giovedì, Aprile 25, 2024
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Attesa per oggi la nomina del superperito bresciano

Frane annunciate da Castelli

L’esperto trentino cui si affiancherà il collega di parte bresciana per la valutazione del rischio d’una eventuale apertura della Gardesana fra Riva e Limone, è il professor Castelli, autore della ponderosa perizia che ne dichiara indifendibile il primo tratto, fino allo Sperone. «Non poteva essere diversamente -afferma l’ingegner De Col- L’ingegner Castelli è autore d’una perizia scrupolosa. Metterlo da parte per cercare qualcuno che ne rifaccia il lavoro sarebbe come sconfessarne la professionalità».Mentre invece il professore dell’Università di Trieste merita solo apprezzamento. «Tre frane abbiamo registrato (è sempre De Col a parlare) da quando ci ha consegnato la perizia. Tutte e tre previste ed indicate nelle quasi duecento pagine in cui Castelli elenca i punti di pericolo». Conclusione: la perizia non è dettata da catastrofismo infondato, visto che sta accadendo esattamente quel che aveva previsto. «E come son venute giù queste tre frane annunciate, bisogna prestar fede anche all’eventualità che cadano quelle altre che Castelli segnala come possibili». Significa che si marcia verso la chiusura lunga due anni? «Se l’esperto bresciano può suggerire qualcosa di diverso, ben venga. Non abbiamo chiuso appena abbiamo avuto la perizia. Ma non possiamo che chiudere quando comincia a succedere esattamente quel che Castelli preannuncia. E’ questione morale, non solo tecnico-legale».Sull’eventualità di una prolungata chiusura della Gardesana prende posizione anche Giuseppe Mongiello, neo presidente della comunità del Garda. Dopo aver sottolineato «la necessità e l’urgenza di addivenire ad una soluzione definitiva», il presidente prosegue affermando che «alla luce di una possibile e malaugurata ipotesi di una interruzione per un lungo periodo della tratta Riva-Limone… pare necessario intraprendere collegialmente ogni utile iniziativa, amministrativa e legislativa, atta a sollevare le popolazioni dal gravissimo danno economico che deriverebbe dalla suindicata interruzione. In particolare, tenuto conto dell’altissima vocazione turistica dell’area in discorso, che registra qualche milione di presenze turistiche annue e del ben comprensibile danno economico per enti pubblici ed operatori privati, l’ipotetica chiusura della ss 45 bis rende di fatto il territorio interessato in stato di emergenza, alla stessa stregua dell’accadimento di un evento catastrofico naturale. Solamente una legge nazionale ad hoc potrebbe concorrere, seppur parzialmente, ad alleviare il disagio economico». Comunque da potenziare il servizio traghetti della Navigarda, sulle tratte Riva-Limone e Limone Malcesine, anche rilanciando l’attracco in località Retelino.

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