L’inaugurazione di una sala darà il via alla commemorazione. Il sindaco: «Doveroso ricordare per noi, ma soprattutto per giustizia verso quei morti»
Giornate della memoriaper la strage del 1848
Castelnuovo del Garda si prepara a commemorare la strage di civili, per lo più bambini, donne e anziani, messa in atto l’11 aprile 1848 dai militari dell’Impero Asburgico per rappresaglia contro il paese, dove si erano accampati alcuni dei volontari lombardi al seguito del patriota Luciano Manara. Episodio scomodo di una guerra, rimasto troppo a lungo nelle nebbie dell’oblìo.L’amministrazione comunale, in occasione del 160° anniversario, ha voluto organizzare una manifestazione che dall’11 al 13 aprile presenterà numerosi appuntamenti culturali e dedicati all’analisi storica. Un evento che ha ottenuto i patrocini della Presidenza della Repubblica, della Regione, della Provincia di Verona, dell’Università scaligera e dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere.«Dopo 160 anni il paese torna a celebrare la ricorrenza di una giornata di inestimabile valore per la nostra Comunità», dice il sindaco Maurizio Bernardi. «Il ricordare l’episodio della strage nel 1848 è particolarmente importante e doveroso, perché il dramma vissuto allora dai nostri concittadini è stato colpevolmente trascurato da parte dei soggetti in causa». Una trascuratezza non casuale: «Perché», spiega Bernardi, «si trattava di una vicenda in cui, alla fine, tutti avevano qualcosa di cui sentirsi colpevoli: le autorità cittadine, che fuggirono davanti al pericolo abbandonando la popolazione al proprio destino; l’Impero Asburgico per l’efferatezza della carneficina; il Regno Sabaudo perché non intervenne allora come avrebbe dovuto; ed infine anche la Chiesa, che permise che un suo rappresentante venisse barbaramente ucciso pur di non inimicarsi una potenza, essa pure comunque cattolica, come l’Austria».Non a caso il sindaco, in occasione di questa commemorazione, ha invitato, tra i molti nomi illustri, accademici e non, anche un rappresentante di una casa editrice di libri per la scuola. Perchè il messaggio della commemorazione è rivolto soprattutto, anche se non solo, alle giovani generazioni.«La strage di Castelnuovo è stato un avvenimento tra i più importanti del periodo della Prima guerra d’Indipendenza ed è assurdo che non venga citato nella storiografia ufficiale. Una lacuna cui confidiamo possa essere messo rimedio», sottolinea il sindaco, «visto e considerato l’alto prezzo di sangue pagato dalla popolazione e la realtà di un paese che, allora, venne interamente devastato e dato alle fiamme».L’avvio ufficiale alla commemorazione sarà dato qualche giorno prima l’11 aprile, con un fitto programma di convegni e appuntamenti culturali di matrice risorgimentale.«Consideriamo come apertura di questa ricorrenza l’inaugurazione, il prossimo 6 aprile, della nuova sala polifunzionale realizzata sotto la Torre viscontea dove c’era l’ex asilo comunale. Sarà la sede in cui si svolgeranno i tre convegni che ci aiuteranno a ripercorrere le vicissitudini storiche e politiche che hanno reso possibile il verificarsi di un episodio così tragico come la strage».Una commemorazione non «consueta», nei contenuti e nelle motivazioni. «Credo infatti sia un nostro dovere civile e morale», conclude il sindaco Bernardi, «ricordare e trasmettere la memoria di quanto è accaduto. E voglio sin d’ora ringraziare chi ci ha aiutato a realizzare questo nutrito programma di eventi e i relatori dei convegni, tutte personalità di grande rilievo, che con la loro disponibilità e adesione hanno onorato la comunità castelnuovese: di oggi e, forse in misura maggiore, quella che fu vittima innocente della strage dell’11 aprile 1848».La strage dimenticata, anche dagli storiografi: cui ora si cerca di restituire, 160 dopo, la dignità della memoria e le pagine che le spettano sui libri che raccontano la nostra Italia.