venerdì, Marzo 29, 2024
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«Nessuno capisce davvero quanto sia grave il problema»

Gentilini è schierato con i limonesi

Sui cartelli gialli che, posizionati in tutto il basso Sarca, invitano gli automobilisti diretti verso Limone a fare il giro del lago è ormai battaglia. Mentre sulla sponda bresciana, gli operatori turistici ed economici hanno già tenuto il primo “consiglio di guerra”, anche sulla riva trentina del Benaco c’è chi si schiera al loro fianco: è il consigliere comunale Ivo Gentilini. «Una scelta sbagliata – sbotta – per la loro economia, ma anche per la nostra. Vedrete, i risultati negativi arriveranno già a Pasqua».«I cartelli – spiega – avrebbero dovuto informare sull’esistenza del servizio di traghetto, spiegare i tempi d’attesa e dare ai turisti possibilità di scegliere. Mi chiedo, invece, se quelle tabelle siano giuridicamente accettabili. Questo modo di fare non solo danneggia il turismo sulla sponda bresciana, ma, di riflesso, colpirà pesantemente anche Riva stessa. Le possibili soluzioni? Innanzi tutto, riaprire a tutti i costi la Gardesana occidentale, magari due-tre volte al giorno, per un’ora e mezza e con la Polizia. Creare delle “finestre”, insomma, che permettano di smaltire parte del traffico. Poi, occorre razionalizzare gli imbarchi, rendere costante la presenza di un vigile all’attracco di Riva. Si potrebbe cercare di attivare in fretta l’imbarcadero del Retellino, in località Tempesta. Di lì potrebbero partire solo i mezzi pesanti, ad esempio: arriverebbero a Limone in soli 10-15 minuti senza ingorgare Riva. E invece, le istituzioni affrontano questa storia in modo vergognoso: possibile che nessuno voglia rendersi conto dei terribili danni che ne conseguiranno per l’intera economia? Commercianti, artigiani, albergatori, grossisti: nessuna categoria si salverà. E i lavoratori stagionali? Quanti di loro dovranno restare a casa? Mi chiedo dove sono in questo momento le organizzazioni sindacali. Sempre pronte a battersi anche per due lavoratori, perché ora non fanno sentire la loro voce di fronte a centinaia di posti a rischio?»

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