venerdì, Marzo 29, 2024
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Braccio di ferro tra i Comuni sulle quote societarie

«Garda ambiente» È maretta sul lago

Sì alla nuova società, no alla attribuzione delle azioni sulla scorta del fatturato indotto dai singoli Comuni. C’è battaglia sulla sponda bresciana del lago attorno alla costituzione della «Garda ambiente spa», società che vedrà bresciani e veronesi uniti nella gestione del collettore, del depuratore e del ciclo integrato dell’acqua. L’iniziativa che per la verità è sul tappeto da anni, è ampiamente condivisa sul piano dell’idea. Tanto che i Comuni della riviera bresciana del lago che fanno capo all’azienda speciale Consorzio Garda Uno, dopo un primo rinvio, sono convocati martedì 24 per decidere la costituzione. Le differenziazioni riguardano invece gli accordi parasociali, in particolare i criteri da seguire nell’attribuzione delle quote dell’azionariato, come dire del «peso» che ciascun Comune avrà nel concorrere a prendere le decisioni. La vigilia della riunione è caratterizzata dalla presa di posizione del Comune di Lonato che ha affrontato il problema con una delibera di Giunta che ha approvato una mozione presentata al Consorzio e inviata in questi giorni a tutti i Comuni bresciani interessati. Sul tappeto c’è la costituzione di Garda ambiente spa, società che sarà creata dall’Azienda speciale Consorzio Garda Uno di sponda bresciana e dall’azienda «Gardesana servizi» di sponda veronese. La società si occuperà della gestione integrata del collettore, del depuratore ed è propedeutica alla gestione dei servizi relativi al ciclo integrato dell’acqua svolti da un’unica società per il bacino del lago. Tale costituzione mira a ottenere il riconoscimento dell’ambito del Garda come «bacino ottimale» per la gestione dei servizi prima ricordati, distinto e separato dai bacini di livello provinciale previsti dalla legge Galli. Il successo dell’operazione è ovviamente legato alla partecipazione del maggior numero di Comuni così da creare un organismo che sia in grado di confrontarsi sul mercato con altre aziende potenzialmente interessate al Garda. La Giunta di Lonato tuttavia non condivide la distribuzione del peso dell’azionariato fra i Comuni secondo lo schema presentato che si basa esclusivamente sul valore dei servizi effettivamente conferiti. Per questo attraverso la mozione propone di modificare parzialmente gli accordi parasociali mitigando il criterio della distribuzione delle quote esclusivamente sulla base proporzionale del fatturato. Lonato propone in alternativa di introdurre due pesi (avrebbero valore ciascuno per il 50%) tenendo conto accanto al fatturato (50%) anche della popolazione (50%). Inoltre la rideterminazione delle quote sul fatturato dovrebbe avvenire non solo al termine del primo quinquennio ma ogni 5 anni. «La proposta mi pare equilibrata – concorda il sindaco di Desenzano, Felice Anelli -. Vedremo cosa deciderà l’assemblea».

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