giovedì, Aprile 25, 2024
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La Comunità unanime

Gestione acque. Un ambito tutto del Garda

La Comunità del Garda chiede il bacino interregionale del Garda quale ambito territoriale ottimale per la gestione delle risorse idriche. Pollice verso quindi all’unico bacino provinciale. La Comunità si richiama alla «Carta europea dell’acqua», approvata dal Consiglio d’Europa nel maggio 1968 ed in particolare sottolinea l’articolo 11 che testualmente recita: «La gestione delle risorse idriche dovrebbe essere inquadrata nel bacino naturale piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche» e alla legge della Regione Veneto numero 5/98 che testualmente recita: «Al fine della migliore gestione ambientale del lago di Garda, la Giunta regionale, previa stipula dei necessari accordi con la Regione Lombardia e la Provincia autonoma di Trento, può inserire i Comuni dell’area del Garda ricadenti nell’ambito veronese in apposito ambito interregionale». Analogo il tenore della legge della Regione Lombardia 21/98: «In applicazione dei criteri indicati dall’art. 8 della legge 36/1994 le modifiche agli Ato di cui al comma 2 dell’articolo dell’art. 3 devono anche essere finalizzate al raggiungimento di Ato definiti con la primaria necessità di tutela dei grandi corpi idrici lacustri regionali e di salvaguardia dei bacini idrologici rifeirti ai corsi d’acqua principali». All’unanimità la Comunità del Garda esprime «il forte convincimento di addivenire alla costituzione di un ambito territoriale ottimale interregionale ed intrprovinciale a valenza gardesana; impegna i sindaci, le autorità nazionali, regionali e provinciali ad adottare ogni idonea iniziativa politica, legislativa ed amministrativa atta a conseguire l’obiettivo sopra espresso».

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