venerdì, Aprile 19, 2024
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Tanto verserà la Sime di Crema nelle casse del Comune per assicurarsi la distribuzione del metano. Resta però ancora da risolvere il contenzioso con Italgas Spa

Gas, appalto da 400mila euro

Quattrocen tomila euro all’anno. Ammonta a tanto l’importo che dovrebbe entrare nelle casse del Comune di Lonato a partire dal 2005 grazie all’affitto della rete del gas da parte della ditta Sime Spa di Crema, che ha vinto pochi giorni fa il bando di gara promosso dall’amministrazione comunale. Un risultato che però prima di diventare esecutivo dovrà aspettare che si sciolga l’arbitrato in corso dal 2002 tra l’Italgas e lo stesso Comune che intende rientrare in possesso anticipatamente della rete distributiva presente sul proprio territorio. Un nodo, quest’ultimo, che secondo l’assessore alle finanze Baruffolo dovrebbe comunque sciogliersi entro Natale. «Siamo in fiduciosa attesa – spiega il responsabile del patrimonio – dell’esito finale dell’arbitrato, con la determinazione del valore della rete da riscattare. L’aspetto sostanziale della possibilità del riscatto dovrebbe essere definitivamente risolto con l’approvazione della legge Marzano, approvata a luglio ma pubblicata solo alla fine di settembre, che sancisce tra le altre cose la legittimità per i Comuni di riscattare la rete del gas in pendenza del decreto Letta». Alla gara, tenutasi lo scorso 5 ottobre con la formazione di una graduatoria provvisoria, hanno partecipato una decina di società di gestione. L’offerta della Sime è risultata la migliore non solo da un punto di vista economico, con la corresponsione di un canone superiore al 71% degli introiti complessivi del gestore della rete (in pratica un importo che si può quantificare in oltre 400 mila euro all’anno) ma anche dal punto di vista tecnico. Si prevede infatti l’estensione della rete in diverse frazioni di Lonato, un comune che presenta una notevole dispersione dei centri abitati per una lunghezza di oltre dieci chilometri. Il servizio dunque sarebbe allargato capillarmente anche in zone attualmente non coinvolte nella distribuzione del gas metano. Scontata la soddisfazione dell’amministrazione di centrosinistra, guidata dal sindaco Morando Perini, che individua in questa operazione una grossa risorsa finanziaria da reinvestire in opere pubbliche per la cittadinanza. Insomma, il Comune di Lonato, in tempi di magra e di tagli dei trasferimenti dallo Stato, si è procurato una buona provigione con la quale sostenere un piano di sviluppo del territorio. Il servizio di distribuzione del gas metano è attivo a Lonato fin dal 1966 a seguito di una convenzione di durata trentennale stipulata con la società Estigas Spa, successivamente assorbita da Italgas Spa; una concessione che poi venne prorogata fino al 2039. Tuttavia, nel 1999, il consiglio comunale di Lonato deliberò una prima risoluzione della convenzione in corso – a termini di contratto – al fine di rientrare anticipatamente in possesso della rete (deliberazione n. 88 dell’8 novembre 1999) a decorrere dal 30 novembre 2000. Il gestore Italgas Spa ricorse in giudizio davanti al Tar di Brescia e, a fronte delle obiezioni sollevate, il Comune modificò la data della risoluzione portandola al 22 maggio 2002 (con deliberazione del Consiglio comunale n. 48 del 17 maggio 2001), avverso la quale Italgas propose un nuovo ricorso. L’oggetto del contendere riguardava la possibilità del Comune di riscattare la proprietà della rete gas in pendenza del decreto Letta che disciplina la materia. Nell’ottobre dello stesso anno il Comune richiese, ai sensi della convenzione vigente, la costituzione di un collegio arbitrale per la determinazione della rete da riscattare; del collegio furono chiamati a far parte l’avvocato Gaspare Bertolini di Brescia per conto del Comune di Lonato, l’avvocato Quaglia di Genova per conto di Italgas, e l’onorevole avvocato Acquarone di Genova in qualità di presidente del collegio. Nel frattempo il ricorso proposto da Italgas al Tar di Brescia fu esaminato con esito positivo per il Comune, così come avvenne per il successivo appello proposto, sempre da Italgas, al Consiglio di Stato. Il positivo andamento giudiziario incoraggiò il Comune, con l’aiuto della consulenza dell’ingegner Marfurt di Brescia, a procedere nella fase successiva e a indire un bando di gara, condizionato all’effettiva acquisizione della rete del gas. Naturalmente anche avverso questo atto Italgas e le associazioni di categoria Assogas insorsero, presentando ricorsi separati prima al Tar di Brescia e poi in appello al Consiglio di Stato. Ma anche in questo caso le tesi del Comune, assistito dagli avvocati Bertuzzi e Sina di Brescia, furono accolte, così che fu possibile passare alla fase della gara vera e propria. Gara che appunto si è svolta pochi giorni fa con l’esito riferito.

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