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La sorpresa aveva raggiunto la stessa sede nazionale quando, anni fa, un sondaggio rese noto che...

Gardone, a convegno gli alpini con… due penne

La sorpresa aveva raggiunto la stessa sede nazionale quando, anni fa, un sondaggio rese noto che oltre al giornale nazionale «L’Alpino» l’immensa famiglia delle penne nere disponeva anche di innumerevoli giornali sezionali e di gruppo. «Stampa alpina: tante voci, un solo cuore» titolava l’Alpino. Sono 77 le testate sezionali e 48 quelle di gruppo sparse in tutta Italia e nel mondo. «Alpini in trasferta» in Canada; «Il transalpino» in Germania; «La nostra baita» in Svizzera; «Il notiziario» in Francia; «L’Alpino in Australia»; «Pino l’alpino» in Inghilterra e altri. Per diversi anni la sede chiamò a raccolta i responsabili a Milano per uno scambio di vedute e di esperienze. Poi quel partecipato «Congresso della stampa alpina» assunse un carattere itinerante, ospitato nelle varie sedi sezionali. Meglio non poteva fare il presidente della sezione «Montesuello» di Salò e consigliere nazionale Fabio Pasini, impeccabile anfitrione, nel dare ospitalità a questo convegno. La sede dei lavori, il Vittoriale, e quella balconata sul nostro azzurro lago di Garda è stata l’occasione per i partecipanti, convenuti da ogni parte d’Italia, per scoprire un angolo delle nostre magnifiche terre bresciane, terre di alpini. Miglior biglietto da visita non si poteva esibire… Gremito il salone congressi del Vittoriale: i giornali bresciani «Ocio a la pena» e «Montesuello» erano rappresentati da Francesco Econimo e Mariano Marin. Il saluto all’inizio dei lavori è stato porto dal presidente Fabio Pasini, dal sindaco di Gardone Riviera ing. Sandro Bazzani, che non ha esitato 30 secondi, quando Pasini ha chiesto la disponibilità del Vittoriale a questi alpini portatori di pace e portatori del fare e non dire. Un saluto è stato portato pure dal brigadiere generale Cardo anche a nome del comandante delle truppe alpine. Il presidente nazionale Beppe Palazzini ha sottolineato quanto la stampa alpina sia un collegamento per galvanizzare alpini e opinione pubblica. Curiosa la statistica presentata sulla base della Rassegna stampa curata dal direttore dell’Alpino gen. Di Dato. Centoventi testate, dal Corriere della Sera al Messaggero di S. Antonio, inclusi i giornali locali, hanno parlato in un anno degli alpini: un totale di ben 1.335 articoli. Il nostro Giornale è in seconda posizione con 43 pezzi contro i 60 del Gazzettino, che copre un territorio più vasto. Nel dibattito si sono affrontati anche problemi pratici e concreti: si è parlato delle pastoie che di fatto vengono imposte dalle regole tariffarie sulla spedizione dei giornali, un costo non certo di poco peso per queste organizzazioni di volontariato. Si è parlato anche del ruolo degli alpini che ricoprono cariche istituzionali, dei legami con le truppe alpine, del concorso della stampa alpina nato a Brescia per merito del compianto Vito Piotti, che ora la sezione bresciana si è candidata a riproporre. Si è salutata l’ultima testata della sezione bellunese «Alpini in marcia»: e quando mai gli alpini si sono fermati?

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