venerdì, Aprile 26, 2024
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La celebre rivista tedesca ha dedicato una pagina contro la chiusura alle mountain bike dei sentieri della Busa. Un infuocato articolo di «Bike Magazine» scatena il putiferio

Germania ed Alto Garda ai ferri corti

Quando gli hanno aperto sotto il naso la rivista tedesca Paolo Zontini, anima del Bike Festival, ha iniziato a fumare dalla rabbia. Come lui, a poca distanza, anche l’assessore arcense Fabrizio Miori. Nel numero in edicola «Bike Magazine», il periodico più letto dai bikers germanici, ha dedicato un’ampio servizio giornalistico alla nostra Busa. Ma non per elencarne i pregi ambientali, come spesso in passato. Una pagina e mezza dai toni fortemente polemici, contro la decisione del comune di Arco di chiudere alle mountain bike alcuni sentieri. In altre parole l’invito a scegliere, in futuro, altre mete turistiche.Una vera e propria pugnalata alle spalle al povero Zontini, che assieme al giornale tedesco organizza il Bike Festival, la manifestazione per eccellenza degli amanti delle due ruote a pedali. Mentre lui si prodiga ogni anno per allestire alla meglio la kermesse rivana, procurando a «Bike Magazine» un indubbio ritorno d’immagine ed economico, la rivista germanica gli rema contro mettendo in cattiva luce l’Alto Garda. Dalla lettura dell’articolo realizzato dal caporedattore Welz scaturisce l’idea che in Busa sia in atto una sorta di crociata contro i bikers, ai quali le amministrazioni locali, in primis quella di Arco, hanno deciso di precludere la possibilità di scorazzare per i sentieri della zona. Un servizio giornalistico (in realtà un’editoriale più una piccola intervista all’assessore Miori) che certamente non invoglia il biker di turno ad organizzare le prossime ferie sul lago di Garda. L’articolo trae ispirazione dall’acceso dibattito che da qualche settimana sta animando il forum su Internet dedicato agli amanti delle mountain bike (www.bike-board.net) e pungolato da un certo Marco Toniolo, italiano residente in Germania, collaboratore della rivista Bike Magazine e grande oppositore della chiusura dei sentieri effetuata dal comune di Arco e nella fattispecie dall’assessore Miori. «Una scelta – torna a spiegare l’assessore – che ha coinvolto solamente un paio di sentieri ed obbligata, per consentire agli addetti della Provincia, impegnati in opere di manutenzione e riqualificazione, di lavorare in sicurezza, senza il pericolo di vedersi investiti da gruppi di bikers. Occorre, poi, stabilire delle regole affinchè si possa “convivere” senza problemi nei nostri boschi, sui nostri sentieri. Ad ogni modo siamo certi che i tedeschi non la pensano come gli autori di questo servizio giornalistico». «Ho parlato con la responsabile della testata – spiega Zontini – la quale si è detta dispiaciuta dell’accaduto, assicurandomi che sul prossimo numero ci sarà lo spazio per rettifiche e scuse. Voglio considerarlo un incidente di percorso, grave ma nulla di più». Anche se il dubbio che vi sia qualcuno, dietro, che muove le pedine per provocare apposta un danno d’immagine (ed economico) all’Alto Garda rimane.

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