giovedì, Aprile 25, 2024
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La cittadina dell’alto Garda ha sistemato gli sfollati, parte in un residence, parte al Vittoriale, ma restano ancora tanti problemi. Oltre 400mila euro serviranno per il Casinò, altrettanti per la materna

Gardone Riviera si lecca le ferite

In questi giorni tutti gli sfollati di Gardone Riviera hanno abbandonato gli alberghi, e trovato una sistemazione. Chi nel residence Villa Alba, l’ex Eurotel, alle spalle del centro congressi, chi all’interno del Vittoriale, chi in vari appartamenti. «In municipio – dice il vicesindaco Eugenio Musciotto – abbiamo aperto uno sportello che riceve i contratti di locazione di breve durata, in deroga alle modalità stabilite dalla legge sull’equo canone. Successivamente noi provvediamo a effettuare la registrazione». Per quanto riguarda gli edifici di proprietà comunale, i danni ammontano a un milione e mezzo di euro, inclusi l’imposta sul valore aggiunto, le spese tecniche e gli imprevisti. Gli importi più consistenti riguardano il Casinò (444 mila euro netti, senza tenere conto dell’Iva e del resto), la materna (400 mila), la chiesetta del cimitero (130 mila), il palazzo municipale (94 mila), le ex scuole di San Michele (70 mila e 500), il ristorante «La stalla» (51 mila), il monumento ai caduti (24 mila). «Abbiamo emesso un avviso invitando architetti, ingegneri, ecc. a farci pervenire le loro offerte – dice Salvatore Labianca, il segretario -. In base al compenso che chiederanno, affideremo l’incarico della progettazione. Nel caso di parcelle inferiori a 100 mila euro, basta dare un’adeguata pubblicità, altrimenti occorrerebbe effettuare la licitazione privata». Il Casinò e l’asilo sono dunque gli immobili più malandati. Il primo comprende il ristorante e il cinema, che dal giorno del terremoto, il 24 novembre, ha smesso la programmazione dei film. Il secondo, presieduto da Gabriele Peluchetti, ha dovuto trasferire i bambini (un’ottantina) nel residence “Borgo degli Ulivi”, gestito dalla famiglia Calderan, i proprietari di “Villa del Sogno”. L’obiettivo è di rimanere fino al 1 aprile, pagando l’affitto. «L’ing. Sandro Fortini è stato incaricato di seguire la messa in sicurezza del fabbricato – aggiunge Musciotto -, e la Costruzione Generali di Toscolano Maderno sta effettuando i lavori. L’impresa che vincerà la gara di appalto dovrà poi svuotare l’edificio e rimetterlo in sesto. Confidiamo di rispettare i termini stabiliti». Il centro congressi Villa Alba, invece, non ha avuto crepe, ed è già stato sistemato. Altri immobili di interesse pubblico non sono invece di proprietà del comune. Come il Vittoriale, riaperto in tempi rapidi, ma che ha bisogno di un adeguato restyling, o l’ospedale per cardiopatici S.Corona di Fasano (appartiene al Civile di Brescia, che ha trasferito i pazienti a Villa Barbarano, una struttura privata). E poi le chiese, che hanno bisogno di quasi due milioni di euro. L’unica a non avere avuto guai è quella di Gardone Sotto. Sono invece disastrate Morgnaga («sembra comunque che la Curia voglia intervenire rapidamente, e questa è davvero una buona notizia», afferma il vicesindaco) e Fasano. In quest’ultima località la Protezione civile ha collocato un tendone per le messe, i funerali e le numerose attività religiose. Abitazioni. «Le ordinanze di sgombero – aggiunge Musciotto – hanno riguardato 150 nuclei, per un totale di quasi 250 persone. Qualcuno ha già effettuato le riparazioni, e chiede il ritiro dell’ordinanza. Molte famiglie hanno cominciato a rivolgersi alle banche, per ottenere finanziamenti. La gente aspetta inoltre con impazienza il riparto dei fondi statali e regionali». Il pagamento della rata di dicembre dell’Ici è stato rinviato al 28 febbraio. «La legge consente di dimezzare l’ammontare dell’imposta per il periodo in cui l’appartamento rimane inagibile – conclude il vicesindaco -. Noi siamo intenzionati a concedere l’esonero totale ai residenti e ai proprietari di seconda abitazione ceduta in uso a parenti entro il secondo grado. L’Anci, da noi interpellata, ci ha detto che la soluzione è possibile. Ne riparleremo in consiglio comunale».

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