giovedì, Aprile 18, 2024
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Dopo la nuova frana la Provincia di Trento dice sì al tunnel alternativo alla statale. La galleria sotto la Rocchetta di Riva costerà 75 miliardi

Gardesana chiusa fino al 2002

E’ un regalo dolce-amaro quello che amministratori pubblici e operatori turistici altogardesani (e limonesi in particolare) hanno trovato sotto l’albero. Una notizia che per un verso fa certamente piacere, ma per l’altro preoccupa. E non poco. Con la decisione della Provincia di Trento di procedere alla costruzione di una nuova galleria in corrispondenza delle frane cadute sulla parte settentrionale della Gardesana (la settimana scorsa e nel febbraio ’99, con una vittima), il problema verrà definitivamente superato in quel tratto di strada, e si cancelleranno per sempre i rischi di smottamenti sulla statale. Ma se per questo verso il problema è indirizzato alla definitiva soluzione in sicurezza, bisognerà anche fare i conti con altre e meno allettanti prospettive che sembrano affacciarsi: vale a dire almeno un anno e mezzo di blocco del traffico tra Riva e Limone. Con tutto ciò che ne conseguirà in termini di afflusso turistico e immagine della cittadina (Limone) in primo luogo, e del resto della sponda bresciana del lago a seguire. La notizia circolava da qualche giorno, ma è di ieri la dichiarazione dell’assessore ai Lavori pubblici della Provincia autonoma di Trento – Sergio Casagranda – e di alcuni tecnici. Stando alle intenzioni, verrà costruita una galleria lunga 1.250 metri appena a Sud di Riva, verso Limone. Correrà nel ventre della Rocchetta, la montagna a un passo da Riva del Garda dalla quale venerdì scorso è caduta l’ultima frana. Sulla dorsale del monte, inoltre, c’è altro materiale (i tecnici parlano di due altri possibili smottamenti) pronto a scaricarsi sulla Gardesana e nel lago. Il costo del nuovo tunnel? 75 miliardi. Le caratteristiche tecniche della galleria prevedono una larghezza di 7 metri e mezzo e un’altezza di 6 metri e 80. In fianco verrà messa a punto una «canna di sicurezza» larga due metri e mezzo e alta due metri e 80. Si concretizzerà così quella che a parere di qualche esperto è l’ipotesi più accreditata e da seguire per garantire una volta per tutte la transitabilità sulla statale, senza ulteriori rischi per gli automobilisti. E la strada attuale? Potrebbe essere risistemata per consentirne l’uso a favore del cantiere che verrà aperto per la costruzione del nuovo tunnel; e soprattutto per risolvere emergenze sanitarie e di protezione civile. Ma un discorso a parte (ma importantissimo) è riferito ai tempi di realizzazione. Se le notizie che arrivano da Trento trovassero conferma, l’inizio dei lavori scatterebbe tra un anno (dicembre 2001), e la conclusione sarebbe prevista per l’estate del 2002. E a Limone e su tutta la riviera occidentale del lago, operatori turistici e amministratori si fanno la stessa domanda: il traffico diretto dal Trentino a Limone o più a Sud (Gargnano, Salò) come si potrà muovere? Se non verranno trovati altri rimedi, si prolungherà per almeno un anno e mezzo la situazione provvisoria di oggi: chiusura al traffico tra Riva e Limone, con la possibilità di raggiungere la sponda bresciana del lago facendo il giro del Benaco, oppure risalendo la Valle di Ledro, scendendo in Valsabbia e a Salò. Qui si sceglierà la direzione da seguire: Brescia, Desenzano, Limone. La situazione di questi giorni, insomma, resterebbe tale per un tempo lunghissimo, che abbraccerebbe una intera stagione turistica (quella del 2001) e intaccherebbe anche la prima parte di quella seguente: Pasqua, Pentecoste e diversi «ponti» del 2002. Notizie interessanti, insomma, ma anche molte preoccupazioni.

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