Spino
Tutti a cena sul Baldo gli uomini in azzurro. Una serata in pieno relax tra battute, barzellette e canzoni

Forza Italia in ritiro a Tratto Spino

Quattro pullman di forzisti sul Monte Baldo. Di notte. Dall’Eurocongressi di Cavaion, dove hanno partecipato ad una tre giorni di formazione politica conclusa domenica con l’intervento del ministro Giuliano Urbani, gli azzurri si sono riversati sabato sera nel centro dell’alto lago, fortino rosso della Riviera degli Olivi, per salire in funivia a Tratto Spino. Meta la baita dei Forti, per una cena ad alta quota dalla regina del Baldo: Flora Menotti, da quarant’anni residente ai 1760 metri, cocuzzolo che domina il lago di Garda. A guidare la comitiva il coordinatore regionale Giorgio Carollo con il presidente del consorzio funicolare Giuseppe Venturini, nelle vesti di cicerone. La festa scatta poco dopo le 20 con l’arrivo degli autobus ai piedi della stazione a valle della funivia. All’ingresso, in attesa da una mezz’ora abbondante, il sindaco Giuseppe Lombardi convinto di ricevere parlamentari e assessori regionali. Imbarazzo che lo assale al pari di Alberto Scala di An e Paolo Chincarini dei Ds, entrambi del direttivo del consorzio funicolare, al momento dell’apertura dei portelloni dei pullman. A mitigare lo sconcerto e a scacciare il cattivo pensiero di esser caduto in un tranello l’arrivo di carichi istituzionali come il sottosegretario all’economia Maria Teresa Armosino e il collega alle riforme istituzionali Aldo Brancher. Lungo, difficile ricordarli tutti, l’elenco di onorevoli pronti a prendere posto nelle cabine rotanti che nel giro di un quarto d’ora portano in vetta la chiassosa comitiva. È una serata d’allegria dopo una giornata intensa di discorsi, parole, confronti. La voglia di uscire dall’ufficialità, di abbattere le distanze tra i vari ruoli di governo, di partito o pura militanza è forte e nasce spontanea. I pochi con la giacca e la cravatta sono i primi a dare il la alla festa, ad accendere i fuochi di una serata da ricordare. La famiglia Menotti corre invece tra un tavolo e l’altro a servire in tavola. Per tutti polenta, gulasch e cervo. Non manca l’acqua sul Baldo, ma soprattutto il vino rosso che inizia a scorrere nelle vene dei commensali. La musica la fa da padrona con la coppia Bichel – Pighi, rispettivamente alla tastiera e alla voce. Un ruolo da animatori ben presto esautorato dalle incursioni al microfono dei vari politici. I discorsi seri lasciano presto il tempo che trovano, mentre aumenta l’adrenalina in sala. Si passa da una barzelletta a una canzone (tra le gettonate Io vagobondo dei Nomadi e Ancora, ancora dedicata a Bossi, Fini e Follini). Sugli scudi il responsabile alle comunicazioni Giorgio Lainati e il collega Antonio Leone, vicepresidente del gruppo azzurro alla Camera. Introdotto dalle note di Gatto Silvestro, Leone chiama in causa il deputato Fratta Pasini (in sottofondo il refrain della Pantera rosa) pronto a svelare come grazie al doppio cognome sia riuscito a strappare l’orologio a Berlusconi (evidente il richiamo al regalo fatto dal presidente di F.I ai parlamentari più presenti in aula). La cena si surriscalda e la bionda Armosino rivendica il diritto delle donne a contare di più nel partito: per tutta risposta partono le note di «Nove settimane e mezzo». Qualcuno invoca l’Apicella di turno. Sbuca invece Fernando Morando, presidente della Confcommercio di Verona, che per un quarto d’ora si esibisce in un medlay di canzoni. Mezzanotte s’avvicina, l’ora del rientro scatta e a turni si scende a valle.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video