venerdì, Aprile 19, 2024
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Nuovi problemi lungo la statale a Forbisicle: va eliminato un masso di circa 100 metri cubi, strada chiusa per una settimana. Il Governo intanto ha stanziato 28 miliardi per il tunnel della Rocchetta

Gardesana, macigno da sbriciolare

Un futuro pesante come un macigno opprime la «Gardesana». Per la precisione, il macigno è di un centinaio di metri cubi ed equivale al masso che grava sulla statale all’altezza di Forbisicle, a sud della galleria che corre alle spalle di Campione. Lì si sta lavorando da mesi per opere che dovevano concludersi l’11 gennaio. Però, a Natale, c’è stata un’interruzione dei lavori, per favorire il transito, vista il concomitante blocco completo del traffico a nord di Limone. In compenso, l’impresa ha goduto di una dilazione nell’ultimazione delle opere. Quindi, rinvio dopo rinvio, la data di compimento della bonifica è stata fissata per il 20 marzo. Tutto a posto, quindi? Purtroppo no. Nell’opera di posa di reti e paramassi, operai e tecnici hanno accertato l’esistenza di un pericoloso masso che grava sulla statale: non può in alcun modo venire imbrigliato e deve essere eliminato. L’opera dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, considerato che la stagione turistica è imminente (a Limone decollerà nel prossimo fine settimana). D’altronde, aprire l’annata con la strada bloccata sia a nord che a sud non pare la tattica ottimale per invogliare i turisti a raggiungere il lago. A Forbisicle i tecnici stanno decidendo quando e come operare: far esplodere il masso o distruggerlo con una implosione, del genere di quelle che mandano in briciole i palazzi, i cui muri si accartocciano su se stessi. In un caso o nell’altro, però, risulterà indispensabile provvedere alla chiusura della Gardesana per un’intera settimana, giorno e notte. Non solo. La carreggiata verrà coperta da uno strato di ghiaia alto circa tre metri, nel punto in cui si considera che possa avvenire l’impatto del masso in caduta. Queste le ipotesi sul tappeto. I tecnici hanno analizzato la situazione il 22 febbraio, sia sul posto che in municipio a Limone, con la partecipazione degli amministratori: Manlio Bonincontri (sindaco di Tignale), Pier Emidio Baldassarri (assessore ai Lavori Pubblici in Comunità Montana e a Limone), Chicco Risatti (vicesindaco di Limone), Costante Rossi (assessore a Tremosine). La decisione dovrebbe essere imminente anche se fino ad ora nulla è stato deciso. Ma, forse allarmati da voci poco controllate, nella giornata di ieri una dozzina di abitanti di Campione erano a Forbisicle, per protestare sulla eventuale chiusura. D’altronde, si ribatte dall’altra parte, i lavori vanno comunque eseguiti per garantire la sicurezza, e dilazionarli non giova a nessuno. Per ora, a Forbisicle non si passa tra le 8.30 e le 12.30 e tra le 13.30 e le 18.30, ma sono possibili aperture ogni ora, in base alla situazione dei lavori. Nei sette giorni in cui si abbatterà il masso, invece, la «Gardesana» diventerà impercorribile e sarà indispensabile usare la strada alternativa, ovvero la provinciale che si stacca al bivio per Tignale e prosegue fino a Prabione. Quindi, avanti lungo la «Tignalga», fino a Polzone di Tremosine, nella zona del caseificio. Da qui si può puntare su Pieve e scendere a Campione, o su Vesio e da qui fare rotta su Voltino e Limone. L’attenzione, sull’alto lago, va anche a Nanzel, a sud di Limone, dov’è caduta la frana il 18 novembre. Ieri l’Anas ha deciso con una ordinanza di consentire il passaggio con semaforo a senso unico alternato per tutte le 24 ore: un bel passo avanti, anche se la situazione non appare ancora sbrogliata del tutto. Conclusi, in pratica, i lavori di bonifica tra la strada e la montagna soprastante, resta ora da sistemare la carreggiata e la parete fra la strada e il sottostante lago. Serviranno altre settimane, forse 6 o 7, per piantare nella roccia alcune decine di micropali, per una lunghezza di 50-60 metri a fianco della statale. Questi micropali dovranno, inoltre, essere completati con tiranti che li ancorino verso monte, in modo da offrire tutte le garanzie necessarie ai mezzi pesanti che passeranno sulla carreggiata. Per adesso persisterà il divieto di transito per i mezzi superiori ai 240 quintali di peso. Infine, ma non ultima, la questione del tunnel della Rocchetta, chiave della riapertura verso Riva: come hanno comunicato ieri il presidente della Provincia, Alberto Cavalli, e l’assessore ai Lavori pubblici, Mauro Parolini, il ministero degli Interni (coordinamento della Protezione civile) ha assegnato alla Provincia autonoma di Trento 28 miliardi, quale concorso statale alla realizzazione delle opere, che ammontano a oltre 70 miliardi. Cavalli si rammarica però che «analogo trattamento non sia stato riservato agli interventi altrettanto urgenti per la messa in sicurezza del tratto ricadente in provincia di Brescia, fra Gargnano e Limone, e che le risorse per la parte bresciana, assai più estesa, debbano essere reperite nell’ambito della rimodulazione degli esangui piani generali già in essere fra Anas e Regione Lombardia».

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