L’associazione guidata da Perin porta avanti attività umanitarie in Bielorussia
«Garda Solidale» cambia i vertici e cerca volontari
Elezioni in vista a Garda Solidale, l’associazione gardesana guidata da Fabio Perin, impegnata da diversi anni in attività umanitarie in Bielorussia, nella regione colpita dagli effetti devastanti di Chernobyl. Tra pochi giorni, annuncia il presidente, si terrà l’assemblea dei soci per designare i nuovi vertici associativi che, al momento, sono rappresentati, oltre che da Perin, da Giselle Zamboni (vicepresidente), Riccardo Viviani (segretario) e Salvatore Palazzi (coordinatore). Naturalmente, come tiene a sottolineare il presidente, sono decine e decine i volontari che, con assiduità ed abnegazione, si prodigano ogni giorno dell’anno per raccogliere i fondi umanitari da destinare poi a Gomel, la città scelta dall’associazione desenzanese come punto di riferimento degli aiuti. I volontari si preoccupano anche dell’accoglienza degli sfortunati bambini nel nostro Paese, grazie a una gara di solidarietà cui partecipano centinaia di famiglie della Lombardia. In aprile, per esempio, è partito un convoglio umanitario alla volta di Gomel, operazione che ha coinvolto ben 70 volontari. In estate poi sono stati ospitati oltre 450 bambini bielorussi. In cinque anni il loro numero è, invece, stato di circa 4 mila in età compresa tra i 7 e i 14 anni. A distanza di molti anni dal disastro nucleare della centrale russa i bambini hanno ancora bisogno assoluto di disintossicarsi, per un determinato periodo all’anno, mangiando cibi non contaminati. Questo gli potrà garantire una discreta condizione di salute, una sorta di scudo contro la radioattività. Inoltre, il materiale, sotto forma di generi alimentari, farmaci e vestiario, arriva con le massime garanzie a destinazione. Garda Solidale, infatti, si è subito impegnata a trovare il modo per far arrivare i materiali a destinazione in perfetto stato d’integrità. Come? Grazie a due referenti bielorussi, che rispondono al nome di Ilia Danilov ed Ala Azarenko, gli aiuti umanitari vengono raccolti in grandi capannoni che restano sigillati fino a quando Perin e soci arrivano nel Paese russo per coordinare le operazioni. Ogni pacco, ogni indumento viene codificato e destinato ad una famiglia o orfanotrofio: senza possibilità di errori o, peggio, di tentativi di sciacallaggio. L’associazione gardesana ha anche istituito una linea telefonica con la quale chiunque può comunicare: per chi chiama dall’Italia, il numero è 00375/296912009. Tra gli ultimi doni ricevuti, Fabio Perin (che lavora come tecnico informatico nell’Azienda ospedaliera di Desenzano) ricorda due autolettighe donate dall’ospedale di Lecco e dalla Croce Azzurra di Travagliato. E i massicci doni (materiale sanitario) che arrivano dall’Ospedale Civile di Brescia. A proposito: c’è bisogno di volontari per le pratiche amministrative. Chi volesse dedicare un paio di ore al giorno, forse anche meno, non dovrà far altro che rivolgersi alla sede dell’associazione a Desenzano (via Bardolino 14, tel. 030/9120099 — 9120757- fax 9993887).